Il presente contributo è volto a fornire una panoramica sull’età del mondo e dell’uomo così come espresse nel buddhismo indiano tramite la testimonianza delle fonti in lingua pāli, ossia dei testi della tradizione buddhista che va sotto il nome di Theravāda. La scarsità di dettagli concernenti l’età del mondo verrà inquadrata all’interno di un generale atteggiamento del Buddha di rifiuto nei confronti dei discorsi speculativi, i quali non hanno come obiettivo l’ottenimento del summum bonum buddhista. Al contrario, la trattazione della lunghezza di un eone (pāli = kappa; sanscrito: kalpa) sarà contestualizzata alla luce dell’approccio pragmatico adottato dal Buddha, mettendo in luce come il vorticoso giuoco della vita sia senza inizio e senza fine, e perciò impossibile da datare. L’età dell’uomo è sì determinata, ma mutevole a seconda di diverse variabili. Non solo la vita individuale potrebbe essere allungata attraverso l’utilizzo di una sorta di potere magico, ma la vita dell’umanità intera è influenzata dalla pratica della moralità (pāli =sīla; sanscrito = śīla). L’accorciamento della durata della vita nel mondo, per esempio, è dovuto a un declino morale da parte degli esseri che lo abitano. Si avrà, pertanto, modo di vedere come il cosmo buddhista sia in realtà un cosmo eticizzato, il che darà adito a ulteriori speculazioni riguardanti il rapporto tra macrocosmo e microcosmo. Insieme a questa diade verrà analizzato un terzo piano di esistenza, arbitrariamente chiamato “micro-microcosmo”, ossia il regno dell’infinitamente piccolo in cui hanno luogo i fenomeni fisici e mentali che vengono in essere e scompaiono in un istante. Tre fasi della vita umana (nascita, invecchiamento, morte), verranno comparate alle tre fasi di un istante (origine, durata, dissoluzione) mostrando, infine, come la caratteristica dell’impermanenza (anicca) buddhista è declinata all’interno dei vari ordini di grandezza del cosmo (macro-, micro-, micro-micro-).
Panoramica sull'età del mondo e dell'uomo nei testi del buddhismo Theravāda
Bryan De Notariis
2019-01-01
Abstract
Il presente contributo è volto a fornire una panoramica sull’età del mondo e dell’uomo così come espresse nel buddhismo indiano tramite la testimonianza delle fonti in lingua pāli, ossia dei testi della tradizione buddhista che va sotto il nome di Theravāda. La scarsità di dettagli concernenti l’età del mondo verrà inquadrata all’interno di un generale atteggiamento del Buddha di rifiuto nei confronti dei discorsi speculativi, i quali non hanno come obiettivo l’ottenimento del summum bonum buddhista. Al contrario, la trattazione della lunghezza di un eone (pāli = kappa; sanscrito: kalpa) sarà contestualizzata alla luce dell’approccio pragmatico adottato dal Buddha, mettendo in luce come il vorticoso giuoco della vita sia senza inizio e senza fine, e perciò impossibile da datare. L’età dell’uomo è sì determinata, ma mutevole a seconda di diverse variabili. Non solo la vita individuale potrebbe essere allungata attraverso l’utilizzo di una sorta di potere magico, ma la vita dell’umanità intera è influenzata dalla pratica della moralità (pāli =sīla; sanscrito = śīla). L’accorciamento della durata della vita nel mondo, per esempio, è dovuto a un declino morale da parte degli esseri che lo abitano. Si avrà, pertanto, modo di vedere come il cosmo buddhista sia in realtà un cosmo eticizzato, il che darà adito a ulteriori speculazioni riguardanti il rapporto tra macrocosmo e microcosmo. Insieme a questa diade verrà analizzato un terzo piano di esistenza, arbitrariamente chiamato “micro-microcosmo”, ossia il regno dell’infinitamente piccolo in cui hanno luogo i fenomeni fisici e mentali che vengono in essere e scompaiono in un istante. Tre fasi della vita umana (nascita, invecchiamento, morte), verranno comparate alle tre fasi di un istante (origine, durata, dissoluzione) mostrando, infine, come la caratteristica dell’impermanenza (anicca) buddhista è declinata all’interno dei vari ordini di grandezza del cosmo (macro-, micro-, micro-micro-).
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