La vita embrionale ha origine con la fecondazione, processo attraverso cui i due gameti – maschile e femminile (aploidi) – si uniscono a costituire una sola cellula – lo zigote (diploide). Lo zigote, migrando dalla salpinge alla cavità uterina, va incontro a divisioni cellulari che portano alla formazione della morula che successivamente si differenzia in blastula e quindi blastocisti, la cui parete è rappresentata dal trofoblasto, che darà origine agli annessi fetali (placenta, membrane amniocoriali e cordone ombelicale) e al cui interno si sviluppa il polo embrionale. La gravidanza ha una durata media di 38 settimane concezionali (dal concepimento) e di 40 gestazionali (dall’ultima mestruazione). Lo sviluppo endouterino viene generalmente suddiviso in periodo embrionale (fino alla 10°-12° settimana di gestazione) e periodo fetale (dalla 12° alla 40° settimana). La fase iniziale del periodo embrionale è quella dell’annidamento della blastocisti nella mucosa endometriale, tra il 7°-14° giorno dalla fecondazione (terza e quarta settimana di gestazione); nelle successive 4 settimane si differenziano i tre foglietti germinativi - ectoderma, mesoderma ed endoderma -, l’amnios, il corion e il sacco vitellino. Progressivamente si sviluppano il sistema nervoso, cardiocircolatorio e gastrointestinale primitivi e gli abbozzi di tutti i principali organi. Il primo mese è la così detta fase “del tutto o del nulla”, in cui l’esposizione ad un agente teratogeno o determina l’interruzione della gravidanza o non comporta effetti per lo sviluppo embrionale. Dalla sesta alla decima settimana prosegue e si completa nei suoi caratteri fondamentali l’organogenesi; allo stesso tempo comincia il modellamento delle forme umane: l’estremo cefalico aumenta di volume e vi si differenziano gli abbozzi di occhi, naso, orecchie e bocca; dal tronco si sviluppano gli abbozzi degli arti superiori ed inferiori e delle estremità. Il processo di morfogenesi si conclude tra la decima e la dodicesima settimana, al cui termine l’embrione ha assunto i normali caratteri somatici e sessuali umani. Questo costituisce il periodo di massima suscettibilità rispetto ad agenti esterni in grado di alterare i delicati e complessi fenomeni di proliferazione e differenziazione cellulare. Esiste dunque un calendario embriologico ben preciso che rende ragione della sensibilità di organi ed apparati, in epoche ben definite e non in altre, a determinati agenti teratogeni. Conclusa la fase della morfogenesi inizia quella dell’accrescimento. Nel corso del secondo trimestre (13 – 25 settimane) si manifesta l’attività fisica del feto, grazie all’estesa ossificazione dello scheletro e allo sviluppo dei coordinamenti neuromuscolari; si completa inoltre lo sviluppo dell’apparato genitale esterno e interno e l’eritropoiesi si localizza nella sede definitiva midollare. Alla fine del secondo trimestre nei polmoni iniziano a differenziarsi le cellule alveolari che producono surfactante. La completa maturazione funzionale polmonare e il cospicuo aumento di peso fetale caratterizzano il terzo trimestre della vita fetale (26 - 38 settimane). L’organo che permette gli scambi metabolici tra madre e feto è la placenta. La placenta primitiva, che inizia a differenziarsi nel corso della quarta settimana di gestazione, è costituita da una parte materna (decidua) e una fetale (corion), affrontate tra di loro ed occupa tutta la superficie coriale. A partire dal terzo mese si sviluppa la placenta definitiva, che è invece localizzata solo su una parte della superficie coriale. Al suo interno si differenziano i villi coriali, formazioni digitiformi contenenti capillari fetali che protrudono nelle lacune in cui circola il sangue materno. Gli scambi metabolici tra sangue materno e sangue fetale, che non sono in diretto contatto, avvengono grazie alla membrana placentare, costituita dall’endotelio dei capillari fetali e dalla parete dei villi. La membrana placentare ha anche funzione di filtro nei confronti di agenti patogeni, sostanze tossiche e farmaci. La permeabilità della membrana ai farmaci dipende da numerosi aspetti, tra cui le caratteristiche della molecola e l’epoca gestazionale raggiunta. In letteratura, i dati disponibili sull’uso dei farmaci in gravidanza sono generalmente limitati a studi osservazionali o case reports. Ciononostante, le classi di farmaci assolutamente controindicate in gravidanza sono piuttosto limitate e, al contrario, per molti farmaci lunghi anni di esperienza clinica di utilizzo in gravidanza ne permettono l’uso routinario.

RELAZIONE: Note fondamentali di sviluppo dell’embrione

BENEDETTO, Chiara;
2011-01-01

Abstract

La vita embrionale ha origine con la fecondazione, processo attraverso cui i due gameti – maschile e femminile (aploidi) – si uniscono a costituire una sola cellula – lo zigote (diploide). Lo zigote, migrando dalla salpinge alla cavità uterina, va incontro a divisioni cellulari che portano alla formazione della morula che successivamente si differenzia in blastula e quindi blastocisti, la cui parete è rappresentata dal trofoblasto, che darà origine agli annessi fetali (placenta, membrane amniocoriali e cordone ombelicale) e al cui interno si sviluppa il polo embrionale. La gravidanza ha una durata media di 38 settimane concezionali (dal concepimento) e di 40 gestazionali (dall’ultima mestruazione). Lo sviluppo endouterino viene generalmente suddiviso in periodo embrionale (fino alla 10°-12° settimana di gestazione) e periodo fetale (dalla 12° alla 40° settimana). La fase iniziale del periodo embrionale è quella dell’annidamento della blastocisti nella mucosa endometriale, tra il 7°-14° giorno dalla fecondazione (terza e quarta settimana di gestazione); nelle successive 4 settimane si differenziano i tre foglietti germinativi - ectoderma, mesoderma ed endoderma -, l’amnios, il corion e il sacco vitellino. Progressivamente si sviluppano il sistema nervoso, cardiocircolatorio e gastrointestinale primitivi e gli abbozzi di tutti i principali organi. Il primo mese è la così detta fase “del tutto o del nulla”, in cui l’esposizione ad un agente teratogeno o determina l’interruzione della gravidanza o non comporta effetti per lo sviluppo embrionale. Dalla sesta alla decima settimana prosegue e si completa nei suoi caratteri fondamentali l’organogenesi; allo stesso tempo comincia il modellamento delle forme umane: l’estremo cefalico aumenta di volume e vi si differenziano gli abbozzi di occhi, naso, orecchie e bocca; dal tronco si sviluppano gli abbozzi degli arti superiori ed inferiori e delle estremità. Il processo di morfogenesi si conclude tra la decima e la dodicesima settimana, al cui termine l’embrione ha assunto i normali caratteri somatici e sessuali umani. Questo costituisce il periodo di massima suscettibilità rispetto ad agenti esterni in grado di alterare i delicati e complessi fenomeni di proliferazione e differenziazione cellulare. Esiste dunque un calendario embriologico ben preciso che rende ragione della sensibilità di organi ed apparati, in epoche ben definite e non in altre, a determinati agenti teratogeni. Conclusa la fase della morfogenesi inizia quella dell’accrescimento. Nel corso del secondo trimestre (13 – 25 settimane) si manifesta l’attività fisica del feto, grazie all’estesa ossificazione dello scheletro e allo sviluppo dei coordinamenti neuromuscolari; si completa inoltre lo sviluppo dell’apparato genitale esterno e interno e l’eritropoiesi si localizza nella sede definitiva midollare. Alla fine del secondo trimestre nei polmoni iniziano a differenziarsi le cellule alveolari che producono surfactante. La completa maturazione funzionale polmonare e il cospicuo aumento di peso fetale caratterizzano il terzo trimestre della vita fetale (26 - 38 settimane). L’organo che permette gli scambi metabolici tra madre e feto è la placenta. La placenta primitiva, che inizia a differenziarsi nel corso della quarta settimana di gestazione, è costituita da una parte materna (decidua) e una fetale (corion), affrontate tra di loro ed occupa tutta la superficie coriale. A partire dal terzo mese si sviluppa la placenta definitiva, che è invece localizzata solo su una parte della superficie coriale. Al suo interno si differenziano i villi coriali, formazioni digitiformi contenenti capillari fetali che protrudono nelle lacune in cui circola il sangue materno. Gli scambi metabolici tra sangue materno e sangue fetale, che non sono in diretto contatto, avvengono grazie alla membrana placentare, costituita dall’endotelio dei capillari fetali e dalla parete dei villi. La membrana placentare ha anche funzione di filtro nei confronti di agenti patogeni, sostanze tossiche e farmaci. La permeabilità della membrana ai farmaci dipende da numerosi aspetti, tra cui le caratteristiche della molecola e l’epoca gestazionale raggiunta. In letteratura, i dati disponibili sull’uso dei farmaci in gravidanza sono generalmente limitati a studi osservazionali o case reports. Ciononostante, le classi di farmaci assolutamente controindicate in gravidanza sono piuttosto limitate e, al contrario, per molti farmaci lunghi anni di esperienza clinica di utilizzo in gravidanza ne permettono l’uso routinario.
2011
Benedetto C.; Campolo F.; Enrietti M.
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