Complessità e diritti umani sono due termini ricorrenti nel trattare dell’epoca attuale. La complessità, come complessità del diritto, si può assumere come constatazione di un processo in atto di “deteritorializzazione”, internazionalizzazione, frammentazione substatale, interazione (e contraddizioni): come reagisce la materia “diritti umani” al suo contatto? Si muove, in primo luogo, da un’analisi dell’influenza giocata da alcuni, fra gli elementi riconducibili alla complessità, che più di altri paiono suscettibili di incidere sulla configurazione e garanzia dei diritti umani, quali la tutela multilivello dei diritti, l’affermazione di meccanismi di governance, l’espansione della lex mercatoria, nonché, in generale, il pluralismo. In secondo luogo, si tenta di immaginare come fondare e garantire i diritti umani, in un mondo plurale, evitando sia la mistificazione di un universalismo che cela forme di imperialismo sia la trappola del relativismo che, oltre ad essere troppo spesso strumentalizzato, rischia di approdare ad una prospettiva riduzionista, ovvero, in ultima istanza, ad un deserto di norme dietro al quale non emerge nullaltro che la nuda legge del più forte.
Complessità e diritti umani: una sinergia costruttiva?
ALGOSTINO, Alessandra
2009-01-01
Abstract
Complessità e diritti umani sono due termini ricorrenti nel trattare dell’epoca attuale. La complessità, come complessità del diritto, si può assumere come constatazione di un processo in atto di “deteritorializzazione”, internazionalizzazione, frammentazione substatale, interazione (e contraddizioni): come reagisce la materia “diritti umani” al suo contatto? Si muove, in primo luogo, da un’analisi dell’influenza giocata da alcuni, fra gli elementi riconducibili alla complessità, che più di altri paiono suscettibili di incidere sulla configurazione e garanzia dei diritti umani, quali la tutela multilivello dei diritti, l’affermazione di meccanismi di governance, l’espansione della lex mercatoria, nonché, in generale, il pluralismo. In secondo luogo, si tenta di immaginare come fondare e garantire i diritti umani, in un mondo plurale, evitando sia la mistificazione di un universalismo che cela forme di imperialismo sia la trappola del relativismo che, oltre ad essere troppo spesso strumentalizzato, rischia di approdare ad una prospettiva riduzionista, ovvero, in ultima istanza, ad un deserto di norme dietro al quale non emerge nullaltro che la nuda legge del più forte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.