Informazioni precise, complete e aggiornate sui determinanti di salute sono indispensabili affinché decisori e responsabili delle politiche sanitarie possano pianificare programmi di prevenzione e interventi mirati oltre che valutarne l’impatto. Attualmente i dati relativi alle abitudini al fumo della popolazione italiana sono periodicamente forniti dalle indagini campionarie ISTAT e Doxa condotte su scala nazionale. Le due indagini differiscono per unità di rilevazione (famiglie di fatto per l’ISTAT e singoli individui per la Doxa), tecnica utilizzata, dimensione del campione e periodo di riferimento. Ne derivano stime di prevalenza a volte discordanti e non sempre confrontabili. La prevalenza dei fumatori italiani stimata dopo l’entrata in vigore della legge 3/2003 che sancisce il divieto di fumo nei locali pubblici chiusi accessibili a utenti e al pubblico, è del 21,8% (maschi:28,2%; femmine: 15,8%) secondo la rilevazione ISTAT del marzo 2005 mentre risulta essere del 25,6% (maschi: 29,3%; femmine: 22,1%) secondo l’indagine Doxa del periodo marzo-aprile 2005. Anche il dato relativo alla proporzione di fumatori tra le fasce più giovani, indispensabile per programmare interventi di prevenzione in modo tempestivo ed efficace, risulta essere discordante o non confrontabile; l’indagine Doxa stima una prevalenza del 10% superiore a quella dell’ISTAT nella fascia di età più giovane (15-24 per la Doxa e 14-24 per l’ISTAT). La dimensione del campione permette per l’indagine ISTAT una stima stabile a livello regionale mentre quella Doxa permette solo un stima a livello nazionale. Alcuni studi sono attualmente in corso (es. studio PASSI) allo scopo di elaborare e valutare strategie da mettere in atto per superare queste criticità e per fornire informazioni sugli andamenti locali del fenomeno e sull’effettivo progresso di salute derivante dalle azioni di lotta al tabagismo. La relazione si propone di confrontare questi sistemi di sorveglianza e di discuterne i principali vantaggi e svantaggi, i limiti metodologici, le discrepanze e le carenze informative con l’obiettivo di elaborare indicazioni utili alla costruzione di un sistema di sorveglianza idoneo sia livello nazionale che regionale per la stima della prevalenza di fumatori nelle diverse fasce di età e sesso.

Sorveglianza sull'abitudine al fumo in Italia: sistemi di monitoraggio a confronto

CHARRIER, Lorena;FAGGIANO, Fabrizio
2006-01-01

Abstract

Informazioni precise, complete e aggiornate sui determinanti di salute sono indispensabili affinché decisori e responsabili delle politiche sanitarie possano pianificare programmi di prevenzione e interventi mirati oltre che valutarne l’impatto. Attualmente i dati relativi alle abitudini al fumo della popolazione italiana sono periodicamente forniti dalle indagini campionarie ISTAT e Doxa condotte su scala nazionale. Le due indagini differiscono per unità di rilevazione (famiglie di fatto per l’ISTAT e singoli individui per la Doxa), tecnica utilizzata, dimensione del campione e periodo di riferimento. Ne derivano stime di prevalenza a volte discordanti e non sempre confrontabili. La prevalenza dei fumatori italiani stimata dopo l’entrata in vigore della legge 3/2003 che sancisce il divieto di fumo nei locali pubblici chiusi accessibili a utenti e al pubblico, è del 21,8% (maschi:28,2%; femmine: 15,8%) secondo la rilevazione ISTAT del marzo 2005 mentre risulta essere del 25,6% (maschi: 29,3%; femmine: 22,1%) secondo l’indagine Doxa del periodo marzo-aprile 2005. Anche il dato relativo alla proporzione di fumatori tra le fasce più giovani, indispensabile per programmare interventi di prevenzione in modo tempestivo ed efficace, risulta essere discordante o non confrontabile; l’indagine Doxa stima una prevalenza del 10% superiore a quella dell’ISTAT nella fascia di età più giovane (15-24 per la Doxa e 14-24 per l’ISTAT). La dimensione del campione permette per l’indagine ISTAT una stima stabile a livello regionale mentre quella Doxa permette solo un stima a livello nazionale. Alcuni studi sono attualmente in corso (es. studio PASSI) allo scopo di elaborare e valutare strategie da mettere in atto per superare queste criticità e per fornire informazioni sugli andamenti locali del fenomeno e sull’effettivo progresso di salute derivante dalle azioni di lotta al tabagismo. La relazione si propone di confrontare questi sistemi di sorveglianza e di discuterne i principali vantaggi e svantaggi, i limiti metodologici, le discrepanze e le carenze informative con l’obiettivo di elaborare indicazioni utili alla costruzione di un sistema di sorveglianza idoneo sia livello nazionale che regionale per la stima della prevalenza di fumatori nelle diverse fasce di età e sesso.
2006
Convegno "Epidemiologia per la sorveglianza: dal disegno alla comunicazione"
Roma
15-16 maggio 2006
Epidemiologia per la sorveglianza:dal disegno alla comunicazione
Istisan Congressi 06/C2
18
-
03935620
www.iss.it
Giordano L; Charrier L; Senore C; Faggiano F
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