Quali sono i processi cognitivi coinvolti nell’insorgere di quel senso di distaccamento e alienazione dal proprio corpo che l’ambito della psichiatria fenomenologica ha definito disembodiment? Con questo termine si designa un fenomeno che investe esclusivamente la soggettività alterata dalla patologia mentale, o piuttosto un meccanismo che, al presentarsi di determinate contingenze sociali, può innescarsi anche in individui che non sono affetti da alcuna condizione clinica? In questo libro si offre una risposta a queste domande, perseguendo un approccio interdisciplinare che prende per oggetto i quattro pilastri del sé corporeo – immagine corporea, schema corporeo, ownership e agency – e ne evidenzia le alterazioni, scaturite tanto da fattori endogeni tipici di malattie come la schizofrenia, quanto da fattori esogeni, come quelli che caratterizzano il vissuto di chi è sottoposto a forme istituzionalizzate e interpersonali di razzismo. Questa analisi si avvale delle scoperte e dei costrutti epistemologici offerti dalla fenomenologia, dalle neuroscienze, dal post-colonialismo e dalla psicologia sperimentale, al fine di identificare le strutture invarianti delle esperienze di chi adotta una prospettiva in terza persona rispetto al sé e di favorire un ripensamento del concetto di benessere psicofisico.
Vite in terza persona. Fenomenologia e linguaggio del disembodiment
Giovanni Pennisi
2024-01-01
Abstract
Quali sono i processi cognitivi coinvolti nell’insorgere di quel senso di distaccamento e alienazione dal proprio corpo che l’ambito della psichiatria fenomenologica ha definito disembodiment? Con questo termine si designa un fenomeno che investe esclusivamente la soggettività alterata dalla patologia mentale, o piuttosto un meccanismo che, al presentarsi di determinate contingenze sociali, può innescarsi anche in individui che non sono affetti da alcuna condizione clinica? In questo libro si offre una risposta a queste domande, perseguendo un approccio interdisciplinare che prende per oggetto i quattro pilastri del sé corporeo – immagine corporea, schema corporeo, ownership e agency – e ne evidenzia le alterazioni, scaturite tanto da fattori endogeni tipici di malattie come la schizofrenia, quanto da fattori esogeni, come quelli che caratterizzano il vissuto di chi è sottoposto a forme istituzionalizzate e interpersonali di razzismo. Questa analisi si avvale delle scoperte e dei costrutti epistemologici offerti dalla fenomenologia, dalle neuroscienze, dal post-colonialismo e dalla psicologia sperimentale, al fine di identificare le strutture invarianti delle esperienze di chi adotta una prospettiva in terza persona rispetto al sé e di favorire un ripensamento del concetto di benessere psicofisico.File | Dimensione | Formato | |
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