Dopo aver presentato, nei capitoli terzo e quarto, una visione complessiva sulla conformazione del sistema italiano dei confidi, occorre approfondire l’analisi degli equilibri patrimoniali, finanziari ed economici di queste realtà al fine di individuare i punti di forza, gli aspetti critici e le prospettive di sviluppo futuro. Le principali domande a cui cercheremo di dare risposta sono le seguenti: quali sono le principali fonti di finanziamento dell’attività dei confidi? Quanto pesano i fondi pubblici sul totale del passivo? I fondi rischi mirati alla copertura dei rischi creditizi sono sufficientemente capienti? Quali sono i margini di sviluppo ulteriore dell’attività in assenza di sovvenzioni pubbliche? Qual è la composizione dell’attivo di bilancio? Come vengono investiti i fondi disponibili e quelli indisponibili? E’ possibile identificare significativi cambiamenti nella strategia di investimento adottata? Qual è il livello ed il trend delle patologie creditizie (incagli e sofferenze)? Quali sono le principali fonti di ricavo ed i principali costi dei confidi? Qual è l’entità media delle commissioni di garanzia applicate? Quali componenti pesano maggiormente sul risultato finale d’esercizio? Gli accantonamenti a copertura dei rischi di credito assunti dal confidi appaiono adeguati? Quali trend sono osservabili nei principali indici sintetici relativi alle grandezze di conto economico? L’analisi è condotta separatamente sui confidi 106, oggetto di questo capitolo, e sui confidi 107, trattati nel prossimo. Per i confidi 107 un’area di indagine ulteriore – rispetto a quelle indicate sopra – concernerà la composizione del patrimonio di vigilanza e il livello del coefficiente di solvibilità. Per quanto riguarda i confidi 106, l’analisi sarà condotta oltre che per area geografica e settore di operatività, anche per fasce dimensionali. Analogamente a quanto fatto nel capitolo quarto, saranno oggetto di attenzione particolare, da un lato, i confidi maggiori e pertanto più vicini alla soglia di trasformazione in intermediario vigilato e, dall’altro, i confidi più piccoli, caratterizzati da un livello di attività finanziaria inferiore ai 3 milioni di euro.
Analisi patrimoniale, finanziaria ed economica dei confidi 106
DE VINCENTIIS, Paola;ISAIA, Eleonora
2012-01-01
Abstract
Dopo aver presentato, nei capitoli terzo e quarto, una visione complessiva sulla conformazione del sistema italiano dei confidi, occorre approfondire l’analisi degli equilibri patrimoniali, finanziari ed economici di queste realtà al fine di individuare i punti di forza, gli aspetti critici e le prospettive di sviluppo futuro. Le principali domande a cui cercheremo di dare risposta sono le seguenti: quali sono le principali fonti di finanziamento dell’attività dei confidi? Quanto pesano i fondi pubblici sul totale del passivo? I fondi rischi mirati alla copertura dei rischi creditizi sono sufficientemente capienti? Quali sono i margini di sviluppo ulteriore dell’attività in assenza di sovvenzioni pubbliche? Qual è la composizione dell’attivo di bilancio? Come vengono investiti i fondi disponibili e quelli indisponibili? E’ possibile identificare significativi cambiamenti nella strategia di investimento adottata? Qual è il livello ed il trend delle patologie creditizie (incagli e sofferenze)? Quali sono le principali fonti di ricavo ed i principali costi dei confidi? Qual è l’entità media delle commissioni di garanzia applicate? Quali componenti pesano maggiormente sul risultato finale d’esercizio? Gli accantonamenti a copertura dei rischi di credito assunti dal confidi appaiono adeguati? Quali trend sono osservabili nei principali indici sintetici relativi alle grandezze di conto economico? L’analisi è condotta separatamente sui confidi 106, oggetto di questo capitolo, e sui confidi 107, trattati nel prossimo. Per i confidi 107 un’area di indagine ulteriore – rispetto a quelle indicate sopra – concernerà la composizione del patrimonio di vigilanza e il livello del coefficiente di solvibilità. Per quanto riguarda i confidi 106, l’analisi sarà condotta oltre che per area geografica e settore di operatività, anche per fasce dimensionali. Analogamente a quanto fatto nel capitolo quarto, saranno oggetto di attenzione particolare, da un lato, i confidi maggiori e pertanto più vicini alla soglia di trasformazione in intermediario vigilato e, dall’altro, i confidi più piccoli, caratterizzati da un livello di attività finanziaria inferiore ai 3 milioni di euro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.