Il saggio indaga la figura di Onorato Tiranti e la sua influenza su Tommaso Borgonio nella realizzazione dei codici miniati che testimoniano le feste presso la corte di Savoia negli anni delle reggenze. Nonostante il nome di Tiranti compaia spesso negli studi relativi agli spettacoli e balletti, la scarsa documentazione su di lui e la rarità dei sui testi, in particolare il Laberinto de groppi, edito a Torino nel 1655, ma irreperibile presso le biblioteche torinesi e italiane, hanno indotto a lasciarlo in secondo piano. Il ruolo della calligrafia era invece centrale presso lo stato sabaudo torinese, come presso le corti europee, sia sul piano diplomatico e della scrittura cancelleresca, sia su quello dell’ornamentazione calligrafica, importanza che non era sfuggita all’abate Valeriano Castiglione il quale, in una lettera, definiva il Tiranti «Penna d’angelo». La elaborazione e realizzazione degli album del Borgonio, superba raffigurazione degli spettacoli secenteschi, va rivista in questa direzione utile a traghettare tale straordinaria testimonianza iconografica da una impropria condizione di fenomeno circoscritto a una rete di relazioni culturali, artistiche e diplomatiche.
Franca Varallo, Il Laberinto de groppi di Onorato Tiranti e i disegni per le feste di Tommaso Borgonio
Franca Varallo
2019-01-01
Abstract
Il saggio indaga la figura di Onorato Tiranti e la sua influenza su Tommaso Borgonio nella realizzazione dei codici miniati che testimoniano le feste presso la corte di Savoia negli anni delle reggenze. Nonostante il nome di Tiranti compaia spesso negli studi relativi agli spettacoli e balletti, la scarsa documentazione su di lui e la rarità dei sui testi, in particolare il Laberinto de groppi, edito a Torino nel 1655, ma irreperibile presso le biblioteche torinesi e italiane, hanno indotto a lasciarlo in secondo piano. Il ruolo della calligrafia era invece centrale presso lo stato sabaudo torinese, come presso le corti europee, sia sul piano diplomatico e della scrittura cancelleresca, sia su quello dell’ornamentazione calligrafica, importanza che non era sfuggita all’abate Valeriano Castiglione il quale, in una lettera, definiva il Tiranti «Penna d’angelo». La elaborazione e realizzazione degli album del Borgonio, superba raffigurazione degli spettacoli secenteschi, va rivista in questa direzione utile a traghettare tale straordinaria testimonianza iconografica da una impropria condizione di fenomeno circoscritto a una rete di relazioni culturali, artistiche e diplomatiche.File | Dimensione | Formato | |
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