In ambito europeo, la tutela dei paesaggi rurali regionali - altrimenti definibili come paesaggi rurali seminaturali o “paesaggi culturali” - e degli aspetti culturali ed ecosistemici ad essi connessi, viene estesa oggi a nuove categorie ed a nuovi concetti, sia pianificatori che di tutela, di notevole complessità ed importanza nelle strategie e nelle politiche di protezione territoriale. Ciò comporta sostanziali novità per le nuove necessità di tutela ambientale di vaste aree delle quali si auspica, su un piano di parità, anche la valorizzazione delle attività produttive tradizionali, in particolare di quelle agronomiche e silvopastorali, ed una coesistenza armonica fra l’ambiente naturale e la presenza antropica. L’Agenzia Europea dell’Ambiente (E.E.A.) ha individuato trenta tipologie di paesaggi europei da salvaguardare in quanto testimonianza di situazioni di equilibrio paesaggistico-ambientale raggiunte nel corso di millenni, conservando polifunzionalità e biodiversità di ecosistemi e paesaggi. Anche l’Unione mondiale per la Natura (IUCN) ha progressivamente ampliato e differenziato le tipologie di protezione ambientale includendo non solo areali dalle prevalenti caratteristiche naturaliformi, ma pure due nuove categorie delle quali si propone la salvaguardia a livello europeo: i paesaggi rurali regionali e gli areali gestiti secondo criteri di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. In questo contesto il castagno, elemento connotante del paesaggio rurale, rientra a pieno titolo e rappresenta un unico ed insostituibile ponte tra cultura e coltura: da “albero del pane” perché forniva cibo alla civiltà contadina, oggi si configura come una risorsa capace di soddisfare l’innata esigenza della società moderna di vivere in un territorio quanto più possibile a misura d’uomo.
Aspetti paesaggistici, ambientali e culturali della castanicoltura del terzo millennio
BOUNOUS, Giancarlo
2006-01-01
Abstract
In ambito europeo, la tutela dei paesaggi rurali regionali - altrimenti definibili come paesaggi rurali seminaturali o “paesaggi culturali” - e degli aspetti culturali ed ecosistemici ad essi connessi, viene estesa oggi a nuove categorie ed a nuovi concetti, sia pianificatori che di tutela, di notevole complessità ed importanza nelle strategie e nelle politiche di protezione territoriale. Ciò comporta sostanziali novità per le nuove necessità di tutela ambientale di vaste aree delle quali si auspica, su un piano di parità, anche la valorizzazione delle attività produttive tradizionali, in particolare di quelle agronomiche e silvopastorali, ed una coesistenza armonica fra l’ambiente naturale e la presenza antropica. L’Agenzia Europea dell’Ambiente (E.E.A.) ha individuato trenta tipologie di paesaggi europei da salvaguardare in quanto testimonianza di situazioni di equilibrio paesaggistico-ambientale raggiunte nel corso di millenni, conservando polifunzionalità e biodiversità di ecosistemi e paesaggi. Anche l’Unione mondiale per la Natura (IUCN) ha progressivamente ampliato e differenziato le tipologie di protezione ambientale includendo non solo areali dalle prevalenti caratteristiche naturaliformi, ma pure due nuove categorie delle quali si propone la salvaguardia a livello europeo: i paesaggi rurali regionali e gli areali gestiti secondo criteri di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. In questo contesto il castagno, elemento connotante del paesaggio rurale, rientra a pieno titolo e rappresenta un unico ed insostituibile ponte tra cultura e coltura: da “albero del pane” perché forniva cibo alla civiltà contadina, oggi si configura come una risorsa capace di soddisfare l’innata esigenza della società moderna di vivere in un territorio quanto più possibile a misura d’uomo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.