I cambiamenti climatici fanno parte del naturale “ciclo vitale” del Pianeta. Negli ultimi anni essi però sono dettati prevalentemente dalla componente antropica. Lo studio degli eventi estremi di precipitazione e siccità è pertanto diventato un tema di particolare interesse, in quanto essi si ripercuotono su società, ambiente ed economia. In tale ottica in questo studio si è indagato l’andamento delle precipitazioni in Piemonte al fine di: effettuare una caratterizzazione climatica dell’area di studio; individuare gli eventi estremi di precipitazione ed identificare la distribuzione spaziale degli episodi di siccità. Sono state analizzate le serie di precipitazione giornaliera delle stazioni meteorologiche delle reti di Arpa Piemonte e RAM (Rete Agro-Meteorologica piemontese). Al fine di svolgere l’analisi climatica è stato necessario sottoporre i dati al processo di controllo di qualità mediante il software ClimPACT2 ed è stata verificata la correlazione tra le due reti. Sull’intero insieme di stazioni meteorologiche, sono state spazializzate le precipitazioni annue utilizzando il Kriging ordinario e con il metodo della cluster analysis, sono state individuate le aree climatiche che contraddistinguono il Piemonte. La caratterizzazione degli eventi estremi di precipitazione è stata realizzata selezionando i principali indici climatici tra quelli che sono stati sviluppati dall’Expert Team on Climate Change Detection and Indices assieme alla World Meteorological Organization. Per ciascuna serie quindi, sono stati calcolati: RD (numero di giorni piovosi con precipitazione maggiore ad 1 mm); CDD (numero consecutivo di giorni con precipitazione inferiore ad 1 mm); CWD (numero consecutivo di giorni con precipitazione superiore ad 1 mm); SDII (Intensità di pioggia, precipitazione annua/numero di giorni piovosi annuo); R99p (precipitazione annua estrema, somma annuale delle precipitazioni giornaliere superiori al 99° percentile). Successivamente, utilizzando il metodo “block maximum” sono stati determinati gli indici climatici massimi stagionali. Gli eventi di siccità sono stati analizzati applicando a diverse scale temporali (3, 6 e 12 mesi) i due principali indici tra quelli disponibili in letteratura: lo Standardized Precipitation Evapotranspiration Index (SPEI) e lo Standardized Precipitation Index (SPI). Sono stati studiati i trend e stimato la significatività statistica ed è stata osservata la distribuzione spaziale degli indici applicando il Kriging ordinario. Questa metodologia adottata per la caratterizzazione degli eventi estremi, basandosi su indici standardizzati, permette di confrontare diverse aree climatiche e di individuare soglie per definire un evento estremo di precipitazione e di siccità. I risultati dell’analisi climatica consentono inoltre la realizzazione di una cartografia ad alta risoluzione relativa alla distribuzione, sia annua sia stagionale, delle precipitazioni e di eventi siccitosi a differenti scale temporali.

Caratterizzazione degli eventi estremi di precipitazione e siccità in Piemonte

Alice Baronetti;Simone Falzoi;Fiorella Acquaotta;Federico Spanna;Simona Fratianni
2017-01-01

Abstract

I cambiamenti climatici fanno parte del naturale “ciclo vitale” del Pianeta. Negli ultimi anni essi però sono dettati prevalentemente dalla componente antropica. Lo studio degli eventi estremi di precipitazione e siccità è pertanto diventato un tema di particolare interesse, in quanto essi si ripercuotono su società, ambiente ed economia. In tale ottica in questo studio si è indagato l’andamento delle precipitazioni in Piemonte al fine di: effettuare una caratterizzazione climatica dell’area di studio; individuare gli eventi estremi di precipitazione ed identificare la distribuzione spaziale degli episodi di siccità. Sono state analizzate le serie di precipitazione giornaliera delle stazioni meteorologiche delle reti di Arpa Piemonte e RAM (Rete Agro-Meteorologica piemontese). Al fine di svolgere l’analisi climatica è stato necessario sottoporre i dati al processo di controllo di qualità mediante il software ClimPACT2 ed è stata verificata la correlazione tra le due reti. Sull’intero insieme di stazioni meteorologiche, sono state spazializzate le precipitazioni annue utilizzando il Kriging ordinario e con il metodo della cluster analysis, sono state individuate le aree climatiche che contraddistinguono il Piemonte. La caratterizzazione degli eventi estremi di precipitazione è stata realizzata selezionando i principali indici climatici tra quelli che sono stati sviluppati dall’Expert Team on Climate Change Detection and Indices assieme alla World Meteorological Organization. Per ciascuna serie quindi, sono stati calcolati: RD (numero di giorni piovosi con precipitazione maggiore ad 1 mm); CDD (numero consecutivo di giorni con precipitazione inferiore ad 1 mm); CWD (numero consecutivo di giorni con precipitazione superiore ad 1 mm); SDII (Intensità di pioggia, precipitazione annua/numero di giorni piovosi annuo); R99p (precipitazione annua estrema, somma annuale delle precipitazioni giornaliere superiori al 99° percentile). Successivamente, utilizzando il metodo “block maximum” sono stati determinati gli indici climatici massimi stagionali. Gli eventi di siccità sono stati analizzati applicando a diverse scale temporali (3, 6 e 12 mesi) i due principali indici tra quelli disponibili in letteratura: lo Standardized Precipitation Evapotranspiration Index (SPEI) e lo Standardized Precipitation Index (SPI). Sono stati studiati i trend e stimato la significatività statistica ed è stata osservata la distribuzione spaziale degli indici applicando il Kriging ordinario. Questa metodologia adottata per la caratterizzazione degli eventi estremi, basandosi su indici standardizzati, permette di confrontare diverse aree climatiche e di individuare soglie per definire un evento estremo di precipitazione e di siccità. I risultati dell’analisi climatica consentono inoltre la realizzazione di una cartografia ad alta risoluzione relativa alla distribuzione, sia annua sia stagionale, delle precipitazioni e di eventi siccitosi a differenti scale temporali.
2017
XXXII CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO L’apporto della geografia tra rivoluzioni e riforme
Roma
7-10 Giugno
XXXII CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO L’apporto della geografia tra rivoluzioni e riforme Programma e Abstract
Associazione dei Geografi Italiani (AGeI)
180
181
http://www.congressogeografico.it/wp-content/uploads/2017/05/Programma_22maggio_alta.pdf
Baronetti, Alice; Falzoi, Simone; Acquaotta, Fiorella; Spanna, Federico; Fratianni, Simona
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1652087
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