La legge 21 novembre 2000, n. 353 "Legge-quadro in materia di incendi boschivi" prevede che nei Piani regionali di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi vengano individuate e rappresentate con apposita cartografia tematica le aree a rischio di incendio. Le più recenti definizioni di rischio di incendio boschivo ne prevedono la caratterizzazione mediante 2 componenti: il pericolo, inteso come probabilità che si verifichi un incendio, e la vulnerabilità, che esprime gli effetti potenziali del passaggio del fuoco. Nel corso della sperimentazione condotta per la revisione del Piano della Provincia Autonoma di Trento è stata predisposta una metodologia ad hoc di analisi del pericolo, adottando un approccio innovativo che prevede l’integrazione fra l’analisi storica del fenomeno e un’articolata valutazione delle cause predisponenti e determinanti l’incendio. La qualità dei dati disponibili e le scelte procedurali hanno permesso di ottenere una cartografia in continuo su un grid da 50 m dell’indice di pericolo, classificato su scala ordinale in quattro livelli. Il risultato adempie in pieno alle esigenze delle successive fasi di pianificazione.
Piano antincendi boschivi della Provincia Autonoma di Trento: metodo sperimentale per l’analisi del pericolo di incendio boschivo
CECCATO, RICCARDO;MARZANO, RAFFAELLA;BOVIO, Giovanni;
2007-01-01
Abstract
La legge 21 novembre 2000, n. 353 "Legge-quadro in materia di incendi boschivi" prevede che nei Piani regionali di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi vengano individuate e rappresentate con apposita cartografia tematica le aree a rischio di incendio. Le più recenti definizioni di rischio di incendio boschivo ne prevedono la caratterizzazione mediante 2 componenti: il pericolo, inteso come probabilità che si verifichi un incendio, e la vulnerabilità, che esprime gli effetti potenziali del passaggio del fuoco. Nel corso della sperimentazione condotta per la revisione del Piano della Provincia Autonoma di Trento è stata predisposta una metodologia ad hoc di analisi del pericolo, adottando un approccio innovativo che prevede l’integrazione fra l’analisi storica del fenomeno e un’articolata valutazione delle cause predisponenti e determinanti l’incendio. La qualità dei dati disponibili e le scelte procedurali hanno permesso di ottenere una cartografia in continuo su un grid da 50 m dell’indice di pericolo, classificato su scala ordinale in quattro livelli. Il risultato adempie in pieno alle esigenze delle successive fasi di pianificazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.