"Una chiesa liberata da ogni apparenza di potenza". Lavoro operaio e fede cristiana nella lettera dei preti operai francesi ai padri del concilio Vaticano II (1964)

Nel 1964, una ventina di ex preti operai (che erano stati costretti a interrompere la loro esperienza dieci anni prima) inviò ai padri riuniti al concilio vaticano II una lettera, in cui erano affrontati alcuni temi ritenuti particolarmente importanti. La lettera rifletteva sul significato della passata esperienza di sacerdoti al lavoro, sulla presente condizione professionale, sulla propria fede e, più in generale, sul rapporto tra fede e movimento operaio, partendo dalla constatazione della lontananza esistente tra chiesa e «mondo del lavoro». La distanza da Roma, non soltanto geografica, impediva al gruppo dei sacerdoti francesi rimasti al lavoro di poter incidere in modo significativo sui lavori dell’assemblea conciliare. L’iniziativa del gruppo testimonia però della vitalità di coloro che furono sanzionati all’inizio del 1954, che, dieci anni dopo, ritenevano però ormai superata la questione del lavoro manuale dei preti.