Il saggio studia la produzione novellistica del Seicento in rapporto al modello canonico del "Decameron", evidenziandone affinità e tradimenti. Attraverso questa analisi mostra come la novellistica barocca si allontani dal suo modello, anche se formalmente gli resta prossima, in quanto cambia l'istituzione fondante. La novella non insegna e non rimedia i mali della vita, ma appare esercizio retorico. Il genere che meglio incarna gli obiettivi che Boccaccio si era proposto con l'invenzione novellistica appare nel Seicento il romanzo, che è totalmente rinnovato, accogliendo nella sua invenzione la vita contemporanea e avviandosi così verso la modernità.
Raccontare senza compatire. (in)fedeltà al "Decameron" e romanzo nel Seicento
ARDISSINO, Erminia
2015-01-01
Abstract
Il saggio studia la produzione novellistica del Seicento in rapporto al modello canonico del "Decameron", evidenziandone affinità e tradimenti. Attraverso questa analisi mostra come la novellistica barocca si allontani dal suo modello, anche se formalmente gli resta prossima, in quanto cambia l'istituzione fondante. La novella non insegna e non rimedia i mali della vita, ma appare esercizio retorico. Il genere che meglio incarna gli obiettivi che Boccaccio si era proposto con l'invenzione novellistica appare nel Seicento il romanzo, che è totalmente rinnovato, accogliendo nella sua invenzione la vita contemporanea e avviandosi così verso la modernità.File | Dimensione | Formato | |
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