I 58 pazienti in carico al Servizio di Domiciliazione Supportata del Dipartimento di Salute Mentale 5B risiedono in 26 alloggi di civile abitazione ubicati nel territorio dei Comuni di Collegno e Grugliasco. Gli alloggi sono gestiti, nella quotidianità, da un’équipe multiprofessionale (psichiatri, psicologi, assistenti sociali, infermieri, educatori). Gli episodi di aggressività, che possono insorgere durante il periodo di inserimento in alloggio, non vengono letti dall’équipe curante esclusivamente come indicatori di crisi insorgenti, bensì come forme di comunicazione su cui lavorare al fine di comprendere il paziente nella sua globalità. Tutti gli operatori coinvolti nel progetto focalizzano il loro intervento sull’utente e sui coinquilini; questi ultimi vengono sia protetti da possibili ripercussioni che su di loro atteggiamenti aggressivi possono comportare, sia coinvolti attivamente come persone significative nella relazione con l’utente in difficoltà. Gli operatori direttamente coinvolti nella gestione dell’urgenza utilizzano come strumento di confronto e di elaborazione dei significati del proprio intervento, oltre alle supervisioni regolarmente programmate, anche riunioni specifiche con l’intera équipe o con gruppi più ristretti. Questa modalità di gestione può rendere il gruppo appartamento un luogo in cui all’utente è permesso vivere l’episodio di aggressività non come un’impasse, ma come un momento in cui può necessitare di sostegno.
Comportamento aggressivo negli Alloggi Supportati: sostenere utente, coinquilini e operatori
FURLAN, Piermaria
2004-01-01
Abstract
I 58 pazienti in carico al Servizio di Domiciliazione Supportata del Dipartimento di Salute Mentale 5B risiedono in 26 alloggi di civile abitazione ubicati nel territorio dei Comuni di Collegno e Grugliasco. Gli alloggi sono gestiti, nella quotidianità, da un’équipe multiprofessionale (psichiatri, psicologi, assistenti sociali, infermieri, educatori). Gli episodi di aggressività, che possono insorgere durante il periodo di inserimento in alloggio, non vengono letti dall’équipe curante esclusivamente come indicatori di crisi insorgenti, bensì come forme di comunicazione su cui lavorare al fine di comprendere il paziente nella sua globalità. Tutti gli operatori coinvolti nel progetto focalizzano il loro intervento sull’utente e sui coinquilini; questi ultimi vengono sia protetti da possibili ripercussioni che su di loro atteggiamenti aggressivi possono comportare, sia coinvolti attivamente come persone significative nella relazione con l’utente in difficoltà. Gli operatori direttamente coinvolti nella gestione dell’urgenza utilizzano come strumento di confronto e di elaborazione dei significati del proprio intervento, oltre alle supervisioni regolarmente programmate, anche riunioni specifiche con l’intera équipe o con gruppi più ristretti. Questa modalità di gestione può rendere il gruppo appartamento un luogo in cui all’utente è permesso vivere l’episodio di aggressività non come un’impasse, ma come un momento in cui può necessitare di sostegno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.