È la città il luogo dove avviene quotidianamente l’interazione tra immigrati e società di accoglienza, con i suoi esiti più o meno desiderabili e prevedibili, dall’integrazione al conflitto. In Europa, la ricerca ha a lungo privilegiato i modelli nazionali di inclusione nei diritti di cittadinanza, trascurando il ruolo delle amministrazioni locali nel favorire concretamente l’accesso a questi diritti. Questo libro guarda alle politiche per gli immigrati proprio a partire da cosa fanno o non fanno i governi locali, istituzioni più vicine ai problemi e alle esigenze dei cittadini, e per questo oggetto di domande e pressioni talvolta contraddittorie. La prima parte, esamina le politiche locali per gli immigrati in alcuni paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna), per poi focalizzare l’attenzione sul caso dell’Italia, dove i comuni hanno sempre giocato un ruolo centrale nell’implementazione delle leggi sull’immigrazione. Quindi, la seconda parte ricostruisce il discorso pubblico e le politiche in tre città che negli anni Novanta sono state governate da maggioranze politiche diverse: Milano, dove si sono alternate due maggiore anti-immigrati, la Lega Nord e il Polo delle Libertà; Bologna, dove il primato della sinistra viene interrotto nel 1999 dall’elezione di un sindaco di centro-destra; e Napoli, nello stesso periodo governata da amministrazioni di centro-sinistra allargate a Rifondazione Comunista. L’obiettivo è quello di comprendere se, alle differenze nel discorso politico sull’immigrazione, seguano azioni coerenti sul piano dell’azione di policy. L’analisi mette in luce come ciò sia vero solo all’inizio di ogni mandato, quando gli attori politici, attraverso politiche simbolo cercano di costruire un modello di intervento alternativo rispetto a quello adottato dall’amministrazione precedente. Con il passare del tempo, però, a emergere è una chiara tendenza alla continuità, dovuta soprattutto alla rilevanza di attori non politici come i funzionari e le organizzazioni del terzo settore attive sul territorio.

Città italiane e immigrazione. Discorso pubblico e politiche a Milano, Bologna e Napoli

CAPONIO, Tiziana
2006-01-01

Abstract

È la città il luogo dove avviene quotidianamente l’interazione tra immigrati e società di accoglienza, con i suoi esiti più o meno desiderabili e prevedibili, dall’integrazione al conflitto. In Europa, la ricerca ha a lungo privilegiato i modelli nazionali di inclusione nei diritti di cittadinanza, trascurando il ruolo delle amministrazioni locali nel favorire concretamente l’accesso a questi diritti. Questo libro guarda alle politiche per gli immigrati proprio a partire da cosa fanno o non fanno i governi locali, istituzioni più vicine ai problemi e alle esigenze dei cittadini, e per questo oggetto di domande e pressioni talvolta contraddittorie. La prima parte, esamina le politiche locali per gli immigrati in alcuni paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna), per poi focalizzare l’attenzione sul caso dell’Italia, dove i comuni hanno sempre giocato un ruolo centrale nell’implementazione delle leggi sull’immigrazione. Quindi, la seconda parte ricostruisce il discorso pubblico e le politiche in tre città che negli anni Novanta sono state governate da maggioranze politiche diverse: Milano, dove si sono alternate due maggiore anti-immigrati, la Lega Nord e il Polo delle Libertà; Bologna, dove il primato della sinistra viene interrotto nel 1999 dall’elezione di un sindaco di centro-destra; e Napoli, nello stesso periodo governata da amministrazioni di centro-sinistra allargate a Rifondazione Comunista. L’obiettivo è quello di comprendere se, alle differenze nel discorso politico sull’immigrazione, seguano azioni coerenti sul piano dell’azione di policy. L’analisi mette in luce come ciò sia vero solo all’inizio di ogni mandato, quando gli attori politici, attraverso politiche simbolo cercano di costruire un modello di intervento alternativo rispetto a quello adottato dall’amministrazione precedente. Con il passare del tempo, però, a emergere è una chiara tendenza alla continuità, dovuta soprattutto alla rilevanza di attori non politici come i funzionari e le organizzazioni del terzo settore attive sul territorio.
2006
Il Mulino
9
304
9788815113184
immigrazione; politiche di integrazione; politiche locali
T. CAPONIO
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/24092
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