A fronte del declino dell’uso del Po come via di comunicazione, iniziato sin dagli anni ’70 del Settecento, è tra Otto e Novecento che dalla diminuzione dei traffici si passa all’inesorabile decadimento della navigazione interna a scopo commerciale. Paradossalmente è proprio nel medesimo periodo che il tema della navigazione interna andrà assumendo una rilevanza ben più significativa di quanto l’esito indiscutibilmente negativo di ogni tentativo di promozione delle comunicazioni fluviali lascerebbe supporre. Entro tale quadro ci si è proposti qui di mettere l’accento non tanto sulle modalità attraverso cui si compì il progressivo abbandono del fiume come arteria di trasporto di merci, quanto piuttosto di indagare i nessi tra la pianificazione della città nel tratto percorso dal Po e le scelte effettuate dall’amministrazione comunale in merito alle destinazioni d’uso di quest’ultimo, mettendo così in luce il processo attraverso il quale la città di Torino da apparentemente disinteressata all’uso del fiume come via di comunicazione venne ad assumere un ruolo di avanguardia nel promuovere la navigazione fluviale come mezzo di trasporto, destinando a tale scopo ingenti investimenti per progetti che, se concretati in un’ipotesi assai meno utopica di quanto possa apparire oggi in ottiche e logiche contemporanee, avrebbero impresso a Torino e alla regione caratteri del tutto differenti. Voler indagare sul tema dell’uso del fiume Po come potenziale via navigabile significa analizzare da un lato le utopiche progettazioni napoleoniche e quelle Ottocentesche realizzate entro un contesto politico-istituzionale locale silente e apparentemente disinteressato all’ipotesi di destinare le risorse idriche della città a via di comunicazione ad ampio raggio, e dall’altro la successiva fase, tra Fine Ottocento e inizi Novecento, nella quale il dibattito sui possibili sviluppi della navigazione interna non sarà più limitato al ristretto ambito tecnico, ma avrà un’eco e una risonanza di portata assai più rilevanti.
La navigazione interna tra utopia e progetto
PRESSENDA, Paola
2009-01-01
Abstract
A fronte del declino dell’uso del Po come via di comunicazione, iniziato sin dagli anni ’70 del Settecento, è tra Otto e Novecento che dalla diminuzione dei traffici si passa all’inesorabile decadimento della navigazione interna a scopo commerciale. Paradossalmente è proprio nel medesimo periodo che il tema della navigazione interna andrà assumendo una rilevanza ben più significativa di quanto l’esito indiscutibilmente negativo di ogni tentativo di promozione delle comunicazioni fluviali lascerebbe supporre. Entro tale quadro ci si è proposti qui di mettere l’accento non tanto sulle modalità attraverso cui si compì il progressivo abbandono del fiume come arteria di trasporto di merci, quanto piuttosto di indagare i nessi tra la pianificazione della città nel tratto percorso dal Po e le scelte effettuate dall’amministrazione comunale in merito alle destinazioni d’uso di quest’ultimo, mettendo così in luce il processo attraverso il quale la città di Torino da apparentemente disinteressata all’uso del fiume come via di comunicazione venne ad assumere un ruolo di avanguardia nel promuovere la navigazione fluviale come mezzo di trasporto, destinando a tale scopo ingenti investimenti per progetti che, se concretati in un’ipotesi assai meno utopica di quanto possa apparire oggi in ottiche e logiche contemporanee, avrebbero impresso a Torino e alla regione caratteri del tutto differenti. Voler indagare sul tema dell’uso del fiume Po come potenziale via navigabile significa analizzare da un lato le utopiche progettazioni napoleoniche e quelle Ottocentesche realizzate entro un contesto politico-istituzionale locale silente e apparentemente disinteressato all’ipotesi di destinare le risorse idriche della città a via di comunicazione ad ampio raggio, e dall’altro la successiva fase, tra Fine Ottocento e inizi Novecento, nella quale il dibattito sui possibili sviluppi della navigazione interna non sarà più limitato al ristretto ambito tecnico, ma avrà un’eco e una risonanza di portata assai più rilevanti.File | Dimensione | Formato | |
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