La Valle d’Aosta è da secoli una delle località italiane più interessanti dal punto di vista mineralogico. Basti ricordare gli splendidi esemplari di quarzo ialino o affumicato che per centinaia di anni sono stati oggetto di ricerca e di commercio da parte dei cristalliers della Valle, o la ricchezza mineralogica della zona del Ghiacciaio del Miage, con le splendide fluoriti rosa uniche nel loro genere; o ancora, gli esemplari notevolissimi, sia da un punto di vista storico che da un punto di vista scientifico, che provengono dalle mineralizzazioni a ferro di Cogne, o da quelle a manganese di Prabornaz. Da un punto di vista gemmologico invece, nonostante i quarzi della Valle siano stati utilizzati per lavori di alta qualità fin dal ‘700 nel settore dell’intarsio e dell’oggettistica, pochi altri materiali, e solo con assoluta occasionalità, sono stati adoperati per scopi ornamentali e di gioielleria. Eppure la qualità di alcuni esemplari, la varietà delle specie, la ricchezza dei colori e delle sfumature, l’assoluta rarità di certe specie mineralogiche offrirebbero buone possibilità, nonostante (o a maggior ragione) l’esigua quantità di grezzo estraibile in certi settori. Con questa breve conferenza vorremmo presentare una panoramica di gemme e materiali da taglio provenienti dalla Valle d’Aosta. Per la maggior parte delle gemme verrà fornita una documentazione fotografica, se possibile sia di materiale mineralogico non tagliato, sia di materiale lavorato per metterne in evidenza la bellezza. Non dimentichiamo infatti che secondo la normativa recente (ad esempio la Norma UNI 10245 - Nomenclatura dei Materiali Gemmologici) un materiale gemmologico è, testualmente, una “sostanza naturale o artificiale adatta all’uso di adorno personale o di ornamentazione”. In questa ampia definizione rientrano a pieno diritto, anche per tradizione storica, le gemme di origine minerale di cui alcune, per quanto non prese in considerazione nell’ambito della gioielleria tradizionale a causa del loro cosiddetto valore modico, possono tranquillamente reggere il confronto con gemme note e preziose, da lungo tempo utilizzate.
GEMME DELLA VALLE D’AOSTA
COSTA, Emanuele;
2014-01-01
Abstract
La Valle d’Aosta è da secoli una delle località italiane più interessanti dal punto di vista mineralogico. Basti ricordare gli splendidi esemplari di quarzo ialino o affumicato che per centinaia di anni sono stati oggetto di ricerca e di commercio da parte dei cristalliers della Valle, o la ricchezza mineralogica della zona del Ghiacciaio del Miage, con le splendide fluoriti rosa uniche nel loro genere; o ancora, gli esemplari notevolissimi, sia da un punto di vista storico che da un punto di vista scientifico, che provengono dalle mineralizzazioni a ferro di Cogne, o da quelle a manganese di Prabornaz. Da un punto di vista gemmologico invece, nonostante i quarzi della Valle siano stati utilizzati per lavori di alta qualità fin dal ‘700 nel settore dell’intarsio e dell’oggettistica, pochi altri materiali, e solo con assoluta occasionalità, sono stati adoperati per scopi ornamentali e di gioielleria. Eppure la qualità di alcuni esemplari, la varietà delle specie, la ricchezza dei colori e delle sfumature, l’assoluta rarità di certe specie mineralogiche offrirebbero buone possibilità, nonostante (o a maggior ragione) l’esigua quantità di grezzo estraibile in certi settori. Con questa breve conferenza vorremmo presentare una panoramica di gemme e materiali da taglio provenienti dalla Valle d’Aosta. Per la maggior parte delle gemme verrà fornita una documentazione fotografica, se possibile sia di materiale mineralogico non tagliato, sia di materiale lavorato per metterne in evidenza la bellezza. Non dimentichiamo infatti che secondo la normativa recente (ad esempio la Norma UNI 10245 - Nomenclatura dei Materiali Gemmologici) un materiale gemmologico è, testualmente, una “sostanza naturale o artificiale adatta all’uso di adorno personale o di ornamentazione”. In questa ampia definizione rientrano a pieno diritto, anche per tradizione storica, le gemme di origine minerale di cui alcune, per quanto non prese in considerazione nell’ambito della gioielleria tradizionale a causa del loro cosiddetto valore modico, possono tranquillamente reggere il confronto con gemme note e preziose, da lungo tempo utilizzate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.