Introduzione Una delle tecniche per la riconversione dei caratteri sessuali in pazienti con disturbo dell’identità di genere in senso male to female prevede la creazione della neovagina, le cui pareti vengono ricoperte con un lembo di cute scrotale ed un lembo di cute peniena (tecnica di Jones). Laddove le dimensioni del pene e dello scroto risultino ridotte può nascere un problema di ridotta lunghezza della neovagina, causa di insoddisfazione per la paziente. Materiali e metodi In 3 dei 40 casi di rassegnazione chirurgica del sesso in pazienti con DIG male to female, è stata evidenziata intraoperatoriamente una insufficiente lunghezza del lembo penieno per ricoprire la cavità neovaginale. Tale lembo non superava i 6 cm di lunghezza, a fronte della necessità di circa 12 cm. Si è pertanto deciso di sopperire alla mancanza di tessuto, allungando il lembo penieno con un innesto di sottomucosa di intestino di maiale (SIS). Il patch di SIS utilizzato aveva le dimensioni di 7 × 9,5 cm in 2 casi e di 7 × 7 cm nell’altro caso. Il cosiddetto “dito di guanto” così ottenuto è stato normalmente introflesso nella neovagina ed ancorato alla capsula della prostata. Risultati Dal punto di vista operatorio, tale procedura non ha implicato particolari problemi, salvo allungare il tempo operatorio complessivo di 10 minuti circa. In tutti e 3 i casi è stato posizionato il tutore endovaginale di 12 cm di lunghezza. La gestione post-operatoria non è stata differente dal solito (tutore endovaginale rimosso in V giornata post-operatoria e mantenuto in sede nelle ore notturne per 1 mese; quindi, dilatazioni quotidiane con tutori rigidi). Il follow-up attuale è di 8, 5 e 2 mesi rispettivamente. Al momento della stesura dell’abstract, 2 pazienti su 3 hanno mantenuto la lunghezza ottenuta con l’intervento, l’altra ha subito una piccola riduzione di 2 cm circa, che sta tentando di correggere con dilatazioni forzate. Conclusioni L’utilizzo della sottomucosa di intestino di maiale come surrogato cutaneo per ricoprire la neovagina di pazienti DIG MtoF è un’opzione da considerare laddove la cute sia insufficiente a garantire un’adeguata profondità. È indispensabile che le pazienti prestino ancora più attenzione al programma di dilatazione che viene loro insegnato, in modo da prevenire la retrazione del patch di SIS durante il periodo di riepitelizzazione.

Utilizzo di patch di SIS nella ricostruzione della neovagina di pazienti affetti da disturbo dell'identità di genere in senso male to female

ROLLE, Luigi;CERUTI, Carlo;FONTANA, Dario
2010-01-01

Abstract

Introduzione Una delle tecniche per la riconversione dei caratteri sessuali in pazienti con disturbo dell’identità di genere in senso male to female prevede la creazione della neovagina, le cui pareti vengono ricoperte con un lembo di cute scrotale ed un lembo di cute peniena (tecnica di Jones). Laddove le dimensioni del pene e dello scroto risultino ridotte può nascere un problema di ridotta lunghezza della neovagina, causa di insoddisfazione per la paziente. Materiali e metodi In 3 dei 40 casi di rassegnazione chirurgica del sesso in pazienti con DIG male to female, è stata evidenziata intraoperatoriamente una insufficiente lunghezza del lembo penieno per ricoprire la cavità neovaginale. Tale lembo non superava i 6 cm di lunghezza, a fronte della necessità di circa 12 cm. Si è pertanto deciso di sopperire alla mancanza di tessuto, allungando il lembo penieno con un innesto di sottomucosa di intestino di maiale (SIS). Il patch di SIS utilizzato aveva le dimensioni di 7 × 9,5 cm in 2 casi e di 7 × 7 cm nell’altro caso. Il cosiddetto “dito di guanto” così ottenuto è stato normalmente introflesso nella neovagina ed ancorato alla capsula della prostata. Risultati Dal punto di vista operatorio, tale procedura non ha implicato particolari problemi, salvo allungare il tempo operatorio complessivo di 10 minuti circa. In tutti e 3 i casi è stato posizionato il tutore endovaginale di 12 cm di lunghezza. La gestione post-operatoria non è stata differente dal solito (tutore endovaginale rimosso in V giornata post-operatoria e mantenuto in sede nelle ore notturne per 1 mese; quindi, dilatazioni quotidiane con tutori rigidi). Il follow-up attuale è di 8, 5 e 2 mesi rispettivamente. Al momento della stesura dell’abstract, 2 pazienti su 3 hanno mantenuto la lunghezza ottenuta con l’intervento, l’altra ha subito una piccola riduzione di 2 cm circa, che sta tentando di correggere con dilatazioni forzate. Conclusioni L’utilizzo della sottomucosa di intestino di maiale come surrogato cutaneo per ricoprire la neovagina di pazienti DIG MtoF è un’opzione da considerare laddove la cute sia insufficiente a garantire un’adeguata profondità. È indispensabile che le pazienti prestino ancora più attenzione al programma di dilatazione che viene loro insegnato, in modo da prevenire la retrazione del patch di SIS durante il periodo di riepitelizzazione.
2010
Congresso nazionale SIA
Roma
2010
17
3
26
26
L.ROlle; C.Ceruti; M.Timpano; O.Sedigh; C.Negro; E.Galleto; D.Fontana
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/140045
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