Appassionato e instancabile ricercatore di documenti (autentici o supposti tali), manoscritti, cronache medievali, sigilli, medaglie, monete, lapidi e iscrizioni latine, Pingone formò una interessante raccolta di epigrafi - in alcuni casi false- e codici antichi. Questi ultimi, che a una data non sempre accertabile passarono in gran parte nelle collezioni sabaude, si dividono oggi tra la Bibliothèque municipale di Chambéry, l’Archivio di Stato, la Biblioteca Reale e la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. L’articolo indaga la composizione di questa piccola biblioteca e cerca di ricostruirne per quanto possibile la formazione. Ne emerge una curiosa storia di collezionismo che fornisce qualche dato in più alle nostre conoscenze su Filiberto Pingone e sul suo rapporto con i documenti e le testimonianze del passato.
Manoscritti antichi nella biblioteca di Filiberto Pingone
SARONI, Giovanna
2013-01-01
Abstract
Appassionato e instancabile ricercatore di documenti (autentici o supposti tali), manoscritti, cronache medievali, sigilli, medaglie, monete, lapidi e iscrizioni latine, Pingone formò una interessante raccolta di epigrafi - in alcuni casi false- e codici antichi. Questi ultimi, che a una data non sempre accertabile passarono in gran parte nelle collezioni sabaude, si dividono oggi tra la Bibliothèque municipale di Chambéry, l’Archivio di Stato, la Biblioteca Reale e la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. L’articolo indaga la composizione di questa piccola biblioteca e cerca di ricostruirne per quanto possibile la formazione. Ne emerge una curiosa storia di collezionismo che fornisce qualche dato in più alle nostre conoscenze su Filiberto Pingone e sul suo rapporto con i documenti e le testimonianze del passato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.