Il processo di globalizzazione è animato da numerosi protagonisti (Stati, Organizzazioni internazionali, Organizzazioni non governative, imprese multinazionali. Proprio il coinvolgimento di privati a diversi livelli ed intensità costituisce un tratto caratteristico della global governance economica. Il panorama si presenta eterogeneo e complesso. Da un lato si assiste a forme di collegamento sempre più articolate tra le varie organizzazioni internazionali, si pensi alle esperienze del c.d. interregionalism e della c.d. inter-agency cooperation. Dall'altro, i privati si propongono di perseguire finalità non esclusivamente economiche, attraverso il fenomeno della c.d. responsabilità sociale delle imprese o grazie allo strumento della condizionalità. La complessità si ripecuote a livello normativo nella proliferazione di strumenti essenzialmente soft ad intensità variabile, alla cui formazione contribuiscono i vari protagonisti delle relazioni economiche internazionali, ancorché privi della soggettività internazionale. Lo scenario denota inoltre elementi contradditori. Infatti la logica della cooperazione trasversale tra tutti i livelli, a prescindere dalla dimensione gerarchica si combina con rivendicazioni di esigenze di bilateralismo nei rapporti tra Stati e quindi tra i soggeti tradizionali del diritto internazionale dell'economia, con il risultato di erodere o quantomeno di alterare la rete multilaterale che le organizzazioni internazionali mirano a costituire.
Gli attori nel processo di globalizzazione dell’economia
PORCHIA, Ornella
2008-01-01
Abstract
Il processo di globalizzazione è animato da numerosi protagonisti (Stati, Organizzazioni internazionali, Organizzazioni non governative, imprese multinazionali. Proprio il coinvolgimento di privati a diversi livelli ed intensità costituisce un tratto caratteristico della global governance economica. Il panorama si presenta eterogeneo e complesso. Da un lato si assiste a forme di collegamento sempre più articolate tra le varie organizzazioni internazionali, si pensi alle esperienze del c.d. interregionalism e della c.d. inter-agency cooperation. Dall'altro, i privati si propongono di perseguire finalità non esclusivamente economiche, attraverso il fenomeno della c.d. responsabilità sociale delle imprese o grazie allo strumento della condizionalità. La complessità si ripecuote a livello normativo nella proliferazione di strumenti essenzialmente soft ad intensità variabile, alla cui formazione contribuiscono i vari protagonisti delle relazioni economiche internazionali, ancorché privi della soggettività internazionale. Lo scenario denota inoltre elementi contradditori. Infatti la logica della cooperazione trasversale tra tutti i livelli, a prescindere dalla dimensione gerarchica si combina con rivendicazioni di esigenze di bilateralismo nei rapporti tra Stati e quindi tra i soggeti tradizionali del diritto internazionale dell'economia, con il risultato di erodere o quantomeno di alterare la rete multilaterale che le organizzazioni internazionali mirano a costituire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.