Il mutare delle condizioni sociali e culturali che hanno caratterizzato la storia europea del XX secolo, hanno ampiamente stravolto l’economia montana, fino ad allora per lo più autarchica, e di conseguenza la castanicoltura, uno dei suoi elementi fondamentali, che ha subito una crisi anche di identità. In alcuni contesti le piantagioni migliori, ubicate nelle aree più vocate, di facile accesso e soprattutto con produzioni di castagne e marroni di pregio, hanno mantenuto il loro ruolo produttivo, superando anche problemi fitosanitari non indifferenti. Per contro estesi castagneti, privati delle cure necessarie, hanno subito le ingiurie del degrado ambientale e degli attacchi fungini, riducendo in qualità e quantità le loro produzioni di frutto e di legno e rischiando fortemente la sopravvivenza. Nell'ultimo quarto del XX secolo si è assistito ad una lenta ma progressiva rivalutazione della montagna; con un nuovo benessere economico, fasce sempre più ampie della società hanno manifestato esigenze nuove, fortemente legate al benessere fisico e psichico, con domande crescenti di prodotti salutistici, legati ad un territorio o alla tradizione; di paesaggi esteticamente validi, ricchi di storia, del modo di vivere, lavorare, abitare di un tempo, ove spendere il tempo libero. In tutta Europa è iniziato un lungo cammino di recupero delle potenzialità biologiche e produttive, legate non solo a frutto e legname ma anche a nuove opportunità di fruizione dei castagneti. Il lavoro di valorizzazione della risorsa è stato sollecitato da interventi pubblici e da politiche europee che hanno visto nella riqualificazione e tutela dei castagneti, uno strumento idoneo al rilancio dell’economia e dell’occupazione delle are marginali. Il castagno appartiene infatti alla categoria delle specie agroforestali sotto utilizzate ma con forti potenzialità non sufficientemente sfruttate. Questa risorsa rientra pienamente nei programmi di sviluppo sostenibile europei che prevedono l’integrazione delle attività agricole e forestali con le piccole e medie imprese, la valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità oltre che delle vocazioni storiche e naturalistiche del territorio.

Situazione e prospettive per una nuova castanicoltura europea

BOUNOUS, Giancarlo
2003-01-01

Abstract

Il mutare delle condizioni sociali e culturali che hanno caratterizzato la storia europea del XX secolo, hanno ampiamente stravolto l’economia montana, fino ad allora per lo più autarchica, e di conseguenza la castanicoltura, uno dei suoi elementi fondamentali, che ha subito una crisi anche di identità. In alcuni contesti le piantagioni migliori, ubicate nelle aree più vocate, di facile accesso e soprattutto con produzioni di castagne e marroni di pregio, hanno mantenuto il loro ruolo produttivo, superando anche problemi fitosanitari non indifferenti. Per contro estesi castagneti, privati delle cure necessarie, hanno subito le ingiurie del degrado ambientale e degli attacchi fungini, riducendo in qualità e quantità le loro produzioni di frutto e di legno e rischiando fortemente la sopravvivenza. Nell'ultimo quarto del XX secolo si è assistito ad una lenta ma progressiva rivalutazione della montagna; con un nuovo benessere economico, fasce sempre più ampie della società hanno manifestato esigenze nuove, fortemente legate al benessere fisico e psichico, con domande crescenti di prodotti salutistici, legati ad un territorio o alla tradizione; di paesaggi esteticamente validi, ricchi di storia, del modo di vivere, lavorare, abitare di un tempo, ove spendere il tempo libero. In tutta Europa è iniziato un lungo cammino di recupero delle potenzialità biologiche e produttive, legate non solo a frutto e legname ma anche a nuove opportunità di fruizione dei castagneti. Il lavoro di valorizzazione della risorsa è stato sollecitato da interventi pubblici e da politiche europee che hanno visto nella riqualificazione e tutela dei castagneti, uno strumento idoneo al rilancio dell’economia e dell’occupazione delle are marginali. Il castagno appartiene infatti alla categoria delle specie agroforestali sotto utilizzate ma con forti potenzialità non sufficientemente sfruttate. Questa risorsa rientra pienamente nei programmi di sviluppo sostenibile europei che prevedono l’integrazione delle attività agricole e forestali con le piccole e medie imprese, la valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità oltre che delle vocazioni storiche e naturalistiche del territorio.
2003
10
45
48
Castanea sativa; multifunzionalità
G. BOUNOUS
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