INTRODUZIONE La malattia di La Peyronie é caratterizzata dalla formazione di lesioni cheloidee a livello della tunica albuginea del pene che condizionano la comparsa di una triade sintomatologica, caratterizzata nelle forme tipiche da dolore al pene in erezione (sintomo precoce ed incostante), deformità del pene, disfunzione erettile. Maggiori problemi pone il trattamento dell'accorciamento dell'asta. MATERIALI E METODI Presentiamo un caso di un paziente affetto da induratio penis plastica con grave accorciamento del pene, secondario alla malattia stessa e ad un pregresso intervento di Nesbit per la correzione della curvatura eseguito presso un altro centro. La correzione del grave accorciamento e della concomitante disfunzione erettiva è avvenuta mediante originale complessa incisione dell'albuginea e posizionamento di impianto protesico. Abbiamo proposto al paziente un intervento originale, consistito nell'impianto di protesi peniena non gonfiabile, dopo un'incisione complessa dorso-ventro-laterale della tunica albuginea e scorrimento “a slitta” dei due segmenti ottenuti. RISULTATI L'intervento descritto ci ha permesso di ottenere un reale allungamento del pene di circa 4 cm, dai 9 cm iniziali, misurati all'angolo pubo-penieno a pene stirato, ai 13 cm finali. Il tempo operatorio è stato di 2 ore e 50 min. Nel post operatorio non si sono verificate complicanze. Il paziente è stato dimesso dopo 48 ore di degenza. CONCLUSIONI Questo tipo di intervento presenta, secondo la nostra opinione, alcuni vantaggi rispetto ad altre tecniche tradizionali. La possibilità di stabilizzare la struttura del pene e la sua definitiva lunghezza, applicando subito dei punti di sutura sulle due incisioni trasversali permette di eseguire la dilatazione dei corpi cavernosi in tutta tranquillità, senza il rischio di pericolose trazioni longitudinali sul fascio vasculonervoso dorsale o sull'uretra, che potrebbero essere addirittura danneggiate o lacerate. Per lo stesso motivo risulta estremamente agevole la sutura dei due innesti che vengono confezionati e posizionati con la consueta tecnica utilizzata nella chirurgia di placca. Non è necessario eseguire un ulteriore corporotomia per la dilatazione dei corpi cavernosi, per il posizionamento dei cilindri protesici, in quanto questa viene agevolmente eseguita attraverso l'incisione.
Allungamento del pene con originale incisione della tunica albuginea e traslazione a “slitta” dei segmenti"
ROLLE, Luigi;CERUTI, Carlo;GALLETTO, ELISA LUCIA;FALCONE, MARCO;FONTANA, Dario
2011-01-01
Abstract
INTRODUZIONE La malattia di La Peyronie é caratterizzata dalla formazione di lesioni cheloidee a livello della tunica albuginea del pene che condizionano la comparsa di una triade sintomatologica, caratterizzata nelle forme tipiche da dolore al pene in erezione (sintomo precoce ed incostante), deformità del pene, disfunzione erettile. Maggiori problemi pone il trattamento dell'accorciamento dell'asta. MATERIALI E METODI Presentiamo un caso di un paziente affetto da induratio penis plastica con grave accorciamento del pene, secondario alla malattia stessa e ad un pregresso intervento di Nesbit per la correzione della curvatura eseguito presso un altro centro. La correzione del grave accorciamento e della concomitante disfunzione erettiva è avvenuta mediante originale complessa incisione dell'albuginea e posizionamento di impianto protesico. Abbiamo proposto al paziente un intervento originale, consistito nell'impianto di protesi peniena non gonfiabile, dopo un'incisione complessa dorso-ventro-laterale della tunica albuginea e scorrimento “a slitta” dei due segmenti ottenuti. RISULTATI L'intervento descritto ci ha permesso di ottenere un reale allungamento del pene di circa 4 cm, dai 9 cm iniziali, misurati all'angolo pubo-penieno a pene stirato, ai 13 cm finali. Il tempo operatorio è stato di 2 ore e 50 min. Nel post operatorio non si sono verificate complicanze. Il paziente è stato dimesso dopo 48 ore di degenza. CONCLUSIONI Questo tipo di intervento presenta, secondo la nostra opinione, alcuni vantaggi rispetto ad altre tecniche tradizionali. La possibilità di stabilizzare la struttura del pene e la sua definitiva lunghezza, applicando subito dei punti di sutura sulle due incisioni trasversali permette di eseguire la dilatazione dei corpi cavernosi in tutta tranquillità, senza il rischio di pericolose trazioni longitudinali sul fascio vasculonervoso dorsale o sull'uretra, che potrebbero essere addirittura danneggiate o lacerate. Per lo stesso motivo risulta estremamente agevole la sutura dei due innesti che vengono confezionati e posizionati con la consueta tecnica utilizzata nella chirurgia di placca. Non è necessario eseguire un ulteriore corporotomia per la dilatazione dei corpi cavernosi, per il posizionamento dei cilindri protesici, in quanto questa viene agevolmente eseguita attraverso l'incisione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.