Uno dei principali problemi della terapia antifungina è lo sviluppo di tecniche standardizzate che permettano di valutare in vitro la sensibilità agli antimicotici e di determinare la vera significatività della resistenza clinica a questi farmaci. La valutazione della sensibilità agli antifungini rappresenta un’esigenza sempre più necessaria per l’aumento della frequenza delle infezioni provocate sia da lieviti sia da muffe e l’emergenza delle resistenze. Nello studio della sensibilità agli agenti antimicotici le difficoltà di esecuzione dei test riguardano la preparazione dell’inoculo (nel caso dei funghi filamentosi si associa anche la scelta delle strutture di fungo da studiare ovvero le ife o i conidi); il tipo di terreno da utilizzare; la durata dell’incubazione; i criteri di interpretazione; la riproducibilità e la corrispondenza dei dati in vitro con la risposta clinica. Mentre nei confronti dei lieviti vengono utilizzati diversi metodi sia in liquido che in solido, secondo le linee guida dell’NCCLS, per quanto riguarda i funghi filamentosi la valutazione della sensibilità ai farmaci presenta ancora oggi delle problematiche metodologiche che ne impediscono al momento l’applicazione a tutte le muffe di rilevanza clinica e la standardizzazione. Vengono presi in esame i saggi più recenti per la valutazione della sensibilità in vitro agli antifungini (MIC in liquido e in solido, MFC, antimicogramma).

Sensibilità e resistenze agli antifungini in Candida -Valutazione della sensibilità in vitro agli antifungini: problemi e soluzioni

TULLIO, Viviana Cristina;BANCHE, Giuliana;ALLIZOND, VALERIA;CUFFINI, Annamaria;CARLONE, Nicola
2006-01-01

Abstract

Uno dei principali problemi della terapia antifungina è lo sviluppo di tecniche standardizzate che permettano di valutare in vitro la sensibilità agli antimicotici e di determinare la vera significatività della resistenza clinica a questi farmaci. La valutazione della sensibilità agli antifungini rappresenta un’esigenza sempre più necessaria per l’aumento della frequenza delle infezioni provocate sia da lieviti sia da muffe e l’emergenza delle resistenze. Nello studio della sensibilità agli agenti antimicotici le difficoltà di esecuzione dei test riguardano la preparazione dell’inoculo (nel caso dei funghi filamentosi si associa anche la scelta delle strutture di fungo da studiare ovvero le ife o i conidi); il tipo di terreno da utilizzare; la durata dell’incubazione; i criteri di interpretazione; la riproducibilità e la corrispondenza dei dati in vitro con la risposta clinica. Mentre nei confronti dei lieviti vengono utilizzati diversi metodi sia in liquido che in solido, secondo le linee guida dell’NCCLS, per quanto riguarda i funghi filamentosi la valutazione della sensibilità ai farmaci presenta ancora oggi delle problematiche metodologiche che ne impediscono al momento l’applicazione a tutte le muffe di rilevanza clinica e la standardizzazione. Vengono presi in esame i saggi più recenti per la valutazione della sensibilità in vitro agli antifungini (MIC in liquido e in solido, MFC, antimicogramma).
2006
3° Congresso Nazionale della Società Italiana di Microbiologia Farmaceutica
Cagliari Nora
25-27 maggio 2006
Dalla sintesi alla distribuzione del farmaco: il ruolo della microbiologia
SIMiF
17
18
Tullio V; Banche G; Allizond V; Cuffini AM; Carlone NA
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