La tesi verte sulla ricezione delle Georgiche di Virgilio nei libri in prosa di Columella, attraverso un confronto serrato tra il contesto in cui le citazioni poetiche sono acclimatate nel De re rustica e l’esegesi in formazione del poema, rappresentata da alcuni esponenti sia contemporanei (Seneca) sia successivi (Plinio il Vecchio, Gellio) e culminata, in età tardoantica, nelle sintesi di Servio e Macrobio. La ricerca dimostra che sono individuabili alcuni paralleli piuttosto stretti tra la riflessione sviluppata sulle Georgiche nei trattati agronomici fin dall’età neroniana e quella maturata, in parallelo, dall’esegesi grammaticale. Nonostante, per esempio, Servio non menzioni mai nel proprio commento il nome di Columella, egli dimostra di servirsi del De re rustica (oppure di una fonte comune o intermediaria) per l’interpretazione di singoli passi del poema che erano avvertiti come particolarmente difficili. In seguito all’analisi di alcuni casi di studio, si propongono considerazioni di più ampio respiro sulle strategie retoriche che condizionano la lettura delle Georgiche in Columella: l’accurata selezione dei passi di natura tecnica, il loro inserimento estremamente sorvegliato all’interno della prosa, le astuzie con cui i precetti virgiliani vengono non soltanto riproposti, ma talvolta più liberamente reinterpretati. Chiude il lavoro un prospetto sulle varianti indirette al testo virgiliano trasmesse dal solo Columella, insieme a una riflessione sulle loro possibili ragioni di natura meccanica o intenzionale.
Laudes Italiae. Pensiero ecologico, estetica della natura e coscienza del patrimonio culturale nella letteratura di Roma antica. Il caso della ricezione delle Georgiche nei libri in prosa di Columella(2025 Sep 02).
Laudes Italiae. Pensiero ecologico, estetica della natura e coscienza del patrimonio culturale nella letteratura di Roma antica. Il caso della ricezione delle Georgiche nei libri in prosa di Columella
AMEDURI, ALESSIO
2025-09-02
Abstract
La tesi verte sulla ricezione delle Georgiche di Virgilio nei libri in prosa di Columella, attraverso un confronto serrato tra il contesto in cui le citazioni poetiche sono acclimatate nel De re rustica e l’esegesi in formazione del poema, rappresentata da alcuni esponenti sia contemporanei (Seneca) sia successivi (Plinio il Vecchio, Gellio) e culminata, in età tardoantica, nelle sintesi di Servio e Macrobio. La ricerca dimostra che sono individuabili alcuni paralleli piuttosto stretti tra la riflessione sviluppata sulle Georgiche nei trattati agronomici fin dall’età neroniana e quella maturata, in parallelo, dall’esegesi grammaticale. Nonostante, per esempio, Servio non menzioni mai nel proprio commento il nome di Columella, egli dimostra di servirsi del De re rustica (oppure di una fonte comune o intermediaria) per l’interpretazione di singoli passi del poema che erano avvertiti come particolarmente difficili. In seguito all’analisi di alcuni casi di studio, si propongono considerazioni di più ampio respiro sulle strategie retoriche che condizionano la lettura delle Georgiche in Columella: l’accurata selezione dei passi di natura tecnica, il loro inserimento estremamente sorvegliato all’interno della prosa, le astuzie con cui i precetti virgiliani vengono non soltanto riproposti, ma talvolta più liberamente reinterpretati. Chiude il lavoro un prospetto sulle varianti indirette al testo virgiliano trasmesse dal solo Columella, insieme a una riflessione sulle loro possibili ragioni di natura meccanica o intenzionale.| File | Dimensione | Formato | |
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