Saggio sulle beffe che le ingegnose mogli della settima giornata del “Decameron” ordiscono nei confronti dei mariti sciocchi. L’indagine affronta la questione del genere comico, con i suoi caratteri tematici, stilistici, retorici, il problema della selezione boccacciana di esempi quotidiani, comunicabili e dilettevoli, derivati dall’aneddotica municipale fiorentina, dalla novellistica antica e medievale, occidentale e orientale. Nello studio si rilevano sia la concezione essenzialmente extraconiugale della passione amorosa sia la difesa del rapporto matrimoniale, struttura fondamentale dell’ordinato vivere civile, secondo Boccaccio. Al centro della ricerca i meccanismi della beffa nell’ambito dell’opera decameroniana, i motti e i discorsi femminili, strutturati nelle forme retoriche del discorso di difesa, indirizzati a provare che l’adulterio non è stato commesso, che l’amante non è tale, che il marito è inattendibile, anche quando l’uomo non ha mosso alcuna accusa. L’indagine sui gesti e sulle azioni muliebri, volti ai modi della commedia amorosa degli equivoci e degli scambi di persona, confermano, nella conclusione del saggio, le modalità della parola delle mogli, che cancellano la verità, ribaltano la realtà, mostrano insomma “la luna per lo sole”, spingendosi sino al perdono del marito che nessuna colpa ha commesso.

“La luna per lo sole”: VII giornata

ZANDRINO, Barbara
1989-01-01

Abstract

Saggio sulle beffe che le ingegnose mogli della settima giornata del “Decameron” ordiscono nei confronti dei mariti sciocchi. L’indagine affronta la questione del genere comico, con i suoi caratteri tematici, stilistici, retorici, il problema della selezione boccacciana di esempi quotidiani, comunicabili e dilettevoli, derivati dall’aneddotica municipale fiorentina, dalla novellistica antica e medievale, occidentale e orientale. Nello studio si rilevano sia la concezione essenzialmente extraconiugale della passione amorosa sia la difesa del rapporto matrimoniale, struttura fondamentale dell’ordinato vivere civile, secondo Boccaccio. Al centro della ricerca i meccanismi della beffa nell’ambito dell’opera decameroniana, i motti e i discorsi femminili, strutturati nelle forme retoriche del discorso di difesa, indirizzati a provare che l’adulterio non è stato commesso, che l’amante non è tale, che il marito è inattendibile, anche quando l’uomo non ha mosso alcuna accusa. L’indagine sui gesti e sulle azioni muliebri, volti ai modi della commedia amorosa degli equivoci e degli scambi di persona, confermano, nella conclusione del saggio, le modalità della parola delle mogli, che cancellano la verità, ribaltano la realtà, mostrano insomma “la luna per lo sole”, spingendosi sino al perdono del marito che nessuna colpa ha commesso.
1989
Prospettive sul “Decameron”
Tirrenia Stampatori
113
130
Giovanni Boccaccio; Andrea Cappellano; Decameron; settima giornata del Decameron; beffa.
B. ZANDRINO
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