L’eleganza del portamento e la maestria del gesto diventavano via via strumento d’ascesa sociale dei nuovi signori. I nuovi ricchi, sfidavano nel piacere del gioco e delle feste i nobili di sangue per dimostrare la loro vigoria e supremazia. Esistevano giochi destinati alle sole classi nobili. Ad esempio il Calcio Fiorentino, mentre il gioco del Civettino, a Firenze, era un gioco destinato alla plebe, non ai giovani di buone maniere. Le pratiche agonistiche, definivano e segnavano l’appartenenza sociale. Le corti italiane erano la misura del valore di ogni valore. Ciò che vi avveniva rispondeva al principio del rispecchiamento della Corte in se stessa con la stessa trasformazione degli uomini di corte in Narcisi allo specchio che si interrogavano sulle proprie virtù conoscenze e abilità. Queste abitudini, all’interno di quelli che furono esclusivi microcosmi d’estrema élite, segnarono le origini dello sport moderno, sport che a seguito degli eventi della storia, dalle guerre alle epidemie di peste, erano destinati al declino e all’alienazione. La vendita delle quadrerie, degli oggetti preziosi e delle cose in genere, segnò anche il passaggio delle idee, il riferimento ad esempio, va al 1627 all’ultima alienazione di Vincenzo II Gonzaga al mercante Daniele Nys, compratore per conto di Carlo I d’Inghilterra, che si troverà, peraltro, inspiegabilmente in necessità economica. Questo ennesimo episodio spiega il dilagare di un fenomeno esplosivo e dirompente in Gran Bretagna: lo sport, fenomeno già in essere, ma accresciuto dalla ulteriore conoscenza della tradizione italiana.
"La nascita delle scienze motorie in epoca moderna" in Fourth Congress of the History of Sport in Europe - History of sport and culture. December 2-5 1999Proceeding Comune di Firenze - Assessorato allo Sport
FRECCERO, Renata
1999-01-01
Abstract
L’eleganza del portamento e la maestria del gesto diventavano via via strumento d’ascesa sociale dei nuovi signori. I nuovi ricchi, sfidavano nel piacere del gioco e delle feste i nobili di sangue per dimostrare la loro vigoria e supremazia. Esistevano giochi destinati alle sole classi nobili. Ad esempio il Calcio Fiorentino, mentre il gioco del Civettino, a Firenze, era un gioco destinato alla plebe, non ai giovani di buone maniere. Le pratiche agonistiche, definivano e segnavano l’appartenenza sociale. Le corti italiane erano la misura del valore di ogni valore. Ciò che vi avveniva rispondeva al principio del rispecchiamento della Corte in se stessa con la stessa trasformazione degli uomini di corte in Narcisi allo specchio che si interrogavano sulle proprie virtù conoscenze e abilità. Queste abitudini, all’interno di quelli che furono esclusivi microcosmi d’estrema élite, segnarono le origini dello sport moderno, sport che a seguito degli eventi della storia, dalle guerre alle epidemie di peste, erano destinati al declino e all’alienazione. La vendita delle quadrerie, degli oggetti preziosi e delle cose in genere, segnò anche il passaggio delle idee, il riferimento ad esempio, va al 1627 all’ultima alienazione di Vincenzo II Gonzaga al mercante Daniele Nys, compratore per conto di Carlo I d’Inghilterra, che si troverà, peraltro, inspiegabilmente in necessità economica. Questo ennesimo episodio spiega il dilagare di un fenomeno esplosivo e dirompente in Gran Bretagna: lo sport, fenomeno già in essere, ma accresciuto dalla ulteriore conoscenza della tradizione italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.