Il “fenomeno” aggressività si presenta, nel campo della Salute Mentale, in una molteplicità di forme e quotidianamente gli operatori psichiatrici si confrontano con la sua complessità. Nell’ambito di un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, il luogo preposto al trattamento delle urgenze psichiatriche, l’aggressività trova poi una peculiare situazione espressiva e gestionale. Nel tentativo di conservare comunque sempre, anche e soprattutto nelle situazioni critiche, una efficace identità professionale, si rende necessario stabilire dei criteri per la gestione degli agiti aggressivi, criteri improntati ad una profonda preparazione teorica e alla padronanza della tecnica del colloquio e della relazione. Questo vale per ogni operatore psichiatrico e in modo particolare per il personale infermieristico, che operando più a stretto contatto con il paziente, viene coinvolto, spesso, in prima persona negli episodi di aggressività. È quindi indispensabile definire una tecnica di intervento in tali situazioni, in modo da tutelare l’incolumità fisica dei pazienti e degli operatori ma soprattutto in grado di decodificare il significato profondo dell’agito, che non raramente si pone come forma particolare di comunicazione di una sofferenza, di un disagio non altrimenti esprimibile. Questo lavoro si è prefisso lo scopo di elaborare un “protocollo di intervento” in situazioni di aggressività, partendo dall’esperienza maturata dall’équipe del S.P.D.C. dell’A.S.O. San Luigi Gonzaga, dove da cinque anni viene attuato un attento monitoraggio dei vari tipi di comportamento aggressivo ed una approfondita valutazione dei livelli di intenzionalità, degli interventi adottati, nonché dei fattori predittivi. Si tratta di un “protocollo operativo”, fruibile da tutto il personale dell’A.S.O., che segue le varie fasi dell’agito e accompagna il paziente verso la rielaborazione in chiave terapeutica di quanto accaduto.
La gestione dell’aggressività e della violenza imminente in un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura
PICCI, Rocco Luigi;OLIVA, Francesco;
2004-01-01
Abstract
Il “fenomeno” aggressività si presenta, nel campo della Salute Mentale, in una molteplicità di forme e quotidianamente gli operatori psichiatrici si confrontano con la sua complessità. Nell’ambito di un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, il luogo preposto al trattamento delle urgenze psichiatriche, l’aggressività trova poi una peculiare situazione espressiva e gestionale. Nel tentativo di conservare comunque sempre, anche e soprattutto nelle situazioni critiche, una efficace identità professionale, si rende necessario stabilire dei criteri per la gestione degli agiti aggressivi, criteri improntati ad una profonda preparazione teorica e alla padronanza della tecnica del colloquio e della relazione. Questo vale per ogni operatore psichiatrico e in modo particolare per il personale infermieristico, che operando più a stretto contatto con il paziente, viene coinvolto, spesso, in prima persona negli episodi di aggressività. È quindi indispensabile definire una tecnica di intervento in tali situazioni, in modo da tutelare l’incolumità fisica dei pazienti e degli operatori ma soprattutto in grado di decodificare il significato profondo dell’agito, che non raramente si pone come forma particolare di comunicazione di una sofferenza, di un disagio non altrimenti esprimibile. Questo lavoro si è prefisso lo scopo di elaborare un “protocollo di intervento” in situazioni di aggressività, partendo dall’esperienza maturata dall’équipe del S.P.D.C. dell’A.S.O. San Luigi Gonzaga, dove da cinque anni viene attuato un attento monitoraggio dei vari tipi di comportamento aggressivo ed una approfondita valutazione dei livelli di intenzionalità, degli interventi adottati, nonché dei fattori predittivi. Si tratta di un “protocollo operativo”, fruibile da tutto il personale dell’A.S.O., che segue le varie fasi dell’agito e accompagna il paziente verso la rielaborazione in chiave terapeutica di quanto accaduto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.