Nel corso dell’ultimo decennio l’interesse per le piante medicinali e per i loro derivati si è riacceso. Il progresso fatto dall’industria fitofarmaceutica ha fatto diventare le piante medicinali ed altri prodotti naturali una valida alternativa al consueto uso dei farmaci di sintesi nei disturbi minori. Anche nell’industria farmaceutica ortodossa prodotti naturali continuano ad occupare un ruolo importante. L’utilizzo delle piante a scopo curativo vanta una lunga tradizione nella medicina popolare e, nonostante l’assoluta assenza di nozioni di fitochimica, venivano trattati ed adoperati in ricette elaborate nella cura di patologie specifiche (Matthioli, 1568). Le piante, hanno la capacità di sintetizzare metaboliti secondari sia costitutivamente che per induzione in risposta a stimoli o minacce da parte di predatori, erbivori o parassiti, chiamati fitoalessine. Molti di tali composti possono legarsi con i recettori biologici ed esplicare i loro effetti modificandone la funzionalità (Verdine, 1996). Il presente studio è rivolto all’analisi di composti che hanno la capacità di interagire con le membrane cellulari, in particolare con quelle dei microrganismi, per meglio comprenderne il funzionamento, l’efficacia e l’eventuale tossicità, considerando che non sempre “pianta o estratto naturale” è sinonimo di sostanza benefica e quindi priva di rischi per la salute umana. La capacità metabolica delle piante e i loro derivati chimici, come fonte di componenti biologicamente attivi, è dunque una grande potenzialità da sfruttare.
Attività antifungina di derivati cumarinici estratti da Magydaris pastinacea nei confronti di Candida albicans
SANNA, FRANCESCA;
2011-01-01
Abstract
Nel corso dell’ultimo decennio l’interesse per le piante medicinali e per i loro derivati si è riacceso. Il progresso fatto dall’industria fitofarmaceutica ha fatto diventare le piante medicinali ed altri prodotti naturali una valida alternativa al consueto uso dei farmaci di sintesi nei disturbi minori. Anche nell’industria farmaceutica ortodossa prodotti naturali continuano ad occupare un ruolo importante. L’utilizzo delle piante a scopo curativo vanta una lunga tradizione nella medicina popolare e, nonostante l’assoluta assenza di nozioni di fitochimica, venivano trattati ed adoperati in ricette elaborate nella cura di patologie specifiche (Matthioli, 1568). Le piante, hanno la capacità di sintetizzare metaboliti secondari sia costitutivamente che per induzione in risposta a stimoli o minacce da parte di predatori, erbivori o parassiti, chiamati fitoalessine. Molti di tali composti possono legarsi con i recettori biologici ed esplicare i loro effetti modificandone la funzionalità (Verdine, 1996). Il presente studio è rivolto all’analisi di composti che hanno la capacità di interagire con le membrane cellulari, in particolare con quelle dei microrganismi, per meglio comprenderne il funzionamento, l’efficacia e l’eventuale tossicità, considerando che non sempre “pianta o estratto naturale” è sinonimo di sostanza benefica e quindi priva di rischi per la salute umana. La capacità metabolica delle piante e i loro derivati chimici, come fonte di componenti biologicamente attivi, è dunque una grande potenzialità da sfruttare.File | Dimensione | Formato | |
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