La maggior parte delle malattie fungine è dovuta a Candida spp. Negli ultimi anni, tuttavia, si è osservato un aumento delle infezioni da lieviti non-Candida (ad es. Cryptococcus neoformans e altri come Saccharomyces, Trichosporon e Rhodotorula),implicati nella colonizzazione di pazienti a rischio in condizioni di immunodeficienza o a seguito di terapie prolungate con farmaci a largo spettro. Mentre gli studi sull’epidemiologia e la terapia delle infezioni da criptococco e Candida spp. sono ampiamente sviluppati,altrettanto non si può dire su quelli riguardanti i lieviti non-Candida.Tra i pochi studi effettuati,l’ARTEMIS Global Antifungal Surveillance Program ha preso in considerazione i lieviti non-Candida e ha tracciato un quadro internazionale della loro incidenza e della sensibilità al fluconazolo e al voriconazolo, per oltre 10 anni. Il nostro gruppo di ricerca, partecipando allo studio dal 1999,ha valutato la sensibilità al fluconazolo e al voriconazolo di lieviti non-Candida,isolati da campioni clinici provenienti da ospedali piemontesi. La valutazione della sensibilità agli agenti antifungini è stata effettuata tramite diffusione in agar con dischetto, secondo il CLSI (M44-A). La lettura degli aloni di inibizione è stata eseguita con il BIOMIC, un sistema di video lettura automatizzato che rende la lettura più semplice e uniforme,assicurando risultati obiettivi degli endpoint degli aloni. L’interpretazione dei dati è stata effettuata usando i breakpoints approvati per Candida spp., anche se sarà necessaria una correzione per i generi non-Candida, in quanto il metodo non è ancora completamente standardizzato per questi lieviti. Nel periodo 2002-2008, tra i lieviti isolati, S.cerevisiae è risultato il più frequente, seguito da C.neoformans e Pichia carsonii. Per i lieviti saggiati, la resistenza al fluconazolo è risultata in generale un fenomeno ancora molto ristretto e la maggior parte dei ceppi è risultata sensibile. Tutti i lieviti si sono mostrati sensibili al voriconazolo. Dai risultati ottenuti si deduce che fluconazolo e voriconazolo hanno un’elevata attività nei confronti delle diverse specie di lieviti non-Candida,ma il voriconazolo ha presentato maggiore attività in vitro nei confronti di queste specie.
Profili di sensibilita' di lieviti non-Candida al fluconazolo e voriconazolo, determinati tramite diffusione in agar
MANDRAS, Narcisa;TULLIO, Viviana Cristina;BANCHE, Giuliana;SCALAS, Daniela;ROANA, Janira;ALLIZOND, VALERIA;CUFFINI, Annamaria
2010-01-01
Abstract
La maggior parte delle malattie fungine è dovuta a Candida spp. Negli ultimi anni, tuttavia, si è osservato un aumento delle infezioni da lieviti non-Candida (ad es. Cryptococcus neoformans e altri come Saccharomyces, Trichosporon e Rhodotorula),implicati nella colonizzazione di pazienti a rischio in condizioni di immunodeficienza o a seguito di terapie prolungate con farmaci a largo spettro. Mentre gli studi sull’epidemiologia e la terapia delle infezioni da criptococco e Candida spp. sono ampiamente sviluppati,altrettanto non si può dire su quelli riguardanti i lieviti non-Candida.Tra i pochi studi effettuati,l’ARTEMIS Global Antifungal Surveillance Program ha preso in considerazione i lieviti non-Candida e ha tracciato un quadro internazionale della loro incidenza e della sensibilità al fluconazolo e al voriconazolo, per oltre 10 anni. Il nostro gruppo di ricerca, partecipando allo studio dal 1999,ha valutato la sensibilità al fluconazolo e al voriconazolo di lieviti non-Candida,isolati da campioni clinici provenienti da ospedali piemontesi. La valutazione della sensibilità agli agenti antifungini è stata effettuata tramite diffusione in agar con dischetto, secondo il CLSI (M44-A). La lettura degli aloni di inibizione è stata eseguita con il BIOMIC, un sistema di video lettura automatizzato che rende la lettura più semplice e uniforme,assicurando risultati obiettivi degli endpoint degli aloni. L’interpretazione dei dati è stata effettuata usando i breakpoints approvati per Candida spp., anche se sarà necessaria una correzione per i generi non-Candida, in quanto il metodo non è ancora completamente standardizzato per questi lieviti. Nel periodo 2002-2008, tra i lieviti isolati, S.cerevisiae è risultato il più frequente, seguito da C.neoformans e Pichia carsonii. Per i lieviti saggiati, la resistenza al fluconazolo è risultata in generale un fenomeno ancora molto ristretto e la maggior parte dei ceppi è risultata sensibile. Tutti i lieviti si sono mostrati sensibili al voriconazolo. Dai risultati ottenuti si deduce che fluconazolo e voriconazolo hanno un’elevata attività nei confronti delle diverse specie di lieviti non-Candida,ma il voriconazolo ha presentato maggiore attività in vitro nei confronti di queste specie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.