Le indagini condotte a livello nazionale dopo l’introduzione del divieto di fumare nei luoghi pubblici e di lavoro hanno rilevato una riduzione dei consumi e della prevalenza di fumatori. Obiettivo principale di questo studio retrospettivo era indagare l’abitudine al fumo di un campione di 314 puerpere, utilizzando un questionario volto ad indagare anche le modalità di cessazione, l’accoglienza del divieto da parte delle donne e l’eventuale influenza che esso possa aver avuto sulla loro abitudine al fumo o esposizione al fumo passivo. Alle fumatrici e a quante avevano smesso durante o immediatamente prima della gravidanza è stato chiesto il consenso ad essere ricontattate telefonicamente a circa 6 mesi dal parto per stimare il tasso di ricaduta. La prevalenza di fumatrici prima della gestazione è risultata del 25%. Sono significative (p<0,01) l’associazione fra l’esposizione al fumo passivo e l’abitudine al fumo della donna sia prima che durante il primo trimestre di gravidanza, l’associazione fra l’abitudine in precedenti gravidanze e in quella attuale e la riduzione dell’abitudine nel periodo prima della gravidanza-I-II-III trimestre. Nonostante la riduzione dell’esposizione in ambito lavorativo, rispetto al periodo antecedente il divieto, rimane un 30% di donne esposto al fumo passivo in ambito familiare. Quasi tutte le donne si sono dichiarate favorevoli alla Legge 3/2003 e solo il 22% ha negato una qualunque influenza del divieto sul proprio comportamento o esposizione al fumo.Al follow-up è risultato che circa il 50% delle donne ha ripreso a fumare entro 6 mesi dal parto, seppur con consumi inferiori al periodo pregravidico. Nonostante il successo del divieto, l’abitudine al fumo fra le donne rimane un problema importante sia in termini di prevalenza che di conseguenze per la salute delle donne stesse e dei loro figli.

Smoking habits in pregnant women after the ban: a study on a sample of puerperae in Piedmont region

CHARRIER, Lorena;ZOTTI, Carla Maria
2008-01-01

Abstract

Le indagini condotte a livello nazionale dopo l’introduzione del divieto di fumare nei luoghi pubblici e di lavoro hanno rilevato una riduzione dei consumi e della prevalenza di fumatori. Obiettivo principale di questo studio retrospettivo era indagare l’abitudine al fumo di un campione di 314 puerpere, utilizzando un questionario volto ad indagare anche le modalità di cessazione, l’accoglienza del divieto da parte delle donne e l’eventuale influenza che esso possa aver avuto sulla loro abitudine al fumo o esposizione al fumo passivo. Alle fumatrici e a quante avevano smesso durante o immediatamente prima della gravidanza è stato chiesto il consenso ad essere ricontattate telefonicamente a circa 6 mesi dal parto per stimare il tasso di ricaduta. La prevalenza di fumatrici prima della gestazione è risultata del 25%. Sono significative (p<0,01) l’associazione fra l’esposizione al fumo passivo e l’abitudine al fumo della donna sia prima che durante il primo trimestre di gravidanza, l’associazione fra l’abitudine in precedenti gravidanze e in quella attuale e la riduzione dell’abitudine nel periodo prima della gravidanza-I-II-III trimestre. Nonostante la riduzione dell’esposizione in ambito lavorativo, rispetto al periodo antecedente il divieto, rimane un 30% di donne esposto al fumo passivo in ambito familiare. Quasi tutte le donne si sono dichiarate favorevoli alla Legge 3/2003 e solo il 22% ha negato una qualunque influenza del divieto sul proprio comportamento o esposizione al fumo.Al follow-up è risultato che circa il 50% delle donne ha ripreso a fumare entro 6 mesi dal parto, seppur con consumi inferiori al periodo pregravidico. Nonostante il successo del divieto, l’abitudine al fumo fra le donne rimane un problema importante sia in termini di prevalenza che di conseguenze per la salute delle donne stesse e dei loro figli.
2008
20
3
279
286
Charrier L; Serafini P; Zanetti M; Zotti CM.
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