Le cellule staminali destano grande interesse scientifico e stimolano un’intensa attività di ricerca grazie al loro potenziale impiego nella terapia cellulare per diverse malattie di tipo degenerativo, nell’immunoterapia per diversi tipi di tumori e come vettori ideali per la terapia genica e per numerose altre applicazioni cliniche. Le principali caratteristiche delle cellule staminali sono: l’autorinnovamento, la differenziazione e la plasticità. Con i primi due termini si indica la capacità di una cellula di generare altre cellule che mantengono le stesse caratteristiche della cellula di partenza e al tempo stesso cellule specializzate nello svolgimento di funzioni specifiche. Il termine plasticità si riferisce invece all’abilità di una cellula di cambiare il proprio destino in risposta a determinati segnali ambientali. I vari tipi di cellule staminali possono essere classificati in base al maggiore o minore potenziale proliferativo: cellule totipotenti, pluripotenti, multipotenti, unipotenti, cui corrisponde una diversa origine. Le fonti di cellule staminali possono essere diverse: gli embrioni, i tessuti embrionali, i tessuti adulti e i tessuti fetali come il sangue cordonale, la placenta e il liquido amniotico. In particolare il liquido amniotico desta grande interesse scientifico perché ha in sé numerosi vantaggi e, al tempo stesso, supera i limiti intrinseci propri delle altre fonti di cellule staminali; i vantaggi sono legati al tipo di fonte (facilmente reperibile senza alcun rischio aggiuntivo per le pazienti e continuamente rinnovabile) e al tipo di cellule prelevate che presentano caratteristiche intermedie tra le cellule staminali embrionali e quelle adulte. A tal proposito verranno illustrati alcuni studi eseguiti da un gruppo di ricercatori torinesi sul differenziamento in senso neuronale e renale delle cellule staminali da liquido amniotico ed esposte alcune prospettive future di terapia cellulare.

Attualità sull'impiego di cellule staminali da liquido amniotico

BENEDETTO, Chiara
2010-01-01

Abstract

Le cellule staminali destano grande interesse scientifico e stimolano un’intensa attività di ricerca grazie al loro potenziale impiego nella terapia cellulare per diverse malattie di tipo degenerativo, nell’immunoterapia per diversi tipi di tumori e come vettori ideali per la terapia genica e per numerose altre applicazioni cliniche. Le principali caratteristiche delle cellule staminali sono: l’autorinnovamento, la differenziazione e la plasticità. Con i primi due termini si indica la capacità di una cellula di generare altre cellule che mantengono le stesse caratteristiche della cellula di partenza e al tempo stesso cellule specializzate nello svolgimento di funzioni specifiche. Il termine plasticità si riferisce invece all’abilità di una cellula di cambiare il proprio destino in risposta a determinati segnali ambientali. I vari tipi di cellule staminali possono essere classificati in base al maggiore o minore potenziale proliferativo: cellule totipotenti, pluripotenti, multipotenti, unipotenti, cui corrisponde una diversa origine. Le fonti di cellule staminali possono essere diverse: gli embrioni, i tessuti embrionali, i tessuti adulti e i tessuti fetali come il sangue cordonale, la placenta e il liquido amniotico. In particolare il liquido amniotico desta grande interesse scientifico perché ha in sé numerosi vantaggi e, al tempo stesso, supera i limiti intrinseci propri delle altre fonti di cellule staminali; i vantaggi sono legati al tipo di fonte (facilmente reperibile senza alcun rischio aggiuntivo per le pazienti e continuamente rinnovabile) e al tipo di cellule prelevate che presentano caratteristiche intermedie tra le cellule staminali embrionali e quelle adulte. A tal proposito verranno illustrati alcuni studi eseguiti da un gruppo di ricercatori torinesi sul differenziamento in senso neuronale e renale delle cellule staminali da liquido amniotico ed esposte alcune prospettive future di terapia cellulare.
2010
Benedetto C.
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