L’applicazione dei modelli di calcolo semplificati per la determinazione del fabbisogno di energia per la climatizzazione è tra i temi più dibattuti nell’ambito della certificazione energetica degli edifici. Nelle procedure di certificazione energetica di tipo previsionale risulta infatti necessario pervenire a valutazioni del fabbisogno di energia termica attraverso una procedura di calcolo con un costo sufficientemente contenuto. Il corpus normativo tecnico pubblicato dal CEN ha adottato nella norma EN ISO 13790:2008, tra gli altri, un modello di calcolo basato sul bilancio termico mensile dell’edificio in condizioni stazionarie, che prende in considerazione gli effetti dinamici attraverso un appropriato fattore di utilizzazione. Tale modello viene applicato sia in condizioni invernali sia in condizioni estive. La stessa norma europea afferma che i coefficienti numerici delle correlazioni che consentono di esprimere il fattore di utilizzazione devono essere determinati in funzione delle caratteristiche costruttive di ogni singolo paese. A tale riguardo una serie di valutazioni numeriche è già stata fatta ed è alla base delle correlazioni proposte dalla specifica tecnica italiana UNI TS 11300-1, che definisce le modalità di applicazione nazionale della EN ISO 13790:2008. In questa memoria, attraverso l’analisi teorica del fattore di utilizzazione, si evidenzia come esso tenga conto esclusivamente del fenomeno di non corrispondenza temporale (mismatch) tra apporti e dispersioni, e non possa essere considerato quale metodo empirico per prendere in considerazione tutte le differenze tra i risultati di un modello quasi-stazionario e di uno dinamico. Eventuali auspicabili modifiche migliorative del modello quasi-stazionario della EN ISO 13790, relative ai fattori di intermittenza così come ai fattori di correzione degli apporti solari e delle dispersioni, non devono quindi sostituire l’impiego del fattore di utilizzazione, bensì integrarlo.
Il significato del fattore di utilizzazione nel calcolo semplificato del fabbisogno termico degli edifici: aspetti teorici e applicativi
FABRIZIO, Enrico
2008-01-01
Abstract
L’applicazione dei modelli di calcolo semplificati per la determinazione del fabbisogno di energia per la climatizzazione è tra i temi più dibattuti nell’ambito della certificazione energetica degli edifici. Nelle procedure di certificazione energetica di tipo previsionale risulta infatti necessario pervenire a valutazioni del fabbisogno di energia termica attraverso una procedura di calcolo con un costo sufficientemente contenuto. Il corpus normativo tecnico pubblicato dal CEN ha adottato nella norma EN ISO 13790:2008, tra gli altri, un modello di calcolo basato sul bilancio termico mensile dell’edificio in condizioni stazionarie, che prende in considerazione gli effetti dinamici attraverso un appropriato fattore di utilizzazione. Tale modello viene applicato sia in condizioni invernali sia in condizioni estive. La stessa norma europea afferma che i coefficienti numerici delle correlazioni che consentono di esprimere il fattore di utilizzazione devono essere determinati in funzione delle caratteristiche costruttive di ogni singolo paese. A tale riguardo una serie di valutazioni numeriche è già stata fatta ed è alla base delle correlazioni proposte dalla specifica tecnica italiana UNI TS 11300-1, che definisce le modalità di applicazione nazionale della EN ISO 13790:2008. In questa memoria, attraverso l’analisi teorica del fattore di utilizzazione, si evidenzia come esso tenga conto esclusivamente del fenomeno di non corrispondenza temporale (mismatch) tra apporti e dispersioni, e non possa essere considerato quale metodo empirico per prendere in considerazione tutte le differenze tra i risultati di un modello quasi-stazionario e di uno dinamico. Eventuali auspicabili modifiche migliorative del modello quasi-stazionario della EN ISO 13790, relative ai fattori di intermittenza così come ai fattori di correzione degli apporti solari e delle dispersioni, non devono quindi sostituire l’impiego del fattore di utilizzazione, bensì integrarlo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.