Il racconto della sua prigionia tra i Tupi-Guaranì, pubblicato nel 1557 da Hans Staden, contiene la prima descrizione della maraca, il crepitacolo degli sciamani delle culture dell'America nativa. Ben presto in Europa questo strumento sonoro e cultuale divenne l'emblema della religione e della cultura musicale dei "selvaggi" delle Americhe. La diffusione della sua fama seguì un intricato percorso di prestiti, di repliche, di commistioni iconiche, testuali e contestuali, sino a trovare stabile presenza nei primi trattati di organologia che cominciavano a registrare le specificità musicali dei popoli extra-europei.

Il viaggio del crepitacolo sciamanico nella cultua europea dallla Warhaftige Historia di Hans Staden a Praetorius e Bonanni

GUIZZI, Febo
2008-01-01

Abstract

Il racconto della sua prigionia tra i Tupi-Guaranì, pubblicato nel 1557 da Hans Staden, contiene la prima descrizione della maraca, il crepitacolo degli sciamani delle culture dell'America nativa. Ben presto in Europa questo strumento sonoro e cultuale divenne l'emblema della religione e della cultura musicale dei "selvaggi" delle Americhe. La diffusione della sua fama seguì un intricato percorso di prestiti, di repliche, di commistioni iconiche, testuali e contestuali, sino a trovare stabile presenza nei primi trattati di organologia che cominciavano a registrare le specificità musicali dei popoli extra-europei.
2008
6 2007
245
266
http://www.sismel.it
Crepitacolo; sciamanesimo; cultura musicale degli Amerindi; organologia; etnomusicologia
Febo Guizzi
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