La legge 180 del luglio 1978, impone la definitiva chiusura delle porte degli Ospedali Psichiatrici. Questa fase storica assunse un carattere specifico, in quanto si venne a collocare nell’ambito della riforma sanitaria generale; pertanto i problemi che durante il periodo precedente erano delegati alla gestione esclusiva e totalizzante dell’assistenza manicomiale, devono invece ora trovare una risposta integrata ed articolata da parte di un insieme di agenzie sanitarie e sociali presenti nel territorio. Per la prima volta, si incominciano a definire le strutture intermedie come parte di un sistema complesso, non in posizione autonoma, ma subordinata alle strategie complessive del Dipartimento di Salute Mentale (D.S.M.), che di volta in volta utilizza la struttura intermedia in modo programmato per interventi a breve, medio o lungo termine. Nel maggio 2000 la direzione del Dipartimento di Salute Mentale 5B dispone l’apertura di una struttura residenziale a breve termine denominata Centro Crisi (C.Cr.) “L’Accoglienza”, finalizzata alla gestione di situazioni cliniche acute e subacute con modalità alternative al tradizionale ricovero in ospedale o in casa di cura. La funzione cui è deputato il C.Cr. è di accoglienza in regime di volontariato di pazienti già in trattamento ed espressamente indirizzati dai Centri di Salute Mentale (CC.SS.MM.) per far fronte a situazioni considerate transitorie e riducibili con trattamenti intensivi di tipo primariamente psicologico empatico e solo secondariamente psicofarmacologico. L’équipe è composta da medici psichiatri, medici specializzandi in psichiatria, psicologi clinici, infermieri professionali, infermieri psichiatrici, infermieri generici, operatori tecnici dell’assistenza (O.T.A.) e ausiliari provenienti in larga misura dalla chiusura delle strutture ancora presenti nell’ex Ospedale Psichiatrico. Tale personale si è trovato a dover passare da un’assistenza di tipo custodialistico ad una territoriale per fornire risposte adeguate agli effettivi bisogni del paziente. Tutto ciò si è tramutato in un’esigenza di crescita a livello formativo da parte degli operatori che sempre più hanno dovuto mutare le loro funzioni e le loro competenze per consentire di impostare un programma di trattamento integrato con le altre agenzie anche “extra-psichiatriche”. Si è andati incontro a periodi di intensa conflittualità nel rapporto tra i vari operatori e operatori-utenti affrontati anche mediante l’effettuazione di riunioni bisettimanali nelle quali gli operatori stessi sono costantemente coinvolti nell’elaborazione del progetto e del monitoraggio clinico. Nel corso del presente lavoro verranno illustrati i dati inerenti ai primi tre anni di attività del Centro con l’obiettivo di dimostrare la modificazione della popolazione clinica e la complessità legata agli “invii” differenti nell’intento di oggettivare le difficoltà incontrate dagli operatori nella gestione di una nuova tipologia d’utenza.

La “trasformazione” dell’infermiere: dal Manicomio al Centro Crisi

FURLAN, Piermaria
2004-01-01

Abstract

La legge 180 del luglio 1978, impone la definitiva chiusura delle porte degli Ospedali Psichiatrici. Questa fase storica assunse un carattere specifico, in quanto si venne a collocare nell’ambito della riforma sanitaria generale; pertanto i problemi che durante il periodo precedente erano delegati alla gestione esclusiva e totalizzante dell’assistenza manicomiale, devono invece ora trovare una risposta integrata ed articolata da parte di un insieme di agenzie sanitarie e sociali presenti nel territorio. Per la prima volta, si incominciano a definire le strutture intermedie come parte di un sistema complesso, non in posizione autonoma, ma subordinata alle strategie complessive del Dipartimento di Salute Mentale (D.S.M.), che di volta in volta utilizza la struttura intermedia in modo programmato per interventi a breve, medio o lungo termine. Nel maggio 2000 la direzione del Dipartimento di Salute Mentale 5B dispone l’apertura di una struttura residenziale a breve termine denominata Centro Crisi (C.Cr.) “L’Accoglienza”, finalizzata alla gestione di situazioni cliniche acute e subacute con modalità alternative al tradizionale ricovero in ospedale o in casa di cura. La funzione cui è deputato il C.Cr. è di accoglienza in regime di volontariato di pazienti già in trattamento ed espressamente indirizzati dai Centri di Salute Mentale (CC.SS.MM.) per far fronte a situazioni considerate transitorie e riducibili con trattamenti intensivi di tipo primariamente psicologico empatico e solo secondariamente psicofarmacologico. L’équipe è composta da medici psichiatri, medici specializzandi in psichiatria, psicologi clinici, infermieri professionali, infermieri psichiatrici, infermieri generici, operatori tecnici dell’assistenza (O.T.A.) e ausiliari provenienti in larga misura dalla chiusura delle strutture ancora presenti nell’ex Ospedale Psichiatrico. Tale personale si è trovato a dover passare da un’assistenza di tipo custodialistico ad una territoriale per fornire risposte adeguate agli effettivi bisogni del paziente. Tutto ciò si è tramutato in un’esigenza di crescita a livello formativo da parte degli operatori che sempre più hanno dovuto mutare le loro funzioni e le loro competenze per consentire di impostare un programma di trattamento integrato con le altre agenzie anche “extra-psichiatriche”. Si è andati incontro a periodi di intensa conflittualità nel rapporto tra i vari operatori e operatori-utenti affrontati anche mediante l’effettuazione di riunioni bisettimanali nelle quali gli operatori stessi sono costantemente coinvolti nell’elaborazione del progetto e del monitoraggio clinico. Nel corso del presente lavoro verranno illustrati i dati inerenti ai primi tre anni di attività del Centro con l’obiettivo di dimostrare la modificazione della popolazione clinica e la complessità legata agli “invii” differenti nell’intento di oggettivare le difficoltà incontrate dagli operatori nella gestione di una nuova tipologia d’utenza.
2004
15es Journées de l’AFERUP/IV Congrès National SIPU Urgences psychiatriques et réseaux de soins dans la communauté: évolution et changement/Urgenze psichiatriche e rete di servizi nel territorio: evoluzione e cambiamento.
Torino
30/31 gennaio e 1 febbraio 2004.
Abstract Book
Dipartimento di Salute Mentale 5b A.S.O. San Luigi Gonzaga-ASL5 Collegno-Università di Torino.
1
28
29
manicomio; deistituzionalizzazione; Centro Crisi; asssitenza territoriale
Piacenza T; Matrone L; Bramante C; Dellai M; Giammarinaro M; Toye M; Cristina E; Furlan PM
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/55839
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