RIASSUNTO - L’alpicoltura di tutto l’arco alpino, basata sull’allevamento di razze le cui attitudini produttive, carne e latte, si estrinsecavano con giusto equilibrio (es. Valdostana, Piemontese e Bruna Alpina) si è venuta a trovare in qualche difficoltà con l’attuale orientamento produttivo volto a privilegiare soltanto una delle due attitudini. Per questo motivo appare di estremo interesse lo studio promosso dall’Assessorato Agricoltura della Regione Piemonte sulla razza Barà-Pustertaler. I risultati del presente lavoro fanno emergere come i soggetti appartenenti alla razza Barà-Pustertaler (attualmente circa 2.500 capi) manifestino uno sviluppo somatico notevole (altezza al garrese oltre i 140 cm e peso vivo di oltre 600 kg nelle femmine adulte) con forme armoniche e buona muscolosità. La produzione di latte è risultata buona sia dal punto di vista quantitativo (circa 13-15 kg al giorno) sia qualitativo con buona resa in formaggio. Questa razza conferma quindi la sua spiccata duplice attitudine con quantità di latte simili alla razza Valdostana e con vitelli che per conformazione e sviluppo somatico sono comparabili a quelli di Piemontese. Per quanto concerne la qualità dietetico-nutrizionale si evidenzia sia per il latte sia per la carne un quantitativo totale di acido linoleico coniugato o CLA che si colloca su valori intermedi, rispetto alle razze Piemontese e Valdostana, confermando, la sua “duplice attitudine” non solo produttiva ma anche qualitativa. Inoltre il contenuto di acidi grassi saturi presente nel latte di alpeggio e nella carne è risultato inferiore rispetto alle altre due razze, e di conseguenza si è rilevato un minore rapporto saturi/insaturi. Questo è un aspetto particolarmente significativo in quanto questo parametro dietetico è considerato molto importante dai nutrizionisti umani perché è direttamente coinvolto nell’abbassamento del livello di colesterolo nel sangue, riducendo quindi l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Un’altra peculiarità da sottolineare è l’estrema adattabilità della Barà-Pustertaler al pascolamento in ambienti difficili. A tale proposito va ricordato che a livello regionale il territorio montano è prevalente e l’attività agro-zootecnica ha un peso economico limitato ma assume un’importanza fondamentale nella conservazione e gestione dell’ambiente e questo è in perfetta sintonia con quanto indicato negli indirizzi strategici comunitari per lo sviluppo rurale (periodo 2007-2013). Invero, la politica agricola europea, per quanto riguarda le zone di montagna, si inserisce in una strategia complessiva di sviluppo sostenibile di tali zone e mette in primo piano la funzione di protezione ambientale dell'agricoltura e il suo ruolo per lo sviluppo di tali aree. Questa strategia richiede un'impostazione interregionale e transfrontaliera e un coordinamento con gli Stati membri interessati e sono necessarie, tanto a livello nazionale che europeo, misure economiche e sociali finalizzate al sostegno degli agricoltori e delle loro aziende nelle zone di montagna. Negli ultimi anni il numero di bovini alpeggiati è aumentato, così come quello degli ovi-caprini, anche se il numero degli alpeggi utilizzati è diminuito. Molti alpeggi sono stati abbandonati a causa della loro difficoltà d’accesso, della mancanza di strutture o della povertà delle risorse foraggere conseguente ad un’errata gestione degli animali al pascolo. Questo ha comportato numerosi problemi legati a situazioni di sovraccarico per certi alpeggi e di sottocarico per altri; quindi, per evitare un ulteriore degrado ambientale e le conseguenze negative ad esso correlate, è necessario incentivare e supportare sempre di più le produzioni tipiche di montagna. Per raggiungere determinati obiettivi, è necessario quindi avere a disposizione una razza, come la Barà-Pustertaler, capace di inserirsi perfettamente nel difficile equilibrio ambientale e che riesca ad estrinsecare al meglio sia l’attitudine alla produzione del latte - che giornalmente assicura un reddito all’allevatore - sia l’attitudine alla produzione della carne. La riscoperta di questa nuova razza e le interessanti potenzialità produttive, qualitative e nutraceutiche, come è stato evidenziato nel presente lavoro, ci permettono di affermare che essa costituisce un prezioso patrimonio per il futuro dell’alpicoltura valorizzando il lavoro dei margari attraverso le produzioni casearie legate alla tipicità e all’unicità di un determinato territorio.

Un'opportunità per l'alpicoltura piemontese: la razza bovina Barà-Pustertaler

MIMOSI, Antonio;BATTAGLINI, Luca Maria;FORTINA, Riccardo;LUSSIANA, Carola;MALFATTO, Vanda Maria;BIANCHI, Marcello;
2006-01-01

Abstract

RIASSUNTO - L’alpicoltura di tutto l’arco alpino, basata sull’allevamento di razze le cui attitudini produttive, carne e latte, si estrinsecavano con giusto equilibrio (es. Valdostana, Piemontese e Bruna Alpina) si è venuta a trovare in qualche difficoltà con l’attuale orientamento produttivo volto a privilegiare soltanto una delle due attitudini. Per questo motivo appare di estremo interesse lo studio promosso dall’Assessorato Agricoltura della Regione Piemonte sulla razza Barà-Pustertaler. I risultati del presente lavoro fanno emergere come i soggetti appartenenti alla razza Barà-Pustertaler (attualmente circa 2.500 capi) manifestino uno sviluppo somatico notevole (altezza al garrese oltre i 140 cm e peso vivo di oltre 600 kg nelle femmine adulte) con forme armoniche e buona muscolosità. La produzione di latte è risultata buona sia dal punto di vista quantitativo (circa 13-15 kg al giorno) sia qualitativo con buona resa in formaggio. Questa razza conferma quindi la sua spiccata duplice attitudine con quantità di latte simili alla razza Valdostana e con vitelli che per conformazione e sviluppo somatico sono comparabili a quelli di Piemontese. Per quanto concerne la qualità dietetico-nutrizionale si evidenzia sia per il latte sia per la carne un quantitativo totale di acido linoleico coniugato o CLA che si colloca su valori intermedi, rispetto alle razze Piemontese e Valdostana, confermando, la sua “duplice attitudine” non solo produttiva ma anche qualitativa. Inoltre il contenuto di acidi grassi saturi presente nel latte di alpeggio e nella carne è risultato inferiore rispetto alle altre due razze, e di conseguenza si è rilevato un minore rapporto saturi/insaturi. Questo è un aspetto particolarmente significativo in quanto questo parametro dietetico è considerato molto importante dai nutrizionisti umani perché è direttamente coinvolto nell’abbassamento del livello di colesterolo nel sangue, riducendo quindi l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Un’altra peculiarità da sottolineare è l’estrema adattabilità della Barà-Pustertaler al pascolamento in ambienti difficili. A tale proposito va ricordato che a livello regionale il territorio montano è prevalente e l’attività agro-zootecnica ha un peso economico limitato ma assume un’importanza fondamentale nella conservazione e gestione dell’ambiente e questo è in perfetta sintonia con quanto indicato negli indirizzi strategici comunitari per lo sviluppo rurale (periodo 2007-2013). Invero, la politica agricola europea, per quanto riguarda le zone di montagna, si inserisce in una strategia complessiva di sviluppo sostenibile di tali zone e mette in primo piano la funzione di protezione ambientale dell'agricoltura e il suo ruolo per lo sviluppo di tali aree. Questa strategia richiede un'impostazione interregionale e transfrontaliera e un coordinamento con gli Stati membri interessati e sono necessarie, tanto a livello nazionale che europeo, misure economiche e sociali finalizzate al sostegno degli agricoltori e delle loro aziende nelle zone di montagna. Negli ultimi anni il numero di bovini alpeggiati è aumentato, così come quello degli ovi-caprini, anche se il numero degli alpeggi utilizzati è diminuito. Molti alpeggi sono stati abbandonati a causa della loro difficoltà d’accesso, della mancanza di strutture o della povertà delle risorse foraggere conseguente ad un’errata gestione degli animali al pascolo. Questo ha comportato numerosi problemi legati a situazioni di sovraccarico per certi alpeggi e di sottocarico per altri; quindi, per evitare un ulteriore degrado ambientale e le conseguenze negative ad esso correlate, è necessario incentivare e supportare sempre di più le produzioni tipiche di montagna. Per raggiungere determinati obiettivi, è necessario quindi avere a disposizione una razza, come la Barà-Pustertaler, capace di inserirsi perfettamente nel difficile equilibrio ambientale e che riesca ad estrinsecare al meglio sia l’attitudine alla produzione del latte - che giornalmente assicura un reddito all’allevatore - sia l’attitudine alla produzione della carne. La riscoperta di questa nuova razza e le interessanti potenzialità produttive, qualitative e nutraceutiche, come è stato evidenziato nel presente lavoro, ci permettono di affermare che essa costituisce un prezioso patrimonio per il futuro dell’alpicoltura valorizzando il lavoro dei margari attraverso le produzioni casearie legate alla tipicità e all’unicità di un determinato territorio.
2006
Blu Edizioni
1
63
9788879040280
http:// www.bluedizioni.it
A. Mimosi; L. M. Battaglini; R. Fortina; A. Ighina; C. Lussiana; V. Malfatto; M. Bianchi; L. Ferrero; P. Rasetto; L. Varetto; C. Cannizzo; M. Lussiana...espandi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/14901
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