chiacciata da una condizione di violenza ordinaria, la città di Bujumbura si regge su pratiche quotidiane di resistenza attraverso cui gli abitanti sperimentano incessantemente diversi modelli di sopravvivenza e di identità, indispensabili per potersi adattare alle dure forme del presente. Un presente mutevole ma ciclicamen-te riproduttivo delle annose dinamiche di violenza che continuano a devastare il Paese. Durante l’ultima crisi che ha investito il Burundi nel 2015, i punti di continuità con il passato si scontrano con inediti elementi di rottura: l’etnopolitica violenta e divisionista da un lato, e un movimento di contestazione giovanile etnicamente eterogeneo e unito dall’altro. La città diventa territorio di azione e l’occupazione dello spazio urbano esprime non solo una forma di resistenza e di ri-appropriazione simbolica di ciò che il potere toglie, ma anche un’agency rinnovata e una capacità urbana in grado di rimettere al centro i segmenti spaziali e umani più marginali. A partire da una contestualizzazione della violenza in Burun-di e dalla ricerca sul campo condotta a Bujumbura nel 2015, l’articolo intende proporre un’analisi del quotidiano come fitto intreccio di resistenze alla violenza, mettendo in luce come queste siano il cuore dell’esistenza stessa della città.

Reti urbane e umane di resistenza alla violenza nella città di Bujumbura

Mosca Marta
2020-01-01

Abstract

chiacciata da una condizione di violenza ordinaria, la città di Bujumbura si regge su pratiche quotidiane di resistenza attraverso cui gli abitanti sperimentano incessantemente diversi modelli di sopravvivenza e di identità, indispensabili per potersi adattare alle dure forme del presente. Un presente mutevole ma ciclicamen-te riproduttivo delle annose dinamiche di violenza che continuano a devastare il Paese. Durante l’ultima crisi che ha investito il Burundi nel 2015, i punti di continuità con il passato si scontrano con inediti elementi di rottura: l’etnopolitica violenta e divisionista da un lato, e un movimento di contestazione giovanile etnicamente eterogeneo e unito dall’altro. La città diventa territorio di azione e l’occupazione dello spazio urbano esprime non solo una forma di resistenza e di ri-appropriazione simbolica di ciò che il potere toglie, ma anche un’agency rinnovata e una capacità urbana in grado di rimettere al centro i segmenti spaziali e umani più marginali. A partire da una contestualizzazione della violenza in Burun-di e dalla ricerca sul campo condotta a Bujumbura nel 2015, l’articolo intende proporre un’analisi del quotidiano come fitto intreccio di resistenze alla violenza, mettendo in luce come queste siano il cuore dell’esistenza stessa della città.
2020
1
95
114
violenza quotidiana, resistenza, giovani, Bujumbura, Burundi
Mosca Marta
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/2029948
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