Obiettivi generali del progetto Gli obiettivi generali che si prefigge di realizzare il progetto sono di due tipi: da una parte vi è l’attuazione di interventi urgenti per la protezione e la conservazione della residua popolazione di Caretta caretta* all’interno delle Isole Pelagie (isole di Linosa, di Lampedusa e Lampione), cercando di armonizzare la conservazione della specie con le attività produttive (pesca e turismo) presenti sulle isole. Dall’altra, ci si propone di contribuire alla costituzione di un valido meccanismo per la conservazione a lungo termine sia di questa popolazione che, più in generale, della specie nel bacino del Mediterraneo, dove risulta fortemente minacciata a causa della pesca, della scarsa conoscenza delle aree vitali e dell’impatto antropico sulle aree di ovodeposizione. Si intendono quindi attivare contatti e scambi di esperienze a livello nazionale e internazionale con gruppi che lavorano in analoghi programmi di conservazione su Caretta caretta*, avviando inoltre una condivisione di nuove tecnologie attraverso la cessione di alcuni apparecchi per il tracking satellitare delle tartarughe. I dati e le esperienze maturate nel corso dello svolgimento del progetto, costituiranno la base per la stesura di un piano per la conservazione di Caretta caretta* da includere nel più ampio piano di gestione della costituenda “Area Marina Protetta delle Isole Pelagie”. Obiettivi specifici raggiunti a) Protezione e conservazione dei siti di nidificazione nelle Isole Pelagie (spiaggia dei Conigli a Lampedusa e spiaggia Pozzolana di Ponente a Linosa), mediante interventi di: pulizia e cura delle spiagge per favorire la risalita delle tartarughe; sorveglianza per limitare il disturbo antropico, soprattutto nelle ore notturne; monitoraggio dei parametri ambientali sulle spiagge (erosione, accumulo, ecc.). b) Protezione dei nidi nelle Isole Pelagie (spiaggia dei Conigli a Lampedusa e spiaggia Pozzolana di Ponente a Linosa), mediante: monitoraggio dei siti deposizionali tramite telecamera digitale a infrarosso e implementazione dei sistemi di allarme per segnalare tempestivamente la presenza delle tartarughe sulle spiagge e tentativi di predazione sui nidi (Linosa); monitoraggio continuo della temperatura della sabbia a diverse profondità nei siti deposizionali finalizzata a strategie di protezione delle schiuse e previsione del sesso della prole; interventi diretti sui nidi per la protezione delle schiuse (spostamento orizzontale o verticale dei nidi, utilizzo di teli per abbassare la temperatura superficiale, ecc.). c) Riduzione delle catture (e della conseguente mortalità) nelle Isole Pelagie grazie a: creazione di uno studio veterinario per la cura e la riabilitazione degli animali feriti; ricerca e sperimentazione di sistemi per la riduzione delle catture mediante amo; sensibilizzazione dei pescatori, mediante seminari e incontri, sull’importanza della salvaguardia delle tartarughe e dell’ambiente marino e loro coinvolgimento diretto nel recupero e la cura dei bycatch. 4) Individuazione delle aree vitali e dei parametri ambientali necessari alla specie nelle Isole Pelagie e nel bacino del Mediterraneo, mediante: marcatura dei soggetti (femmine in deposizione, bycatch) e rilievo dei dati biometrici; marcatura e tracking di 30 soggetti mediante ricetrasmettitori satellitari in grado di georeferenziare la posizione dell’animale e rilevare alcuni parametri ambientali, finalizzata a scopi di protezione quali: a) osservazione delle abitudini e identificazione delle principali aree nel Mediterraneo utilizzate nelle diverse stagioni durante il ciclo biologico; b) identificazione di nuovi siti di deposizione; c) analisi delle correlazioni esistenti tra parametri ambientali e presenza/assenza delle tartarughe (es. rapporto tra gradienti di temperatura superficiale del mare e rotte migratorie). Per la realizzazione di questo punto si è previsto di dare in affidamento alcuni dei trasmettitori satellitari ad altri gruppi operativi in analoghi progetti su Caretta caretta* in zone diverse del Mediterraneo; determinazione delle cause di morte tramite autopsia; acquisizione dei dati in sistema cartografico GIS; elaborazione di un piano per la conservazione delle tartarughe marine nell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie. 5) Azioni di sensibilizzazione e divulgazione a livello locale, regionale, nazionale, con: realizzazione di un filmato; allestimento di centro di informazione sulle tartarughe; campagna di informazione/sensibilizzazione di turisti, diportisti, locali, pescatori; realizzazione di materiale informativo (libro, opuscolo, depliant, manifesto, ecc.) sulle tartarughe da distribuire: a) nel centro di informazione, nel periodo estivo; b) alle amministrazioni locali; c) sui traghetti che collegano la Sicilia con le Isole Pelagie e in altri punti strategici; d) nelle scuole locali e del resto della Sicilia; e) nelle sedi CTS; redazione di articoli su riviste specializzate e non; partecipazione a convegni e workshop; realizzazione di campi per lo studio e la protezione delle tartarughe marine; visite guidate, seminari, incontri formativi con pescatori e locali; allestimento di un sito internet; organizzazione di convegno conclusivo.
Relazione finale progetto "Azioni urgenti di conservazione di Caretta caretta* nelle Isole Pelagie (Sicilia)" (LIFE 99 NAT/IT/006271)
GIACOMA, Cristina;PIOVANO, SUSANNA;BALLETTO, Emilio
2003-01-01
Abstract
Obiettivi generali del progetto Gli obiettivi generali che si prefigge di realizzare il progetto sono di due tipi: da una parte vi è l’attuazione di interventi urgenti per la protezione e la conservazione della residua popolazione di Caretta caretta* all’interno delle Isole Pelagie (isole di Linosa, di Lampedusa e Lampione), cercando di armonizzare la conservazione della specie con le attività produttive (pesca e turismo) presenti sulle isole. Dall’altra, ci si propone di contribuire alla costituzione di un valido meccanismo per la conservazione a lungo termine sia di questa popolazione che, più in generale, della specie nel bacino del Mediterraneo, dove risulta fortemente minacciata a causa della pesca, della scarsa conoscenza delle aree vitali e dell’impatto antropico sulle aree di ovodeposizione. Si intendono quindi attivare contatti e scambi di esperienze a livello nazionale e internazionale con gruppi che lavorano in analoghi programmi di conservazione su Caretta caretta*, avviando inoltre una condivisione di nuove tecnologie attraverso la cessione di alcuni apparecchi per il tracking satellitare delle tartarughe. I dati e le esperienze maturate nel corso dello svolgimento del progetto, costituiranno la base per la stesura di un piano per la conservazione di Caretta caretta* da includere nel più ampio piano di gestione della costituenda “Area Marina Protetta delle Isole Pelagie”. Obiettivi specifici raggiunti a) Protezione e conservazione dei siti di nidificazione nelle Isole Pelagie (spiaggia dei Conigli a Lampedusa e spiaggia Pozzolana di Ponente a Linosa), mediante interventi di: pulizia e cura delle spiagge per favorire la risalita delle tartarughe; sorveglianza per limitare il disturbo antropico, soprattutto nelle ore notturne; monitoraggio dei parametri ambientali sulle spiagge (erosione, accumulo, ecc.). b) Protezione dei nidi nelle Isole Pelagie (spiaggia dei Conigli a Lampedusa e spiaggia Pozzolana di Ponente a Linosa), mediante: monitoraggio dei siti deposizionali tramite telecamera digitale a infrarosso e implementazione dei sistemi di allarme per segnalare tempestivamente la presenza delle tartarughe sulle spiagge e tentativi di predazione sui nidi (Linosa); monitoraggio continuo della temperatura della sabbia a diverse profondità nei siti deposizionali finalizzata a strategie di protezione delle schiuse e previsione del sesso della prole; interventi diretti sui nidi per la protezione delle schiuse (spostamento orizzontale o verticale dei nidi, utilizzo di teli per abbassare la temperatura superficiale, ecc.). c) Riduzione delle catture (e della conseguente mortalità) nelle Isole Pelagie grazie a: creazione di uno studio veterinario per la cura e la riabilitazione degli animali feriti; ricerca e sperimentazione di sistemi per la riduzione delle catture mediante amo; sensibilizzazione dei pescatori, mediante seminari e incontri, sull’importanza della salvaguardia delle tartarughe e dell’ambiente marino e loro coinvolgimento diretto nel recupero e la cura dei bycatch. 4) Individuazione delle aree vitali e dei parametri ambientali necessari alla specie nelle Isole Pelagie e nel bacino del Mediterraneo, mediante: marcatura dei soggetti (femmine in deposizione, bycatch) e rilievo dei dati biometrici; marcatura e tracking di 30 soggetti mediante ricetrasmettitori satellitari in grado di georeferenziare la posizione dell’animale e rilevare alcuni parametri ambientali, finalizzata a scopi di protezione quali: a) osservazione delle abitudini e identificazione delle principali aree nel Mediterraneo utilizzate nelle diverse stagioni durante il ciclo biologico; b) identificazione di nuovi siti di deposizione; c) analisi delle correlazioni esistenti tra parametri ambientali e presenza/assenza delle tartarughe (es. rapporto tra gradienti di temperatura superficiale del mare e rotte migratorie). Per la realizzazione di questo punto si è previsto di dare in affidamento alcuni dei trasmettitori satellitari ad altri gruppi operativi in analoghi progetti su Caretta caretta* in zone diverse del Mediterraneo; determinazione delle cause di morte tramite autopsia; acquisizione dei dati in sistema cartografico GIS; elaborazione di un piano per la conservazione delle tartarughe marine nell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie. 5) Azioni di sensibilizzazione e divulgazione a livello locale, regionale, nazionale, con: realizzazione di un filmato; allestimento di centro di informazione sulle tartarughe; campagna di informazione/sensibilizzazione di turisti, diportisti, locali, pescatori; realizzazione di materiale informativo (libro, opuscolo, depliant, manifesto, ecc.) sulle tartarughe da distribuire: a) nel centro di informazione, nel periodo estivo; b) alle amministrazioni locali; c) sui traghetti che collegano la Sicilia con le Isole Pelagie e in altri punti strategici; d) nelle scuole locali e del resto della Sicilia; e) nelle sedi CTS; redazione di articoli su riviste specializzate e non; partecipazione a convegni e workshop; realizzazione di campi per lo studio e la protezione delle tartarughe marine; visite guidate, seminari, incontri formativi con pescatori e locali; allestimento di un sito internet; organizzazione di convegno conclusivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.