Il tema del rapporto tra individui e società è centrale nel lavoro di Elias. In particolare, una posizione di primo piano all’interno della sua opera è ricoperta dallo studio delle dinamiche storiche che, con la modernità, hanno portato a una sempre più complessa articolazione dei rapporti tra i primi e la seconda, favorendo l’insorgere di meccanismi di introiezione delle norme sociali sempre più sofisticati e, parallelamente, di specifiche modalità comportamentali risultanti da processi di lunga durata di contenimento degli istinti e delle pulsioni. Obiettivo del paper di cui questo abstract rappresenta una breve sintesi è quello di utilizzare alcune delle categorie presenti nel lavoro di Elias per intraprendere lo studio di un’istituzione che, della modernità, costituisce un emblema evidente: la cittadinanza. Questa istituzione, in virtù della sua natura multidimensionale – formale e al contempo sostanziale, legale e parimenti morale –, racchiude in maniera efficace l’intero spettro delle tensioni tra individuo e società che attraversano l’età moderna. I meccanismi di introiezione delle norme sociali, infatti, hanno gradualmente favorito la comparsa di un nuovo soggetto – il “buon cittadino – sostanzialmente e moralmente tenuto ad adottare specifici comportamenti ma, d’altro canto, sempre più “individualizzato” e autonomo. In questo senso, il processo di individualizzazione è andato di pari passo con il processo di costruzione della cittadinanza: l’individuo moderno è, di fatto, un cittadino, imputato di determinati doveri, investito di ben definite aspettative e, allo stesso tempo, capace di costruire da sé il proprio destino. Ma la sovrapposizione tra l’individuo e il cittadino non avviene soltanto di fatto bensì anche di diritto. Il primo soggetto, in un contesto politico ed economico storicamente caratterizzato dall’affermarsi di un’economia-mondo al cui interno si inserisce un sistema di stati sovrani, assume, formalmente e legalmente, le sembianze del secondo. La cittadinanza, in questo senso, diventa un’istituzione giuridica – o, per meglio dire, l’istituzione giuridica – in grado di demarcare, in maniera netta e spesso drammatica, l’appartenenza di un dato individuo a una specifica comunità statuale: ogni individuo è comunque un cittadino. Il rapporto tra la dimensione giuridico-formale e la dimensione moral-sostanziale della cittadinanza, tuttavia, non è pacifico: le due dimensioni non vanno necessariamente di pari passo; piuttosto, nel corso della modernità sono sottoposte a una tensione costante. Un individuo, infatti, può essere cittadino in senso formale senza essere riconosciuto come tale in senso sostanziale, e viceversa. Proprio nel comprendere la problematicità di questo rapporto e la complessità di questa tensione il lavoro di Elias può rivelarsi illuminante, rendendo più intellegibili i meccanismi che, nel corso dei secoli, hanno costituito l’articolazione storica dei rapporti tra individuo e società. The relationship between society and individuals is a central theme in Elias’ work. A special emphasis, in particular, is given to the analysis of the historical dynamics that have brought to a an increasingly complex relationship between these two entities throughout modernity, favouring the insurgence of increasingly sophisticated mechanisms of introjection of social norms and, at the same time, of specific modes of behaviors resulting from historical processes of control of instincts and impulses. The aim of this paper – of which this abstract represents a short synthesis – is to use some of the categories present in Elias’ work to analyze an institution which clearly represents the symbol of modernity: citizenship. This institution, given its multidimensional nature – formal and at the same time substantial, legal and equally moral –, incorporates efficaciously the whole set of tensions between individuals and society of modern times. The mechanisms of introjection of social norms, in fact, have gradually favoured the appearance of a new subject – the “good citizen” – substantially and morally obliged to certain behaviours but, at the same time, increasingly “individualized” and autonomous. In this view, the individualization process has gone along with the process of construction of citizenship: the modern individual is de facto a citizen with certain duties, subject to certain expectations and, at the same time, able to make his own destiny. Still, the overlapping between the individual and the citizen is not only substantial but also de jure. The first, in a political and economical context historically characterized by the emergence of a world-economy incorporating a system of nation states, takes formally and legally the appearance of the second. Accordingly, citizenship becomes a legal institution – or, better still, the legal institution – able to define, in a clear and often dramatic way, the belonging of a specific individual to a certain state or community: every individual is no matter what a citizen. The relationship between the legal-formal dimension and the moral-substantial dimension of citizenship is not however peaceful: these two dimensions do not necessarily go together but have rather been subject to a constant tension throughout modernity. An individual, in fact, can formally be a citizen without substantially been recognized as such, and vice versa. The work of Elias can help us to shed light on this relationship and the complexity of this tension, contributing to the understanding of those mechanisms that have shaped the relationship between individuals and societies over the centuries.

I confini dell’esclusione: il processo storico di costruzione della cittadinanza alla luce del lavoro di Norbert Elias

GARGIULO, ENRICO
2010-01-01

Abstract

Il tema del rapporto tra individui e società è centrale nel lavoro di Elias. In particolare, una posizione di primo piano all’interno della sua opera è ricoperta dallo studio delle dinamiche storiche che, con la modernità, hanno portato a una sempre più complessa articolazione dei rapporti tra i primi e la seconda, favorendo l’insorgere di meccanismi di introiezione delle norme sociali sempre più sofisticati e, parallelamente, di specifiche modalità comportamentali risultanti da processi di lunga durata di contenimento degli istinti e delle pulsioni. Obiettivo del paper di cui questo abstract rappresenta una breve sintesi è quello di utilizzare alcune delle categorie presenti nel lavoro di Elias per intraprendere lo studio di un’istituzione che, della modernità, costituisce un emblema evidente: la cittadinanza. Questa istituzione, in virtù della sua natura multidimensionale – formale e al contempo sostanziale, legale e parimenti morale –, racchiude in maniera efficace l’intero spettro delle tensioni tra individuo e società che attraversano l’età moderna. I meccanismi di introiezione delle norme sociali, infatti, hanno gradualmente favorito la comparsa di un nuovo soggetto – il “buon cittadino – sostanzialmente e moralmente tenuto ad adottare specifici comportamenti ma, d’altro canto, sempre più “individualizzato” e autonomo. In questo senso, il processo di individualizzazione è andato di pari passo con il processo di costruzione della cittadinanza: l’individuo moderno è, di fatto, un cittadino, imputato di determinati doveri, investito di ben definite aspettative e, allo stesso tempo, capace di costruire da sé il proprio destino. Ma la sovrapposizione tra l’individuo e il cittadino non avviene soltanto di fatto bensì anche di diritto. Il primo soggetto, in un contesto politico ed economico storicamente caratterizzato dall’affermarsi di un’economia-mondo al cui interno si inserisce un sistema di stati sovrani, assume, formalmente e legalmente, le sembianze del secondo. La cittadinanza, in questo senso, diventa un’istituzione giuridica – o, per meglio dire, l’istituzione giuridica – in grado di demarcare, in maniera netta e spesso drammatica, l’appartenenza di un dato individuo a una specifica comunità statuale: ogni individuo è comunque un cittadino. Il rapporto tra la dimensione giuridico-formale e la dimensione moral-sostanziale della cittadinanza, tuttavia, non è pacifico: le due dimensioni non vanno necessariamente di pari passo; piuttosto, nel corso della modernità sono sottoposte a una tensione costante. Un individuo, infatti, può essere cittadino in senso formale senza essere riconosciuto come tale in senso sostanziale, e viceversa. Proprio nel comprendere la problematicità di questo rapporto e la complessità di questa tensione il lavoro di Elias può rivelarsi illuminante, rendendo più intellegibili i meccanismi che, nel corso dei secoli, hanno costituito l’articolazione storica dei rapporti tra individuo e società. The relationship between society and individuals is a central theme in Elias’ work. A special emphasis, in particular, is given to the analysis of the historical dynamics that have brought to a an increasingly complex relationship between these two entities throughout modernity, favouring the insurgence of increasingly sophisticated mechanisms of introjection of social norms and, at the same time, of specific modes of behaviors resulting from historical processes of control of instincts and impulses. The aim of this paper – of which this abstract represents a short synthesis – is to use some of the categories present in Elias’ work to analyze an institution which clearly represents the symbol of modernity: citizenship. This institution, given its multidimensional nature – formal and at the same time substantial, legal and equally moral –, incorporates efficaciously the whole set of tensions between individuals and society of modern times. The mechanisms of introjection of social norms, in fact, have gradually favoured the appearance of a new subject – the “good citizen” – substantially and morally obliged to certain behaviours but, at the same time, increasingly “individualized” and autonomous. In this view, the individualization process has gone along with the process of construction of citizenship: the modern individual is de facto a citizen with certain duties, subject to certain expectations and, at the same time, able to make his own destiny. Still, the overlapping between the individual and the citizen is not only substantial but also de jure. The first, in a political and economical context historically characterized by the emergence of a world-economy incorporating a system of nation states, takes formally and legally the appearance of the second. Accordingly, citizenship becomes a legal institution – or, better still, the legal institution – able to define, in a clear and often dramatic way, the belonging of a specific individual to a certain state or community: every individual is no matter what a citizen. The relationship between the legal-formal dimension and the moral-substantial dimension of citizenship is not however peaceful: these two dimensions do not necessarily go together but have rather been subject to a constant tension throughout modernity. An individual, in fact, can formally be a citizen without substantially been recognized as such, and vice versa. The work of Elias can help us to shed light on this relationship and the complexity of this tension, contributing to the understanding of those mechanisms that have shaped the relationship between individuals and societies over the centuries.
2010
http://eliasfirenze2010.wordpress.com/
Cittadinanza; esclusione sociale; processo si civilizzazione; violenza; potere
enrico gargiulo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/78852
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