Il malingering consiste nella produzione intenzionale di sintomi psichici e fisici falsi o grossolanamente esagerati, motivata da incentivi esterni (DSM-IV-TR, APA, 2000). L’intenzionalità dell’atto è ciò che differenzia il malingering da altri disturbi. Recenti studi, che considerano ormai superato il concetto di simulatore inesperto, si sono maggiormente focalizzati sul fenomeno di coached malingering (Viglione, et al., 2001; Guriel & Fremouw, 2003): essere istruiti sulle strategie di simulazione (Lees-Haley, 1997). La presente ricerca si pone, dunque, l’obiettivo di verificare se la conoscenza di una specifica patologia possa influire sulla capacità di simulazione.Sono stati reclutati studenti appartenenti alla facoltà di psicologia e ingegneria e alle scuole di specializzazione in psicoterapia. I soggetti sono stati suddivisi in “onesti”, a cui è stato richiesto di rispondere onestamente al test, e “simulatori”, a cui è stata fornita una vignetta per favorire l’immedesimazione nel ruolo. Lo strumento utilizzato per la rilevazione del malingering è l’Inventory of Problems (IOP; Viglione & Landis, 1995), in corso di adattamento al contesto italiano dal medesimo gruppo di ricerca, costituito da item che indagano sia il contenuto dei sintomi riportati (self-report) sia le abilità di problem-solving del rispondente (performance).
La conoscenza degli aspetti psicopatologici facilita la capacità di simulazione?
ANDO', AGATA MARIA CLAUDIA;PIGNOLO, CLAUDIA;
2013-01-01
Abstract
Il malingering consiste nella produzione intenzionale di sintomi psichici e fisici falsi o grossolanamente esagerati, motivata da incentivi esterni (DSM-IV-TR, APA, 2000). L’intenzionalità dell’atto è ciò che differenzia il malingering da altri disturbi. Recenti studi, che considerano ormai superato il concetto di simulatore inesperto, si sono maggiormente focalizzati sul fenomeno di coached malingering (Viglione, et al., 2001; Guriel & Fremouw, 2003): essere istruiti sulle strategie di simulazione (Lees-Haley, 1997). La presente ricerca si pone, dunque, l’obiettivo di verificare se la conoscenza di una specifica patologia possa influire sulla capacità di simulazione.Sono stati reclutati studenti appartenenti alla facoltà di psicologia e ingegneria e alle scuole di specializzazione in psicoterapia. I soggetti sono stati suddivisi in “onesti”, a cui è stato richiesto di rispondere onestamente al test, e “simulatori”, a cui è stata fornita una vignetta per favorire l’immedesimazione nel ruolo. Lo strumento utilizzato per la rilevazione del malingering è l’Inventory of Problems (IOP; Viglione & Landis, 1995), in corso di adattamento al contesto italiano dal medesimo gruppo di ricerca, costituito da item che indagano sia il contenuto dei sintomi riportati (self-report) sia le abilità di problem-solving del rispondente (performance).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.