Studi di letteratura hanno osservato nei soggetti affetti da schizofrenia tassi di mortalità doppi rispetto alla popolazione generale, con un’aspettativa di vita ridotta dai 10 ai 25 anni rispetto a quella dei controlli sani di pari età. Questo differenziale di mortalità si osserva anche nel primo periodo successivo ad un ricovero. Per spiegare questo differenziale sono state chiamate in causa la maggior vulnerabilità di questi soggetti per comportamenti a rischio e patologie correlate agli stili di vita, il trattamento con farmaci antipsicotici ed il basso stato socioeconomico. E’ stato condotto uno studio di coorte sui soggetti ricoverati per schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche a Torino tra il 1995 ed il 2010 valutando il rischio di morte per tutte le cause e per alcune cause specifiche ad un anno dalla dimissione. La popolazione in studio è costituita da 8.164 soggetti residenti in Torino ricoverati tra il 1° Gennaio 1995 e il 31 Dicembre 2010 per una delle patologie psichiatriche considerate (schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche). Per recuperare le informazioni di interesse le SDO individuate sono state linkate all’anagrafe storica torinese, al censimento dell’anno 2001, all’archivio di mortalità e all’archivio delle prescrizioni farmaceutiche della Regione Piemonte. Sono stati calcolati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR) della coorte verso la popolazione generale torinese per tutte le cause e per cause di mortalità specifiche. I pazienti ricoverati per schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche nel periodo hanno una mortalità 4 volte più elevata della popolazione generale. Gli SMR sono particolarmente elevati nella fascia di età 15-44 anni, e soprattutto per quanto riguarda la mortalità per suicidio, patologie respiratorie, patologie alcol correlate, ischemia cardiaca, patologie metaboliche, e patologie fumo correlate. Gli eccessi di mortalità osservati nell’anno successivo al ricovero per schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche sono molto elevati, in particolare tra i giovani. Appaiono necessarie opportune attività di contrasto e una miglior comprensione dei meccanismi di generazione delle diseguaglianze osservate.
Salute mentale e diseguaglianze: eccesso di mortalità dei pazienti torinesi ricoverati per schizofrenia
Federica Vigna-Taglianti;Romeo Brambilla;Giuseppe Costa
2017-01-01
Abstract
Studi di letteratura hanno osservato nei soggetti affetti da schizofrenia tassi di mortalità doppi rispetto alla popolazione generale, con un’aspettativa di vita ridotta dai 10 ai 25 anni rispetto a quella dei controlli sani di pari età. Questo differenziale di mortalità si osserva anche nel primo periodo successivo ad un ricovero. Per spiegare questo differenziale sono state chiamate in causa la maggior vulnerabilità di questi soggetti per comportamenti a rischio e patologie correlate agli stili di vita, il trattamento con farmaci antipsicotici ed il basso stato socioeconomico. E’ stato condotto uno studio di coorte sui soggetti ricoverati per schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche a Torino tra il 1995 ed il 2010 valutando il rischio di morte per tutte le cause e per alcune cause specifiche ad un anno dalla dimissione. La popolazione in studio è costituita da 8.164 soggetti residenti in Torino ricoverati tra il 1° Gennaio 1995 e il 31 Dicembre 2010 per una delle patologie psichiatriche considerate (schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche). Per recuperare le informazioni di interesse le SDO individuate sono state linkate all’anagrafe storica torinese, al censimento dell’anno 2001, all’archivio di mortalità e all’archivio delle prescrizioni farmaceutiche della Regione Piemonte. Sono stati calcolati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR) della coorte verso la popolazione generale torinese per tutte le cause e per cause di mortalità specifiche. I pazienti ricoverati per schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche nel periodo hanno una mortalità 4 volte più elevata della popolazione generale. Gli SMR sono particolarmente elevati nella fascia di età 15-44 anni, e soprattutto per quanto riguarda la mortalità per suicidio, patologie respiratorie, patologie alcol correlate, ischemia cardiaca, patologie metaboliche, e patologie fumo correlate. Gli eccessi di mortalità osservati nell’anno successivo al ricovero per schizofrenia, disturbo bipolare, stato paranoide e altre psicosi non organiche sono molto elevati, in particolare tra i giovani. Appaiono necessarie opportune attività di contrasto e una miglior comprensione dei meccanismi di generazione delle diseguaglianze osservate.File | Dimensione | Formato | |
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