Recentemente sono state condotte approfondite ricerche sui processi di trasformazione utilizzabili per convertire la biomassa in biocarburanti. Tra questi il bioetanolo è uno dei più facili da gestire poiché può essere facilmente stoccato e utilizzato in comuni motori per autotrazione. Tra le specie arboree per biomassa le Salicacee sono le candidate più promettenti vista la grande varietà di specie e ibridi presenti e la elevata variabilità nella composizione chimica del legno. Questa dipende dalle caratteristiche genetiche ma anche dall’intensità colturale. Per valutare l’interazione di questi due fattori è stata impostata nel 2012 a Casale M. (AL) una prova sperimentale in cui sono a confronto due cloni di Populus alba e due di Salix spp. coltivati con tre differenti dosi di concimazione azotata. Il disegno statistico adottato è lo split-plot con 3 repliche; alla parcella è stato attribuito il clone e alla sub-parcella le dosi di fertilizzante (0-30-60 kg N 2·ha-1); l’unità sperimentale è costituita da 2 piante. L’impianto è stato realizzato con astoni di un anno. Durante la stagione vegetativa sono stati rilevati gli accrescimenti diametrici ogni 15 giorni mentre nel periodo invernale sono state rilevate le altezze. Alla fine del 2° e 3° anno sono stati prelevati campioni distruttivi per determinare il peso fresco e secco delle piante. I risultati delle prove di fertilizzazione realizzate a Casale M. con i 4 cloni evidenziano una produttività significativamente più elevata per i salici. I cloni di questo genere, SE03-001 e Drago. hanno infatti raggiunto produzioni di sostanza secca, rispettivamente, 9,3 e 6,3 t ha -1 anno-1, mentre i cloni di pioppo bianco PI93-022 e 93.088.238 hanno fornito produzioni rispettivamente di 5,2 e 4,9 t ha -1 anno-1. Non risultano statisticamente significative le differenze di produzione relative alle tre dosi di concimazione. Dai dati ottenuti, considerando la composizione chimica del legno, il bioetanolo potenzialmente ottenibile in media è di 4,7 t ha -1 al terzo anno dall’impianto per il pioppo bianco e di 7,1 t ha -1 per il salice con un rapporto tra biomassa anidra e bioetanolo estraibile pari a circa 3,4:1 per il pioppo e 3,3:1 per il salice.
SRC con pioppo bianco e salice per la produzione di bioetanolo
ROSSO, Laura;MINOTTA, Gianfranco;
2015-01-01
Abstract
Recentemente sono state condotte approfondite ricerche sui processi di trasformazione utilizzabili per convertire la biomassa in biocarburanti. Tra questi il bioetanolo è uno dei più facili da gestire poiché può essere facilmente stoccato e utilizzato in comuni motori per autotrazione. Tra le specie arboree per biomassa le Salicacee sono le candidate più promettenti vista la grande varietà di specie e ibridi presenti e la elevata variabilità nella composizione chimica del legno. Questa dipende dalle caratteristiche genetiche ma anche dall’intensità colturale. Per valutare l’interazione di questi due fattori è stata impostata nel 2012 a Casale M. (AL) una prova sperimentale in cui sono a confronto due cloni di Populus alba e due di Salix spp. coltivati con tre differenti dosi di concimazione azotata. Il disegno statistico adottato è lo split-plot con 3 repliche; alla parcella è stato attribuito il clone e alla sub-parcella le dosi di fertilizzante (0-30-60 kg N 2·ha-1); l’unità sperimentale è costituita da 2 piante. L’impianto è stato realizzato con astoni di un anno. Durante la stagione vegetativa sono stati rilevati gli accrescimenti diametrici ogni 15 giorni mentre nel periodo invernale sono state rilevate le altezze. Alla fine del 2° e 3° anno sono stati prelevati campioni distruttivi per determinare il peso fresco e secco delle piante. I risultati delle prove di fertilizzazione realizzate a Casale M. con i 4 cloni evidenziano una produttività significativamente più elevata per i salici. I cloni di questo genere, SE03-001 e Drago. hanno infatti raggiunto produzioni di sostanza secca, rispettivamente, 9,3 e 6,3 t ha -1 anno-1, mentre i cloni di pioppo bianco PI93-022 e 93.088.238 hanno fornito produzioni rispettivamente di 5,2 e 4,9 t ha -1 anno-1. Non risultano statisticamente significative le differenze di produzione relative alle tre dosi di concimazione. Dai dati ottenuti, considerando la composizione chimica del legno, il bioetanolo potenzialmente ottenibile in media è di 4,7 t ha -1 al terzo anno dall’impianto per il pioppo bianco e di 7,1 t ha -1 per il salice con un rapporto tra biomassa anidra e bioetanolo estraibile pari a circa 3,4:1 per il pioppo e 3,3:1 per il salice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.