Nell’archivio privato della famiglia De Paoli-Gotelli, a Porciorasco (Alta Val di Vara, La Spezia), è stato segnalato, in occasione di una prima inventariazione nel 1982 (Museo Contadino di Cassego), un manoscritto di carattere botanico (Ms95). Si tratta di un erbario figurato del XVI secolo che presenta un totale di 281 disegni e 269 nomi di piante. Nella seconda metà del XVIII secolo, sono state aggiunte alcune descrizioni di piante e ricette tratte da autori della fine del Cinquecento (Castore Durante, Leonardo Fioravanti). Il Ms95 (16x23 cm) è composto da 68 carte, presenta una filigrana di area lucchese intorno agli anni ’60 del XVI secolo (Briquet, 1923) ed una data all’interno di un cartiglio (1508 o 1598). La struttura interna visibile del supporto cartaceo del manoscritto è stata esaminata tramite un dispositivo a luce trasmessa che ha permesso di illuminare i fogli e di osservare la filigrana, le vergelle e le linee di catenella riproducendole in maniera oggettiva le caratteristiche. Dall'analisi è emersa la presenza, su alcuni fogli, di una filigrana avente per soggetto una corona sormontata da una stella a sei punte e di quest'ultima sono state misurate le dimensioni. La filigrana è stata quindi messa a confronto con repertori internazionali (Zonghi, 1953; Heawood, 1981; Woodward, 1996). Una corona con stella, vicina per aspetto e dimensioni a quella conservata nel manoscritto, è presente in un volume edito da Gerolamo Bartoli nel 1588. La comparazione tra i dati relativi alle filigrane ha permesso di ipotizzare che il supporto cartaceo del manoscritto sia stato prodotto nella seconda metà del XVI secolo. Sono state effettuate alcune analisi non invasive mediante spettroscopia Raman, spettrofotometria UV-visibile in riflettanza diffusa (FORS) e spettrometria a fluorescenza di raggi X (XRF) e ne sono emersi diversi pigmenti tra cui il minio e il cinabro (rossi), l’orpimento (giallo), l’indaco (blu), il verdigris (verde) ed un inchiostro a base ferro-gallica per le scritte del XVI e del XVIII secolo. In numerose miniature il colore verde è reso con una miscela orpimento/indaco, in analogia all’uso del vergaut nei codici altomedievali. In generale, la tavolozza impiegata nel manoscritto sembra richiamare intenzionalmente materiali pittorici antichi. Da una prima analisi dell’identificazione delle relative specie botaniche attraverso il nome volgare regionale (Penzig, 1924), risulta precisabile un’area di produzione ligure-toscana. Sono stati effettuati inoltre confronti con altri manoscritti italiani in diverse biblioteche. Benchè possa inserirsi nella tradizione dell’erbario-ricettario medievale (Collins, 2000), le funzioni del Ms95 restano da chiarire.
Carta, pigmenti e storia: il ms95 dell’Archivio De Paoli
AGOSTINO, Angelo;FENOGLIO, GAIA
2012-01-01
Abstract
Nell’archivio privato della famiglia De Paoli-Gotelli, a Porciorasco (Alta Val di Vara, La Spezia), è stato segnalato, in occasione di una prima inventariazione nel 1982 (Museo Contadino di Cassego), un manoscritto di carattere botanico (Ms95). Si tratta di un erbario figurato del XVI secolo che presenta un totale di 281 disegni e 269 nomi di piante. Nella seconda metà del XVIII secolo, sono state aggiunte alcune descrizioni di piante e ricette tratte da autori della fine del Cinquecento (Castore Durante, Leonardo Fioravanti). Il Ms95 (16x23 cm) è composto da 68 carte, presenta una filigrana di area lucchese intorno agli anni ’60 del XVI secolo (Briquet, 1923) ed una data all’interno di un cartiglio (1508 o 1598). La struttura interna visibile del supporto cartaceo del manoscritto è stata esaminata tramite un dispositivo a luce trasmessa che ha permesso di illuminare i fogli e di osservare la filigrana, le vergelle e le linee di catenella riproducendole in maniera oggettiva le caratteristiche. Dall'analisi è emersa la presenza, su alcuni fogli, di una filigrana avente per soggetto una corona sormontata da una stella a sei punte e di quest'ultima sono state misurate le dimensioni. La filigrana è stata quindi messa a confronto con repertori internazionali (Zonghi, 1953; Heawood, 1981; Woodward, 1996). Una corona con stella, vicina per aspetto e dimensioni a quella conservata nel manoscritto, è presente in un volume edito da Gerolamo Bartoli nel 1588. La comparazione tra i dati relativi alle filigrane ha permesso di ipotizzare che il supporto cartaceo del manoscritto sia stato prodotto nella seconda metà del XVI secolo. Sono state effettuate alcune analisi non invasive mediante spettroscopia Raman, spettrofotometria UV-visibile in riflettanza diffusa (FORS) e spettrometria a fluorescenza di raggi X (XRF) e ne sono emersi diversi pigmenti tra cui il minio e il cinabro (rossi), l’orpimento (giallo), l’indaco (blu), il verdigris (verde) ed un inchiostro a base ferro-gallica per le scritte del XVI e del XVIII secolo. In numerose miniature il colore verde è reso con una miscela orpimento/indaco, in analogia all’uso del vergaut nei codici altomedievali. In generale, la tavolozza impiegata nel manoscritto sembra richiamare intenzionalmente materiali pittorici antichi. Da una prima analisi dell’identificazione delle relative specie botaniche attraverso il nome volgare regionale (Penzig, 1924), risulta precisabile un’area di produzione ligure-toscana. Sono stati effettuati inoltre confronti con altri manoscritti italiani in diverse biblioteche. Benchè possa inserirsi nella tradizione dell’erbario-ricettario medievale (Collins, 2000), le funzioni del Ms95 restano da chiarire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.