L’espressione e l’espressività sono parte integrante del rapporto interpersonale e dei modelli di rapporto medico paziente in un’interazione di natura circolare. Questo risente della visione antropologica sottostante ad ogni atto medico (“Nullus medicus nisi philosophus”) e quindi ha subito delle variazioni profonde sin dagli Horu Egizi, con gli Ippocratici e Aclepei, dai Galenici ai Re taumaturghi, e poi i Doctores opposti ai cerusici sino ai giorni ipertecnologici giorni nostri. Parallelo a questo modello cangiante si è posta la psichiatria, spesso dipendente quando non imitante, ma altrettanto spesso attenta ad una propria specificità che ha anche influenzato a sua volta i modelli medici. Con Della Porta, Paracelo, Chiarugi, Pinel la psichiatria è stata accolta nel novero delle discipline medico terapeutiche pur dovendo accettare una forma di riduzionismo cartesiano tra soma e psiche. Con l’avvento della psicoanalisi ha subito e successivamente trasferito forti modificazioni nel rapporto duale cliente-terapeuta, trasformazioni qui esaminate percorrendo, dal punto di vista del rapporto gli aspetti principali formulati da Freud, Ferenczi, Fenichel, Jung, Reich, Abraham, Eissler sino ai più recenti autori. Infine vengono tratteggiate alcune ipotesi sui possibili sviluppi di questo rapporto in psichiatria e in medicina utili a meglio comprendere la cangiante visione antropologica sottostante che a sua volta condiziona gli sviluppi teorici ed operativi delle due discipline.
Modalità relazionali in Psichiatria
FURLAN, Piermaria
2004-01-01
Abstract
L’espressione e l’espressività sono parte integrante del rapporto interpersonale e dei modelli di rapporto medico paziente in un’interazione di natura circolare. Questo risente della visione antropologica sottostante ad ogni atto medico (“Nullus medicus nisi philosophus”) e quindi ha subito delle variazioni profonde sin dagli Horu Egizi, con gli Ippocratici e Aclepei, dai Galenici ai Re taumaturghi, e poi i Doctores opposti ai cerusici sino ai giorni ipertecnologici giorni nostri. Parallelo a questo modello cangiante si è posta la psichiatria, spesso dipendente quando non imitante, ma altrettanto spesso attenta ad una propria specificità che ha anche influenzato a sua volta i modelli medici. Con Della Porta, Paracelo, Chiarugi, Pinel la psichiatria è stata accolta nel novero delle discipline medico terapeutiche pur dovendo accettare una forma di riduzionismo cartesiano tra soma e psiche. Con l’avvento della psicoanalisi ha subito e successivamente trasferito forti modificazioni nel rapporto duale cliente-terapeuta, trasformazioni qui esaminate percorrendo, dal punto di vista del rapporto gli aspetti principali formulati da Freud, Ferenczi, Fenichel, Jung, Reich, Abraham, Eissler sino ai più recenti autori. Infine vengono tratteggiate alcune ipotesi sui possibili sviluppi di questo rapporto in psichiatria e in medicina utili a meglio comprendere la cangiante visione antropologica sottostante che a sua volta condiziona gli sviluppi teorici ed operativi delle due discipline.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.