All’interno del repertorio dei nomi italiani attestati nella banca-dati del Ministero delle Finanze (1900-1994), lo studio prende in considerazione la diffusione dei nomi marcati da suffissi di alterazione con valore diminutivo per valutarne l’incidenza e la fortuna nel corso del secolo. Procedendo dall’identificazione dei diversi suffissi attestati e della loro distribuzione regionale, si analizza il rapporto tra alterati e forme base, evidenziando le eventuali relazioni con le caratteristiche di genere. Il valore polisemico del suffisso –ino porta in luce il complesso rapporto tra derivazione e alterazione, che affonda le sue radici nelle formazioni cognominali della latinità (Rohlfs 1969; Schwartze 2001). Vengono discussi i problemi di classificazione relativi al valore delle forme suffissate, evidenti in particolare nei casi in cui la tradizione abbia contribuito all’affermazione dell’alterato come nome autonomo, fino ad oscurare i rapporti con il nome d’origine. In parallelo si segnala la presenza di “falsi alterati”, caratterizzati da un apparente suffisso, da cui per retroformazione si sono generate neoconiazioni desuffissate intese a colmare l’apparente vuoto nel sistema.
Alterati e falsi alterati nell'onomastica italiana del Novecento: produttività e funzioni del suffisso –ino
PAPA, ELENA
2008-01-01
Abstract
All’interno del repertorio dei nomi italiani attestati nella banca-dati del Ministero delle Finanze (1900-1994), lo studio prende in considerazione la diffusione dei nomi marcati da suffissi di alterazione con valore diminutivo per valutarne l’incidenza e la fortuna nel corso del secolo. Procedendo dall’identificazione dei diversi suffissi attestati e della loro distribuzione regionale, si analizza il rapporto tra alterati e forme base, evidenziando le eventuali relazioni con le caratteristiche di genere. Il valore polisemico del suffisso –ino porta in luce il complesso rapporto tra derivazione e alterazione, che affonda le sue radici nelle formazioni cognominali della latinità (Rohlfs 1969; Schwartze 2001). Vengono discussi i problemi di classificazione relativi al valore delle forme suffissate, evidenti in particolare nei casi in cui la tradizione abbia contribuito all’affermazione dell’alterato come nome autonomo, fino ad oscurare i rapporti con il nome d’origine. In parallelo si segnala la presenza di “falsi alterati”, caratterizzati da un apparente suffisso, da cui per retroformazione si sono generate neoconiazioni desuffissate intese a colmare l’apparente vuoto nel sistema.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.