L’area potenzialmente idonea per la realizzazione di un campo pozzi alternativo vienevalutata, in base ai dati raccolti ed elaborati, utilizzando i seguenti criteri: - produttività dell’acquifero profondo; - grado di protezione (vulnerabilità); - assenza di centri di pericolo; - qualità delle acque sotterranee; - interconnessione con le linee acquedottistiche esistenti; - fruibilità dell’area. Si procede quindi ad una valutazione della vulnerabilità dell’acquifero profondo utilizzando il metodo GOD che prende in considerazione il grado di confinamento dell’acquifero (non confinato, semiconfinato, confinato), le caratteristiche litologiche dei terreni sovrastanti l’acquifero (zona non satura per acquiferi non confinati; livelli confinanti superiormente per gli acquiferi confinati), la soggiacenza della falda (per gli acquiferi non confinati) e profondità del tetto dell’acquifero (per quelli confinati). I parametri descritti, necessari per la valutazione della vulnerabilità dell’acquifero da captare, verngono ricavati dalle indagini svolte nelle fasi precedenti. Viene fornita adeguata assistenza tecnico-scientifica per la realizzazione di un pozzo pilota (e/o di indagini geofisiche), per la verifica in dettaglio della sequenza litostratigrafica, delle caratteristiche idrogeologiche e la qualità delle acque sotterranee dell’area prescelta.
Individuazione di un campo pozzi alternativo al sito di Cascina Giarrea (VC), a servizio dell’acquedotto del Monferrato, in relazione alla situazione di rischio potenziale derivante dalla presenza del sito nucleare di Saluggia ed in particolare per la perdita di radioattività dall’area degli impianti Eurex e Sorin-Avogadro
DE LUCA, Domenico;MASCIOCCO, LUCIANO;FORNO, Maria Gabriella;DESTEFANIS, Enrico;LASAGNA, Manuela
2008-01-01
Abstract
L’area potenzialmente idonea per la realizzazione di un campo pozzi alternativo vienevalutata, in base ai dati raccolti ed elaborati, utilizzando i seguenti criteri: - produttività dell’acquifero profondo; - grado di protezione (vulnerabilità); - assenza di centri di pericolo; - qualità delle acque sotterranee; - interconnessione con le linee acquedottistiche esistenti; - fruibilità dell’area. Si procede quindi ad una valutazione della vulnerabilità dell’acquifero profondo utilizzando il metodo GOD che prende in considerazione il grado di confinamento dell’acquifero (non confinato, semiconfinato, confinato), le caratteristiche litologiche dei terreni sovrastanti l’acquifero (zona non satura per acquiferi non confinati; livelli confinanti superiormente per gli acquiferi confinati), la soggiacenza della falda (per gli acquiferi non confinati) e profondità del tetto dell’acquifero (per quelli confinati). I parametri descritti, necessari per la valutazione della vulnerabilità dell’acquifero da captare, verngono ricavati dalle indagini svolte nelle fasi precedenti. Viene fornita adeguata assistenza tecnico-scientifica per la realizzazione di un pozzo pilota (e/o di indagini geofisiche), per la verifica in dettaglio della sequenza litostratigrafica, delle caratteristiche idrogeologiche e la qualità delle acque sotterranee dell’area prescelta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.