La Sindrome di Sézary (SS) è una rara forma di linfoma primitivo cutaneo a cellule T a evoluzione infausta, caratterizzata da eritrodermia desquamativa generalizzata, proliferazione di linfociti T neoplastici e linfoadenopatia generalizzata. La prima linea di difesa nei confronti degli agenti patogeni infettanti è rappresentata dall’attività dei polimorfonucleati (PMN) che si esplica anche attraverso il riconoscimento di profili molecolari microbici (PAMP, componenti molecolari dei patogeni) mediante l’espressione dei Toll-like receptors (TLR). Le scarse segnalazioni in letteratura su eventuali deficit dei PMN nella SS ci hanno indotto a studiare i PMN mediante un approccio multifattoriale. L’attività funzionale è stata valutata mediante test di fagocitosi e killing intraPMN. Il pattern di espressione di membrana dei TLR (2,4,5,8,9) e l’attivazione fenotipica (CD11b, CD62L e CD66b) sono stati studiati in citometria a flusso. I PMN derivati da 17 pazienti affetti da SS hanno mostrato un’attività fagocitaria nei confronti di K. pneumoniae comparabile a quella dei soggetti sani solo nei primi 30’ ma diminuita nei tempi successivi (15.8% vs 19.7% a 60’e 12.5% vs 15.5% a 90’; p<0.01) associata ad una ridotta efficienza nel killing intraPMN. Inoltre, il deficit fagocitario dei PMN è risultato più accentuato nei pazienti più immunocompromessi con frequenti infezioni rispetto a quelli senza infezioni. Il fenotipo dei PMN non ha evidenziato differenze percentuali dell’espressione di CD11b, CD62L, CD66b, mentre è stata riscontrata una netta down-regolazione di CD62L (p=0.001) e un moderato incremento dell’intensità di espressione di CD11b e di CD66b. Lo studio del pattern di espressione dei TLR ha mostrato un’aumentata espressione percentuale di TLR5, ligando della flagellina (88.1 vs 75.55, p=0.0087) e di TLR9, recettore del CpGDNA non metilato (85.1 vs 71.2, p=0.053). Nessuna differenza è stata riscontrata nell’espressione di TLR 2, 4 e 8. I dati sinora ottenuti evidenziano la presenza di numerose alterazioni dei PMN nel controllo delle infezioni batteriche, per minor capacità di extravasazione dovuta alla down-regolazione di CD62L e per ridotta attività di fagocitosi e killing. L’aumento percentuale dell’espressione dei TLR 5 e 9 potrebbe rappresentare un tentativo di compensare i deficit funzionali sopracitati.
Alterazioni funzionali e fenotipiche dei polimorfonucleati nella sindrome di sezary
BANCHE, Giuliana;FIERRO, Maria Teresa;NOVELLI, Mauro;ALLIZOND, VALERIA;QUAGLINO, Pietro;SCALAS, Daniela;MERLINO, Chiara;BERNENGO, Maria Grazia;CUFFINI, Annamaria
2009-01-01
Abstract
La Sindrome di Sézary (SS) è una rara forma di linfoma primitivo cutaneo a cellule T a evoluzione infausta, caratterizzata da eritrodermia desquamativa generalizzata, proliferazione di linfociti T neoplastici e linfoadenopatia generalizzata. La prima linea di difesa nei confronti degli agenti patogeni infettanti è rappresentata dall’attività dei polimorfonucleati (PMN) che si esplica anche attraverso il riconoscimento di profili molecolari microbici (PAMP, componenti molecolari dei patogeni) mediante l’espressione dei Toll-like receptors (TLR). Le scarse segnalazioni in letteratura su eventuali deficit dei PMN nella SS ci hanno indotto a studiare i PMN mediante un approccio multifattoriale. L’attività funzionale è stata valutata mediante test di fagocitosi e killing intraPMN. Il pattern di espressione di membrana dei TLR (2,4,5,8,9) e l’attivazione fenotipica (CD11b, CD62L e CD66b) sono stati studiati in citometria a flusso. I PMN derivati da 17 pazienti affetti da SS hanno mostrato un’attività fagocitaria nei confronti di K. pneumoniae comparabile a quella dei soggetti sani solo nei primi 30’ ma diminuita nei tempi successivi (15.8% vs 19.7% a 60’e 12.5% vs 15.5% a 90’; p<0.01) associata ad una ridotta efficienza nel killing intraPMN. Inoltre, il deficit fagocitario dei PMN è risultato più accentuato nei pazienti più immunocompromessi con frequenti infezioni rispetto a quelli senza infezioni. Il fenotipo dei PMN non ha evidenziato differenze percentuali dell’espressione di CD11b, CD62L, CD66b, mentre è stata riscontrata una netta down-regolazione di CD62L (p=0.001) e un moderato incremento dell’intensità di espressione di CD11b e di CD66b. Lo studio del pattern di espressione dei TLR ha mostrato un’aumentata espressione percentuale di TLR5, ligando della flagellina (88.1 vs 75.55, p=0.0087) e di TLR9, recettore del CpGDNA non metilato (85.1 vs 71.2, p=0.053). Nessuna differenza è stata riscontrata nell’espressione di TLR 2, 4 e 8. I dati sinora ottenuti evidenziano la presenza di numerose alterazioni dei PMN nel controllo delle infezioni batteriche, per minor capacità di extravasazione dovuta alla down-regolazione di CD62L e per ridotta attività di fagocitosi e killing. L’aumento percentuale dell’espressione dei TLR 5 e 9 potrebbe rappresentare un tentativo di compensare i deficit funzionali sopracitati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.