“Digital Divide” può essere tradotto in Italiano come divario tecnologico e fa riferimento alle disparità di accesso all’informazione veicolata attraverso le nuove tecnologie (Internet e computer, principalmente). Tali disparità possono avere cause diverse, di natura strutturale e individuale. Le strutturali includono, ad esempio, l’insufficienza di infrastrutture necessarie per una diffusione capillare delle nuove tecnologie (ad esempio, la copertura della “banda larga” per l’accesso a Internet), oppure i costi di accesso a queste tecnologie, in alcuni casi piuttosto elevati. Le carenze individuali riguardano principalmente il grado di abilità informatica presente nelle diverse fasce di popolazione: questa nuova forma di analfabetismo ripercorre e, in alcuni casi, rafforza le consuete fratture nelle quali si annidano le diseguaglianze sociali legate alla marginalità e all’esclusione. L’ordine di presentazione dei risultati è il seguente: nel primo capitolo si tratteggia un quadro del fenomeno a livello internazionale, per mostrare come si colloca l’Italia rispetto agli altri paesi dell’Europa a 15 e poi si analizzano a livello nazionale le differenze tra User e Non User delle tecnologie informatiche. In seguito, si analizzano le differenze a livello di macroarea, per valutare quanto il divario tecnologico nel nostro paese sia o meno diffuso in modo omogeneo sul territorio. Con i capitoli seguenti si esamina più nel dettaglio la situazione in Piemonte, presentando i confronti con il resto del paese solo in caso di differenze di un certo rilievo con quanto accade nella nostra regione. Il secondo e il terzo capitolo presentano una descrizione dell’uso di Internet e del computer da parte della popolazione piemontese: in particolare, nel secondo si tratteggia un profilo degli individui più a rischio di esclusione dalla società dell’informazione veicolata dalle nuove tecnologie mentre il terzo è dedicato al monitoraggio delle attività che vengono svolte in Internet. Nell’ultimo capitolo, infine, si presentano la conclusioni cui è possibile giungere con le analisi effettuate.
Il Digital Divide in Piemonte
LOERA, Barbara Lucia;PARISI, TANIA
2008-01-01
Abstract
“Digital Divide” può essere tradotto in Italiano come divario tecnologico e fa riferimento alle disparità di accesso all’informazione veicolata attraverso le nuove tecnologie (Internet e computer, principalmente). Tali disparità possono avere cause diverse, di natura strutturale e individuale. Le strutturali includono, ad esempio, l’insufficienza di infrastrutture necessarie per una diffusione capillare delle nuove tecnologie (ad esempio, la copertura della “banda larga” per l’accesso a Internet), oppure i costi di accesso a queste tecnologie, in alcuni casi piuttosto elevati. Le carenze individuali riguardano principalmente il grado di abilità informatica presente nelle diverse fasce di popolazione: questa nuova forma di analfabetismo ripercorre e, in alcuni casi, rafforza le consuete fratture nelle quali si annidano le diseguaglianze sociali legate alla marginalità e all’esclusione. L’ordine di presentazione dei risultati è il seguente: nel primo capitolo si tratteggia un quadro del fenomeno a livello internazionale, per mostrare come si colloca l’Italia rispetto agli altri paesi dell’Europa a 15 e poi si analizzano a livello nazionale le differenze tra User e Non User delle tecnologie informatiche. In seguito, si analizzano le differenze a livello di macroarea, per valutare quanto il divario tecnologico nel nostro paese sia o meno diffuso in modo omogeneo sul territorio. Con i capitoli seguenti si esamina più nel dettaglio la situazione in Piemonte, presentando i confronti con il resto del paese solo in caso di differenze di un certo rilievo con quanto accade nella nostra regione. Il secondo e il terzo capitolo presentano una descrizione dell’uso di Internet e del computer da parte della popolazione piemontese: in particolare, nel secondo si tratteggia un profilo degli individui più a rischio di esclusione dalla società dell’informazione veicolata dalle nuove tecnologie mentre il terzo è dedicato al monitoraggio delle attività che vengono svolte in Internet. Nell’ultimo capitolo, infine, si presentano la conclusioni cui è possibile giungere con le analisi effettuate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.