Uno dei principali problemi posti dall’insegnamento delle scienze è quello di restituire agli allievi un’immagine del mondo fisico rispondente agli sviluppi, metodologici e concettuali, della ricerca scientifica. Gli enormi progressi subiti dalle scienze negli ultimi decenni hanno contribuito a modificare sostanzialmente la nostra immagine della realtà fisica; ad es., gli sviluppi della biologia e del settore biochimico hanno consentito a queste discipline di rafforzare il proprio impianto concettuale e di confrontarsi alla pari con altre discipline, tradizionalmente considerate più rigorose. Ciò ha spalancato nuovi scenari e consentito la nascita di spazi di ricerca e di esplorazione fondati sull’intreccio e la collaborazione di ambiti un tempo rigorosamente separati. La mutua interazione tra discipline ha poi costretto a ripensare anche il rapporto reciproco fra di esse e si sta lentamente traducendo in una nuova prospettiva, entro la quale la classica concezione gerarchica (e filosofica) secondo la quale “in principio era la matematica” e gli altri ambiti discendono da essa in direzione di una rigorosità decrescente (matematica → fisica → chimica → biologia), viene sostituita dall’idea di cultura scientifica, un habitat sociale in cui le discipline convivono e dialogano senza perdere la propria specifica individualità. Stando così le cose, è evidente che “La comprensione degli allievi del grande fenomeno “scienza” passa anche attraverso la loro cognizione esatta delle relazioni che intercorrono fra le discipline scientifiche, matematica compresa” . Tale approccio alla didattica delle scienze è caldeggiato anche da documenti ministeriali, che sottolineano la necessità di adottare una prospettiva complessa della realtà: “La sfida che la complessità prospetta alla scienza è soprattutto quella di esplorare e sviluppare il territorio dell’interdisciplinarità, della multidimensionalità del reale, della complementarietà dei saperi. Nel nuovo paradigma della complessità, le diverse discipline si presentano come un sistema a rete, con correlazione e nodi multipli. In questo modo vengono superate tutte le chiusure disciplinari, tutte le dicotomie che finiscono per paralizzare la ricerca e per impedire la comprensione e la trasformazione della realtà.”
La multidisciplinarietà come opzione possibile per l’insegnamento delle scienze: l’esperienza di SPAIS
GHIBAUDI, Elena Maria
2010-01-01
Abstract
Uno dei principali problemi posti dall’insegnamento delle scienze è quello di restituire agli allievi un’immagine del mondo fisico rispondente agli sviluppi, metodologici e concettuali, della ricerca scientifica. Gli enormi progressi subiti dalle scienze negli ultimi decenni hanno contribuito a modificare sostanzialmente la nostra immagine della realtà fisica; ad es., gli sviluppi della biologia e del settore biochimico hanno consentito a queste discipline di rafforzare il proprio impianto concettuale e di confrontarsi alla pari con altre discipline, tradizionalmente considerate più rigorose. Ciò ha spalancato nuovi scenari e consentito la nascita di spazi di ricerca e di esplorazione fondati sull’intreccio e la collaborazione di ambiti un tempo rigorosamente separati. La mutua interazione tra discipline ha poi costretto a ripensare anche il rapporto reciproco fra di esse e si sta lentamente traducendo in una nuova prospettiva, entro la quale la classica concezione gerarchica (e filosofica) secondo la quale “in principio era la matematica” e gli altri ambiti discendono da essa in direzione di una rigorosità decrescente (matematica → fisica → chimica → biologia), viene sostituita dall’idea di cultura scientifica, un habitat sociale in cui le discipline convivono e dialogano senza perdere la propria specifica individualità. Stando così le cose, è evidente che “La comprensione degli allievi del grande fenomeno “scienza” passa anche attraverso la loro cognizione esatta delle relazioni che intercorrono fra le discipline scientifiche, matematica compresa” . Tale approccio alla didattica delle scienze è caldeggiato anche da documenti ministeriali, che sottolineano la necessità di adottare una prospettiva complessa della realtà: “La sfida che la complessità prospetta alla scienza è soprattutto quella di esplorare e sviluppare il territorio dell’interdisciplinarità, della multidimensionalità del reale, della complementarietà dei saperi. Nel nuovo paradigma della complessità, le diverse discipline si presentano come un sistema a rete, con correlazione e nodi multipli. In questo modo vengono superate tutte le chiusure disciplinari, tutte le dicotomie che finiscono per paralizzare la ricerca e per impedire la comprensione e la trasformazione della realtà.”I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.