La valutazione della sostenibilità sta diventando una componente sempre più importante nello studio dei sistemi agricoli. In campo agronomico la definizione condivisa di sostenibilità è quella di Reganold et al. (2001), secondo cui un’azienda sostenibile deve avere una produzione adeguata di alta qualità, essere remunerativa, proteggere l’ambiente, conservare le risorse ed essere socialmente responsabile sul lungo periodo. Per la valutazione della maggior parte di questi aspetti sono oggi disponibili diversi indicatori, con diversi protocolli e oggetti di studio, come l’analisi dell’impronta ecologica (EFA), lo studio del ciclo di vita (LCA) o la carbon footprint. Ben documentati sono i casi di studio di colture a pieno campo o di allevamento, tuttavia sono rare le applicazioni in frutticoltura. Le cause di questo divario sono da ricercarsi soprattutto nella considerazione generalizzata – ma scarsamente supportata da dati sperimentali recenti – che le colture arboree sono più sostenibili da un punto di vista ambientale rispetto alle colture erbacee. Se negli anni ’90 questa osservazione poteva avere validità generale, oggi non è più così per diverse ragioni. Da un lato la forte specializzazione delle aziende, dall’altro la richiesta di prodotti disponibili in lunghi periodi dell’anno, hanno portato a una vera e propria industrializzazione della frutticoltura. Le cause di questo fenomeno sono molteplici e interessano sia aspetti prettamente biologici, come la selezione genetica di cultivar ad elevata capacità produttiva e dall’alto fabbisogno di fertilizzanti e fitofarmaci, sia aspetti sociali, come la crescente domanda di frutti fuori stagione o esotici, considerati generalmente a maggior impatto ambientale. Per queste ragioni le problematiche ambientali sono potenzialmente simili a quelle delle colture erbacee. Gli obiettivi del presente lavoro sono: (i) rassegna ragionata delle pubblicazioni scientifiche internazioni sull’argomento, (ii) messa in luce di quali aspetti del “sistema frutteto” presentano un maggiore carico ambientale, (iii) presentazione di aspetti metodologici e risultati dell’applicazione di EFA e LCA in frutteti del Piemonte, (iv) fornire un contributo al dibattito sulla certificazione verde dei prodotti frutticoli.
Applicazione di indicatori ambientali in frutteto: stato dell’arte e aspetti metodologici su casi di studio
CERUTTI, ALESSANDRO KIM;BECCARO, GABRIELE LORIS;DONNO, DARIO;BOUNOUS, Giancarlo
2010-01-01
Abstract
La valutazione della sostenibilità sta diventando una componente sempre più importante nello studio dei sistemi agricoli. In campo agronomico la definizione condivisa di sostenibilità è quella di Reganold et al. (2001), secondo cui un’azienda sostenibile deve avere una produzione adeguata di alta qualità, essere remunerativa, proteggere l’ambiente, conservare le risorse ed essere socialmente responsabile sul lungo periodo. Per la valutazione della maggior parte di questi aspetti sono oggi disponibili diversi indicatori, con diversi protocolli e oggetti di studio, come l’analisi dell’impronta ecologica (EFA), lo studio del ciclo di vita (LCA) o la carbon footprint. Ben documentati sono i casi di studio di colture a pieno campo o di allevamento, tuttavia sono rare le applicazioni in frutticoltura. Le cause di questo divario sono da ricercarsi soprattutto nella considerazione generalizzata – ma scarsamente supportata da dati sperimentali recenti – che le colture arboree sono più sostenibili da un punto di vista ambientale rispetto alle colture erbacee. Se negli anni ’90 questa osservazione poteva avere validità generale, oggi non è più così per diverse ragioni. Da un lato la forte specializzazione delle aziende, dall’altro la richiesta di prodotti disponibili in lunghi periodi dell’anno, hanno portato a una vera e propria industrializzazione della frutticoltura. Le cause di questo fenomeno sono molteplici e interessano sia aspetti prettamente biologici, come la selezione genetica di cultivar ad elevata capacità produttiva e dall’alto fabbisogno di fertilizzanti e fitofarmaci, sia aspetti sociali, come la crescente domanda di frutti fuori stagione o esotici, considerati generalmente a maggior impatto ambientale. Per queste ragioni le problematiche ambientali sono potenzialmente simili a quelle delle colture erbacee. Gli obiettivi del presente lavoro sono: (i) rassegna ragionata delle pubblicazioni scientifiche internazioni sull’argomento, (ii) messa in luce di quali aspetti del “sistema frutteto” presentano un maggiore carico ambientale, (iii) presentazione di aspetti metodologici e risultati dell’applicazione di EFA e LCA in frutteti del Piemonte, (iv) fornire un contributo al dibattito sulla certificazione verde dei prodotti frutticoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.