La sinfonia è sempre stato un genere orchestrale assai privilegiato da un regime desideroso di avvalersi della musica soprattutto per celebrare momenti collettivi importanti, per simboleggiare la coesione sociale del popolo, per sottolineare episodi e periodi decisivi della storia nazionale. Le quindici sinfonie di Šostakovič non sono pertanto un’eccezione, ma si inseriscono in un contesto creativo nel quale a fianco di numerose sinfonie apertamente conservatrici, sovente impersonali, talvolta di natura folcloristica (si possono fare i nomi di Mjaskovskij, Khrennikov, Knipper), si trovano anche lavori di artisti che con il regime entrarono sovente in rotta di collisione sia per il linguaggio musicale adottato sia per i testi utilizzati (Popov, Lokšjn, Tišenko, Vajnberg). Alcuni per di più furono allievi o amici di Šostakovič e vennero da lui difesi anche attraverso la semplice attestazione di stima. E ci furono anche sinfonisti che con Šostakovič sentirono di non aver più nulla da spartire e che si posero ormai a guardare, con le loro “antisinfonie”, al di là del loro grande connazionale, specie quando, dopo lo sfaldamento dell’URSS, la Russia tornò ad essere Russia (Ustvolskaja, Šnitke).
Attorno a Šostakovič: la sinfonia sovietica
TAMMARO, Ferruccio
2008-01-01
Abstract
La sinfonia è sempre stato un genere orchestrale assai privilegiato da un regime desideroso di avvalersi della musica soprattutto per celebrare momenti collettivi importanti, per simboleggiare la coesione sociale del popolo, per sottolineare episodi e periodi decisivi della storia nazionale. Le quindici sinfonie di Šostakovič non sono pertanto un’eccezione, ma si inseriscono in un contesto creativo nel quale a fianco di numerose sinfonie apertamente conservatrici, sovente impersonali, talvolta di natura folcloristica (si possono fare i nomi di Mjaskovskij, Khrennikov, Knipper), si trovano anche lavori di artisti che con il regime entrarono sovente in rotta di collisione sia per il linguaggio musicale adottato sia per i testi utilizzati (Popov, Lokšjn, Tišenko, Vajnberg). Alcuni per di più furono allievi o amici di Šostakovič e vennero da lui difesi anche attraverso la semplice attestazione di stima. E ci furono anche sinfonisti che con Šostakovič sentirono di non aver più nulla da spartire e che si posero ormai a guardare, con le loro “antisinfonie”, al di là del loro grande connazionale, specie quando, dopo lo sfaldamento dell’URSS, la Russia tornò ad essere Russia (Ustvolskaja, Šnitke).File | Dimensione | Formato | |
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Tammaro F., Attorno a Šostakovič, La sinfonia sovietica, in “Šostakovič e il suo tempo”, a cura di A. Cristiani, A. Cutroneo, L. Di Paolo, LIM, Lucca, 2008, pp. 101-166.pdf
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