Si è voluto affrontare in questa sede il tema relativo agli esordi del servizio sociale italiano, intendendo quest’ultimo come professione esercitata dall'assistente sociale e come disciplina oggi accademicamente accreditata. Ricomporre il processo di professionalizzazione, così come si è sviluppato nella realtà italiana, richiede di individuare altre esperienze antesignane, anche non sempre immediatamente collegabili al servizio sociale a causa di fratture e opacità che ne hanno segnato il percorso, impedendone un’evoluzione lineare. Una sfera scarsamente identificata come prodromica alla professione è quella dell’azione assistenziale laica, realizzata dalle donne nel primo ventennio del secolo XX, durante il periodo fascista e successivamente nella Resistenza. La scelta è quella di ricorrere alla prospettiva di genere e, in particolare, al rapporto fra le istanze avanzate dalle donne in merito ai diritti di cittadinanza e il loro coinvolgimento in attività assistenziali, nel periodo che va dall'età liberale alla Resistenza. Nel proporre esperienze di professionalizzazione della filantropia, sfociate nell'istituzione della professione di assistente sociale, s’insisterà sulla figura di Paolina Tarugi, esponente di spicco del femminismo pratico e protagonista del percorso di nascita e sviluppo delle scuole di servizio sociale.
Le origini del servizio sociale italiano nell’esperienza filantropica e resistenziale
DELLAVALLE, MARILENA
2015-01-01
Abstract
Si è voluto affrontare in questa sede il tema relativo agli esordi del servizio sociale italiano, intendendo quest’ultimo come professione esercitata dall'assistente sociale e come disciplina oggi accademicamente accreditata. Ricomporre il processo di professionalizzazione, così come si è sviluppato nella realtà italiana, richiede di individuare altre esperienze antesignane, anche non sempre immediatamente collegabili al servizio sociale a causa di fratture e opacità che ne hanno segnato il percorso, impedendone un’evoluzione lineare. Una sfera scarsamente identificata come prodromica alla professione è quella dell’azione assistenziale laica, realizzata dalle donne nel primo ventennio del secolo XX, durante il periodo fascista e successivamente nella Resistenza. La scelta è quella di ricorrere alla prospettiva di genere e, in particolare, al rapporto fra le istanze avanzate dalle donne in merito ai diritti di cittadinanza e il loro coinvolgimento in attività assistenziali, nel periodo che va dall'età liberale alla Resistenza. Nel proporre esperienze di professionalizzazione della filantropia, sfociate nell'istituzione della professione di assistente sociale, s’insisterà sulla figura di Paolina Tarugi, esponente di spicco del femminismo pratico e protagonista del percorso di nascita e sviluppo delle scuole di servizio sociale.File | Dimensione | Formato | |
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